Ecco cos’è e come funziona la donazione con obbligo di assistenza, a cosa serve e quando si può chiedere la restituzione.
Negli ultimi tempi la giurisprudenza è tornata spesso a occuparsi delle donazioni con obbligo di assistenza, per via di alcune cause portate avanti dagli interessati. Non sono emerse vere e proprie novità, ma risulta più che mai evidente che l’argomento suscita molti dubbi ai cittadini. Ciò è perfettamente comprensibile, di certo non ci si informa tutti i giorni sulle donazioni, tanto meno quelle così particolari. Il problema è che si rischiano situazioni a dir poco spiacevoli, per esempio dover restituire la causa agli eredi o direttamente al donante. L’adempimento a cui ci si impegna non deve essere sottovalutato, essendo inserito appositamente per vincolare la donazione. Per chi riceve dei beni con questa modalità è quindi fondamentale essere adeguatamente informati, come anche per chi vuole utilizzare questo utile strumento per assicurarsi l’assistenza. Ecco come funziona e a cosa fare attenzione.
Donazione con obbligo di assistenza
La donazione è per natura stessa un trasferimento a titolo gratuito, un vero e proprio regalo. Una parte si arricchisce mentre l’altra si impoverisce, visto che non riceve un corrispettivo economico. Altrimenti, si tratterebbe di una compravendita. Nonostante ciò, la donazione può essere sottoposta a delle condizioni, prevedendo degli obblighi a carico di chi la riceve ulteriori rispetto a quanto previsto dalla legge. Si ricorda infatti che il donatario è obbligato a versare gli alimenti al donante in stato di bisogno, seppur come ultimo soggetto nell’ordine di priorità e nei limiti del valore della donazione. Quando si vuole apporre una condizione alla donazione per ottenere una prestazione o un adempimento dall’altra parte (ma non un pagamento) si parla di donazione modale, che può avere ad oggetto numerose pretese, purché lecite e concordate tra le parti.
La forma più comune di donazione modale è quella con obbligo di assistenza, che impegna il donatario a prestare assistenza morale e materiale al donante finché ne ha necessità (di norma vita natural durante). Per esempio, chi non ha familiari vicini può avere così la garanzia di essere assistito con l’avanzare dell’età e l’insorgere di patologie. Si tratta di una pratica molto diffusa, che di solito prevede il trasferimento della nuda proprietà immobiliare, mentre il donante conserva l’usufrutto potendo così continuare a vivere nella propria abitazione per tutta la vita.
Un istituto simile alla donazione con obbligo di assistenza è il vitalizio assistenziale, che è però caratterizzato da una notevole incertezza rispetto all’ammontare della controprestazione. Un rischio che non c’è nella donazione, che pur quando modale si caratterizza per lo spirito di liberalità, l’intenzione di ridurre il proprio patrimonio e avvantaggiare l’altro. Con la donazione, non si ha quindi un vero e proprio corrispettivo, peraltro il valore della controprestazione non può comunque superare quello della cosa donata.
Come si fa e come funziona
La donazione con obbligo di assistenza deve essere stipulata dal notaio, essendo difficilmente di modico valore (il professionista inoltre indicherà anche quando preferibile ricorrere al contratto di vitalizio). Il trasferimento di proprietà avviene, ma deve essere indicata con precisione la clausola di assistenza con cui il donatario si impegna a prendersi cura del donante in caso di necessità. Sia il donante che i suoi eredi dopo la morte possono impugnare la donazione se chi l’ha ricevuta non ha rispettato l’obbligo, per esempio non assistendo il donante o delegando il compito in tutto e per tutto ad altre persone ignorando le necessità del donante. La restituzione in caso di inadempimento deve però essere prevista nell’atto.
Allo stesso modo, anche l’oggetto dell’assistenza deve essere indicato precisamente ed essere comunque contenuto, come costo calcolabile, rispetto al valore della donazione stessa (che altrimenti perderebbe l’intento che la caratterizza). Proprio per questa ragione la donazione con obbligo di assistenza ha spesso come oggetto dei beni immobiliari, che permettono di prolungare l’adempimento del donatario nel tempo. Il professionista è fondamentale in questa valutazione, anche perché poi il valore dell’onere sarà sottratto da quanto ricevuto a titolo di donazione in caso di collazione ereditaria.
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