Il terremoto terribile che ha colpito Turchia e Siria potrebbe avere altri effetti devastanti, soprattutto di tipo economico. Cosa rischia la nazione turca, con le elezioni di Erdogan alle porte?
Il terremoto in Turchia ha avuto un impatto devastante sulle vite umane. In un Paese già in bilico a livello economico, cosa può ancora accadere?
I numeri della catastrofe sono drammatici: il bilancio delle vittime del sisma che ha colpito anche la Siria è di oltre 12.000, con molti ancora dispersi e feriti gravemente. L’Organizzazione mondiale della sanità stima a 23 milioni il numero delle persone colpite dal disastro.
Almeno 6.000 edifici sono crollati, molti con i residenti ancora al loro interno. Gli sforzi di salvataggio continuano a essere la massima priorità, con circa 25.000 persone dispiegate in Turchia e altre migliaia inviate dall’estero, ma un’aspra tempesta invernale ora minaccia le vite dei sopravvissuti e di coloro che sono ancora intrappolati sotto le macerie.
Non solo: ora analisti ed esperti cominciano a valutare l’effetto a catena a lungo termine che la catastrofe potrebbe avere sulla Turchia, un Paese la cui popolazione di 85 milioni di persone era già impantanata in problemi economici - e il cui esercito, economia, e la politica ha un impatto importante ben oltre i suoi confini.
Come ne uscirà la Turchia dal terremoto: sarà disastro economico?
Uno scenario economico scoraggiante aggraverà la catastrofe umanitaria causata da un paio di terremoti in Turchia, poiché le prime stime dei danni indicano un aumento dell’inflazione e dei rischi di bilancio: questa una sintesi di alcune prime analisi su quale futuro attende la nazione turca.
Gli esperti stanno cercando di valutare l’impatto esatto dei terremoti di lunedì sull’economia turca da 819 miliardi di dollari, che ha visto enormi squilibri tra politiche non ortodosse volte a frenare l’inflazione e nel contempo a tagliare i tassi di interesse.
Il crollo dei corsi azionari e l’impennata dei rendimenti obbligazionari dopo il terremoto hanno evidenziato timori per la crescita economica e l’eccesso di spesa. L’attività di Borsa è stata sospesa.
“I costi di questo disastro colpiscono l’economia turca in un momento in cui il sentimento era già fragile”, ha affermato Nick Stadtmiller, di Medley Global Advisors. Inoltre “aumenta il rischio di un altro crollo del mercato date le vulnerabilità preesistenti nella valuta e nel conto estero.”
Da evidenziare che Erdogan ha chiesto e ottenuto elezioni a inizio maggio nel mezzo di una crisi nazionale del costo della vita, con un’inflazione locale superiore al 57%, in calo rispetto a oltre l′80% tra agosto e novembre, ma comunque a livelli storici.
Il declino economico della Turchia è stato alimentato da una combinazione di alti prezzi globali dell’energia, la pandemia di Covid-19 e la guerra in Ucraina e, soprattutto, dalle politiche economiche dirette da Erdogan che hanno tagliato i tassi di interesse nonostante l’aumento dell’inflazione, facendo precipitare la lira turca nei confronti del dollaro. Le riserve valutarie della Turchia sono diminuite drasticamente negli ultimi anni e il deficit delle partite correnti di Ankara è aumentato a dismisura.
La lira turca ha perso quasi il 30% del suo valore rispetto al dollaro nell’ultimo anno, danneggiando gravemente il potere d’acquisto dei turchi.
“Facciamo una prima stima approssimativa che la spesa pubblica per i terremoti di lunedì potrebbe essere equivalente al 5,5% del Pil”, ha scritto l’economista di Bloomberg Selva Bahar Baziki. “Un probabile schema di credito sostenuto dal governo potrebbe comportare un numero più elevato”, con conseguente rottura degli obiettivi di budget.
Il compito di stimare l’esatto impatto dei terremoti non è semplice in realtà. Superficialmente, le 10 province più colpite dal sisma rappresentano da sole una parte relativamente piccola del Pil.
Tuttavia, formano anche un corridoio industriale e agricolo che svolge un ruolo chiave nella prosperità di Istanbul e di altre città più grandi. Oxford Economics ha affermato che le interruzioni a breve termine dell’attività nelle 10 province da sole ridurranno dallo 0,3% allo 0,4% del Pil.
I danni nelle aree agro-produttive potrebbero provocare carestie e aumentare l’inflazione in un Paese dove l’indice dei prezzi al consumo oscilla poco sotto il 60%.
In generale, mentre il terremoto amplifica il “tono ribassista generale sulle azioni turche”, le loro prospettive a lungo termine dipenderanno dall’inflazione, dalle politiche non ortodosse di Erdogan e dalle elezioni di maggio, secondo Nenad Dinic, stratega azionario della Banca Julius Baer.
“Ci vorranno diversi mesi per determinare l’impatto economico, date le perdite dirette e indirette sconosciute del terremoto” ha affermato Simon Quijano-Evans, capo economista di Gemcorp Capital Management. “A breve termine, il Paese dovrà prevedere misure di politica fiscale e monetaria di emergenza, con il sostegno internazionale indispensabile per garantire la stabilità nella regione più ampia”.
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