Colf e badanti hanno diritti, ma anche doveri: ecco un approfondimento su quest’ultimi, con l’elenco di tutti gli obblighi che le collaboratrici domestiche devono rispettare.
Quali sono i doveri di colf e badanti?
Il lavoro della badante è molto delicato: prendersi cura di una persona anziana, o non autosufficiente, comporta molte responsabilità. Perché se è vero che la badante ha dei diritti tutelati dalla legge (clicca qui per sapere quali sono) allo stesso tempo ha dei doveri ai quali adempiere per non rischiare di perdere il posto di lavoro.
Così come i diritti, anche i doveri della badante sono indicati dal contratto nazionale di categoria.
Lo stesso vale per la colf, ossia la cosiddetta collaboratrice generica polifunzionale che le famiglie assumono per tenere in ordine la casa e non solo.
Per entrambe queste figure di collaboratrici domestiche i contratti nazionali prevedono delle mansioni ben specifiche, dei doveri da rispettare per non perdere alcuni dei propri diritti.
Di seguito trovate tutte le informazioni su ciò che badanti e colf possono o non possono fare: mansioni e obblighi per le lavoratrici domestiche assunte con regolare contratto.
I doveri di una badante
La badante è una figura che rientra tra le categorie del lavoro domestico, ossia il rapporto di lavoro che si svolge all’interno delle mura familiari del datore di lavoro.
Si tratta di quella lavoratrice assunta per assistere persone non autosufficienti, come anziani e malati, che necessitano di particolare assistenza per ragioni di salute o d’età.
Quindi uno dei primi doveri ai quali adempiere è quello di prendersi cura della persona per la quale si è stati assunti. In questo caso il termine “cura” viene inteso nel significato più esteso: tra le mansioni della badante non ci sono solamente quelle legate all’aspetto sanitario (come ad esempio il somministrare i medicinali prescritti dal medico, occuparsi della pulizia personale del paziente) ma anche quelle concernenti alla sfera sociale. Ad esempio, anche il tener compagnia alla persona rientra tra le mansioni della badante.
Per le badanti conviventi - reperibili h24 - vige il dovere di assistere la persona solamente nelle azioni che non è più capace di svolgere autosufficientemente.
Anche se non è assunta come colf, la badante ha comunque il dovere di tenere in ordine la casa così da renderla vivibile per la persona che ne ha bisogno; inoltre, qualora sia stato stabilito al momento dell’assunzione, questa deve preparare i pasti e servirli negli orari pattuiti.
Come possiamo notare comunque non è semplice definire con esattezza una lista di cose che la badante deve o non deve fare: per questo motivo vi consigliamo di deciderle in accordo con il datore di lavoro prima di sottoscrivere il contratto di assunzione, indicando per iscritto e nella maniera più chiara possibile tutte le mansioni per le quali si è stati assunti, così da evitare equivoci.
Anche per questo motivo consigliamo alle badanti straniere di chiedere un supporto ad un italiano di fiducia prima di firmare un contratto di assunzione, così da farsi spiegare per bene quali sono i propri doveri.
I doveri di una colf
Per la colf vale quanto detto per la badante: è bene fare un elenco dettagliato delle mansioni che si è chiamati a svolgere al momento della sottoscrizione del contratto, in modo da avere chiaro sin da subito di cosa bisognerà occuparsi.
A differenza della badante la colf è la figura incaricata della gestione della casa. Quindi, la collaboratrice generica polifunzionale, inquadramento a livello B del CCNL del lavoro domestico, deve occuparsi della pulizia e del riassetto della casa familiare del datore di lavoro.
Mentre la badante solitamente si occupa dell’assistenza di una sola persona, la colf è una figura di supporto per tutta la famiglia, nel limite delle mansioni indicate nel contratto di assunzione. Solitamente la colf è solamente una addetta alla pulizie della casa, ma ci sono casi in cui possono essere richieste delle mansioni correlate, quali:
- preparazione dei pasti;
- assistenza agli animali domestici del datore di lavoro;
- cura delle piante, ma solo per le mansioni necessarie per la loro sopravvivenza. Ad esempio, il datore di lavoro può chiedere alla colf di annaffiare le piante presenti sul balcone, ma non di occuparsi di operazioni più tecniche come potature o travasi.
Questi doveri devono essere ben definiti nel contratto di assunzione. Ci sono diritti invece che colf e badanti devono rispettare indipendentemente se indicati nel contratto; vediamo quali sono.
I doveri di colf e badanti
Colf e badanti hanno il dovere di rispettare tutti quegli obblighi che la legge prevede per i lavoratori dipendenti.
A tal proposito bisogna fare riferimento all’articolo 2104 del Codice Civile nel quale viene stabilito che ogni lavoratore subordinato ha dei doveri nei confronti del proprio datore di lavoro, classificabili in tre diverse categorie:
- obbligo di diligenza: il lavoratore deve dedicarsi alle mansioni per le quali è stato assunto con impegno e accuratezza;
- obbligo di obbedienza: per la corretta esecuzione del lavoro il dipendente deve adempiere alle disposizioni impartite dal proprio datore di lavoro, al quale è subordinato gerarchicamente;
- obbligo di fedeltà: il lavoratore deve tenere un comportamento fidato nei confronti del suo titolare, tutelandone gli affari ed evitando di creare pregiudizi;
Ci sono poi degli altri doveri che il dipendente deve assolutamente rispettare; uno di questi è l’obbligo di dare il preavviso in caso di dimissioni. Sia le colf sia le badanti infatti possono interrompere il contratto di lavoro in qualsiasi momento, ma hanno l’obbligo di dare il giusto preavviso al proprio datore di lavoro.
Quindi prima di abbandonare definitivamente il posto di lavoro dovete dare al datore di lavoro il tempo necessario per provvedere alla vostra partenza.
I tempi del preavviso per dimissioni dei collaboratori domestici è indicato nel CCNL di riferimento, nel quale viene stabilito che:
- per i rapporti non inferiori a 25 ore settimanali e per i collaboratori assunti entro un massimo di 5 anni il preavviso è di 8 giorni di calendario;
- per i rapporti non inferiori a 25 ore settimanali e per collaboratori assunti da più di 5 anni il preavviso è di 15 giorni di calendario;
- per i rapporti inferiori alle 25 ore settimanali e per collaboratori assunti da meno di 5 anni il preavviso è di 4 giorni di calendario;
- per i rapporti inferiori alle 25 ore settimanali e per collaboratori assunti da più di 5 anni il preavviso è di 8 giorni di calendario.
I suddetti periodi raddoppiano qualora sia il datore di lavoro ad interrompere il rapporto di lavoro con il licenziamento del dipendente.
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