Dove sono le basi Nato e Usa in Italia? L’elenco degli obiettivi sensibili

Luna Luciano

28 Novembre 2024 - 23:31

Dove si trovano le basi Nato e Usa in Italia? Ecco la mappa e l’elenco degli obiettivi sensibili presenti in Italia.

Dove sono le basi Nato e Usa in Italia? L’elenco degli obiettivi sensibili

In un contesto di crescenti tensioni geopolitiche, con conflitti armati che si intensificano in Europa e nel Medio Oriente, cresce l’interesse per la presenza militare in Italia, un Paese che ospita numerose basi Nato e statunitensi.

Sin dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, l’Italia è diventata uno snodo strategico fondamentale per le operazioni militari occidentali. Questo ruolo è dettato non solo da ragioni storiche, come il contrasto all’influenza sovietica durante la Guerra Fredda, ma anche dalla posizione geografica privilegiata al centro del Mediterraneo.

Attualmente, il nostro Paese ospita circa 120 basi ufficiali tra Nato e Usa, a cui si aggiungono altre installazioni segrete. Queste strutture rappresentano un duplice strumento, con funzioni difensive e offensive, che rafforzano la sicurezza nazionale e offrono un supporto strategico alle operazioni militari internazionali.

Tuttavia, il loro numero e la loro ubicazione sollevano interrogativi sulla sovranità italiana e sulle implicazioni di una possibile escalation militare, dato che queste basi potrebbero diventare obiettivi sensibili. Ad esempio, a causa del nuclear sharing, gli accordi bilaterali di cooperazione nucleare (segreti) con gli Stati Uniti, il Paese ospitante - l’Italia - sarebbe costretto a combattere in prima linea.

Conoscere la mappa delle basi Nato e Usa in Italia, insieme al loro ruolo e alla loro importanza strategica, è fondamentale per comprendere le dinamiche geopolitiche che coinvolgono il nostro Paese.

Quante sono le basi Nato e Usa in Italia? E i soldati pronti a combattere?

In realtà come si apprende su altre fonti, non è così semplice quantificare il numero delle basi Nato in Italia.

Nel 2013, infatti, le basi con presenza Usa in Italia erano 59, a oggi nel 2024 quelle ufficialmente dichiarate sono 120, un numero di certo non indifferente.

Non tutte queste, però, sono basi militari Nato. Esistono, infatti, quattro tipologie di strutture diverse:

  • le basi concesse agli Stati Uniti in base a due accordi firmati negli anni Cinquanta, che rimangono sotto comando italiano mentre gli Stati Uniti detengono il controllo militare su equipaggiamento e operazioni;
  • le basi Nato “propriamente dette” e, quindi, con una propria catena di comando;
  • le basi italiane messe a disposizione della Nato in base agli accordi dell’Alleanza atlantica;
  • le basi condivise da Italia, Stati Uniti e Nato.

In realtà, ci sono ragioni di credere che alle 120 debbano essere aggiunte altre 20 basi militari o residenziali Usa coperte dal segreto militare e su queste non si hanno delle vere informazioni.

Per quanto riguarda, invece, il numero di soldati statunitensi presenti sul suolo italiano si parla di circa 13.000 unità e bisogna ricordare che nel Mediterraneo si trova locata la VI flotta americana.

Dove si trovano le basi militari in Italia: la mappa completa

Come anticipato, non è così semplice quantificare il numero delle basi Nato in Italia, e accanto a quelle ufficialmente dichiarate, ossia 120, ve ne sono altre segrete di cui non si conosce l’esatta ubicazione per ragioni di sicurezza.

