Una volta che la casa viene venduta all’asta, il debitore deve lasciarla libera per l’aggiudicatario. Ecco in quanto tempo deve risolversi quest’obbligo.
Quando una casa va all’asta il debitore può essere obbligato a trasferirsi altrove sia prima della vendita che successivamente. L’obbligo viene stabilito dal giudice in un preciso momento della procedura, per l’appunto che varia a seconda della situazione, ma in assenza di circostanze particolari si concretizza soltanto dopo la vendita. Una volta che la casa ha cambiato proprietario, infatti, il nuovo acquirente ha tutto il diritto di entrane in possesso e il debitore non può opporsi senza violare la legge. Ecco allora quando va lasciata la casa venduta all’asta per evitare spiacevoli conseguenze.
Quando va lasciata la casa venduta all’asta
Contrariamente a ciò che si potrebbe pensare, la liberazione della casa venduta all’asta non è immediatamente successiva alla vendita. Dopo la vincita dell’asta, l’acquirente non diventa proprietario dell’immobile prima di aver saldato l’importo totale. Per le aste giudiziarie, di norma è previsto un termine massimo di 120 giorni entro cui il vincitore dell’asta deve saldare il prezzo, anche se la soglia scende a 90 giorni per le aste fallimentari.
Il saldo del prezzo è sicuramente importante per l’acquirente che può così diventare nuovo proprietario dell’immobile ed eseguirlo nei tempi è fondamentale per evitare di perdere quanto anticipato per la partecipazione all’asta, che altrimenti sarebbe trattenuto a titolo di cauzione. Allo stesso tempo, il momento del pagamento è importante anche per il debitore, in quanto il tribunale può emettere il decreto di trasferimento soltanto a pagamento concluso.
È infatti il decreto di trasferimento a sancire il passaggio di proprietà dell’immobile e a prevedere il tempo massimo entro cui il debitore deve lasciare la casa. Di regola, l’abitazione deve essere lasciata entro un termine che va da 30 a 60 giorni dall’emissione del decreto di trasferimento. È anche possibile, tuttavia, che questo tempo si allunghi ulteriormente se nella casa venduta all’asta abitano soggetti fragili, come minori, anziani e persone con disabilità, per i quali potrebbe rendersi necessario l’intervento dei servizi sociali.
Prendendo in considerazione questi dati, si può approssimare dicendo che il debitore ha circa 6 mesi di tempo - nel caso in cui l’aggiudicatario paga al termine dei 120 giorni - per lasciare l’immobile, contando dal momento della vendita. In realtà, le tempistiche possono dilatarsi notevolmente perché sono influenzate:
- Dall’emissione del decreto di trasferimento, che a seconda delle possibilità organizzative del tribunale di riferimento potrebbe succedere anche di vario tempo la conclusione dell’asta (mediamente avviene circa 3 mesi dopo il saldo);
- l’eventuale istanza di liberazione da parte dell’aggiudicatario.
I tempi osservati prendono come ipotesi l’immediata presentazione dell’istanza di liberazione da parte dell’aggiudicatario dell’asta, circostanza che è sicuramente la più comune perché chiunque abbia acquistato un immobile desidera entrarne in possesso il prima possibile.
Allo stesso tempo, tuttavia, se il vincitore dell’asta non presenta questa richiesta al tribunale, il solo decreto di trasferimento non è sufficiente a porre dei limiti temporali allo sgombero del debitore. In questo caso, il nuovo proprietario può quindi inviare autonomamente una lettera di diffida stabilendo un termine in forza del decreto di trasferimento e infine rivolgersi al tribunale per ottenere un’ingiunzione.
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Il periodo che intercorre tra la vendita della casa all’asta e la sua liberazione può quindi essere piuttosto diverso a seconda delle variabili, alcune del tutto indipendenti dal comportamento dell’acquirente. Chiaramente, la procedura appare ancora più lunga se considerata dall’inizio del pignoramento, dato che prima di arrivare alla vera e propria vendita trascorrono diversi mesi. Se poi si prende in considerazione che spesso sono necessarie più aste e che in media se ne svolgono due o tre l’anno, è facile capire come possono passare anche anni dal pignoramento.
In ogni caso, una volta ricevuta l’intimazione del tribunale il debitore è tenuto a lasciare l’abitazione entro la data stabilita. Lo sgombero viene infatti effettuato a cura dell’ufficiale giudiziario, che può affidarsi alle forze dell’ordine in caso di resistenza. Essendosi compiuta la vendita, peraltro, il debitore che non abbandona l’immobile secondo i termini può essere anche accusato del reato di violazione di domicilio.
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