Essendo così numerose, si indicheranno esclusivamente le basi più importanti in Italia:

  • Napoli: qui si trova uno dei due comandi NATO, la Allied Joint Force Command Naples (JFC Naples) situata per l’esattezza a Lago Patria; sempre nella città partenopea troviamo il comando statunitense del Security force dei Marines e delle forze aeree per il Mediterraneo;
  • Camp Darby, in provincia di Pisa e a breve distanza da Livorno, dove si trova un deposito di munizioni e bombe;
  • Poggio Renatico in provincia di Ferrara, dove si trova il Deployable Air Command and Control Centre per monitorare lo spazio aereo e fornire personale addestrato per operazioni ed esercitazioni Nato;
  • Gaeta, dove nel porto della città è ospitata la nave ammiraglia e il comando della VI flotta;
  • Taranto, dove si trova una parte del Nspa (Nato Support and Procurement Agency) del Southern Operational Centre (SOC) che controlla le forze navali e anfibie offerto dall’Italia alla Nato;
  • La Spezia, nella quale si trova il centro ricerche Nato;
  • Ghedi, in provincia Brescia in Lombardia, troviamo un deposito di bombe nucleari;
  • Aviano, nel Friuli-Venezia Giulia, dove è presente la più grande base aerea americana del Mediterraneo: all’interno della struttura Nato sarebbero presenti bombe atomiche di tipo B61-4;
  • Vicenza, dove si trova il comando US Army per l’Europa del sud;
  • Sigonella, infine, è la più importante base Nato. Qui, nella piana di Catania, si trova l’aeroporto della US Navy nel Mediterraneo e funge da base di trasmissione dei dati necessari ai piani di volo e di attacco dei droni. Sempre qui sono custoditi anche i droni killer “Triton” e “Reaper”.

In realtà, in tutta la Sicilia si trovano numerose basi Nato. Infatti, come dimostrato anche durante la Seconda guerra mondiale, l’isola sicula ha da sempre giocato un ruolo strategico fondamentale.

Perché ci sono così tante basi Nato e Usa in Italia e a cosa servono?

Le informazioni ufficiali, come anticipato, sono parziali, poiché non tengono conto di operazioni e basi segrete.

Stando agli ultimi dati, l’Italia è il Paese europeo con più basi militari statunitensi e Nato sul proprio suolo, seconda la Germania con circa 70 e terza la Gran Bretagna con circa 30.

Le ragioni di una presenza così densa affondano le radici nella storia del ’900. All’indomani della Seconda Guerra Mondiale, la Repubblica italiana ospitava il più grande Partito Comunista d’Europa, e, in piena Guerra Fredda, gli Stati Uniti temevano che il Paese potesse finire in orbita sovietica; da qui l’installazione delle prime basi statunitensi grazie agli accordi del piano Marshall del 1948. Parallelamente, le basi militari della Nato iniziarono a essere presenti dal 1949, anno in cui venne firmato il Trattato del Nord Atlantico.

L’Italia, inoltre, occupava una posizione cruciale per contrastare la “cortina di ferro”, che si estendeva da Stettino (Polonia) a Trieste, consolidando il ruolo della penisola come avamposto militare.

Oggi, le motivazioni storiche lasciano spazio a ragioni di natura strategica. Le basi oggi, quindi, svolgono una duplice funzione: difensiva e offensiva.

Da un punto di vista difensivo, le basi militari sono dei presidi di protezione e sicurezza per l’Italia. Inoltre, contando sulla protezione degli Stati Uniti e della Nato l’Italia può diminuire le spese militari. Da un punto di vista offensivo, invece, le basi in Italia diventano un punto strategico per gli Usa per avviare missioni in tutta Europa e nel bacino del Mediterraneo e dintorni.

Tutt’oggi nelle basi si svolgono attività di:

  • addestramento militare;
  • spionaggio;
  • sperimentazione di apparecchiature segrete.

La posizione geografica dell’Italia, al centro del Mediterraneo, la rende infatti un nodo essenziale per operazioni Nato e Usa in Europa, Nord Africa e Medio Oriente. In particolare, la Sicilia, con la sua rete di basi, è un punto di lancio privilegiato per droni e tecnologie avanzate, dimostrando come la centralità geopolitica continui a influenzare il ruolo dell’Italia sul piano militare.

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