I diritti di colf e badanti

Simone Micocci

11 Dicembre 2017 - 12:50

Anche se molti lo “dimenticano”, colf e badanti hanno gli stessi diritti degli altri lavoratori dipendenti. Ecco una guida con tutto quello che c’è da sapere quando si assume un collaboratore domestico.

I diritti di colf e badanti

Quali sono i diritti di un collaboratore - o collaboratrice - domestico?

Le famiglie che hanno intenzione di assumere una collaboratrice domestica, come ad esempio una colf o una badante, devono sapere che queste lavoratrici (ma anche lavoratori) hanno gli stessi diritti di qualsiasi altro dipendente.

Una precisazione dovuta visto che ancora oggi continuiamo a ricevere testimonianze da parte di colf e badanti alle quali non viene corrisposta la tredicesima o il TFR, o alle quali viene impedito di usufruire delle ferie.

E non solo, perché nella maggior parte dei casi parliamo di collaboratrici domestiche impiegate senza regolare contratto. Ecco perché abbiamo scelto di scrivere questa guida, facendo chiarezza su tutti i diritti spettanti al ruolo di collaboratore domestico.

Ferie, importo dello stipendio, orario di lavoro e tanto altro; ecco tutto quello che c’è da sapere prima di assumere una colf o una badante.

Come assumere un collaboratore domestico

Così come qualsiasi altro lavoratore dipendente, anche colf e badanti devono essere assunte in regola. Per farlo ci sono naturalmente i tradizionali contratti a tempo indeterminato o determinato, ma da quest’anno c’è anche il nuovo strumento del libretto famiglia (introdotto appositamente per sostituire i voucher) utile per regolarizzare i rapporti di lavoro occasionali.

Il libretto di famiglia è composto da titoli di pagamento del valore nominale pari a 10 euro, utilizzabili per pagare attività lavorative occasionali della durata non superiore ad un’ora.

Per ogni titolo di pagamento emesso, al collaboratore domestico vengono pagati 8,00€, mentre 1,65€ va alla Gestione separata INPS per la contribuzione ivs, mentre 0,25€ al premio assicurativo INAIL. Infine, 0,10€ sono per il il finanziamento degli oneri di gestione della prestazione di lavoro occasionale e dell’erogazione del compenso al prestatore.

Il libretto famiglia è uno degli strumenti più utilizzati per regolarizzare il rapporto di lavoro di un collaboratore domestico, visto che gli oneri per l’assunzione a tempo determinato o anche indeterminato sono molto alti.

Per maggiori informazioni su questo strumento vi consigliamo di leggere la nostra guida dedicata- Libretto Famiglia: ecco come funzionano i nuovi voucher 2017 per il lavoro domestico.

Vi ricordiamo comunque che è assolutamente vietato assumere, anche se per poche ore a settimana, una colf o una badante in nero. Come indicato nel Decreto Semplificazioni (d.lgs. 151/2015) le sanzioni per chi assume in nero possono essere molto severe:

  • sanzione da 1.500€ a 9.000€ entro i 30 giorni di impiego effettivo;
  • sanzione da 3.000€ a 18.000€: dal 31° al 60° giorno di impiego effettivo;
  • sanzione da 6.000 a 36.000€: per periodi superiori ai 60 giorni di impiego effettivo.

E non solo, perché qualora ad essere impiegato senza regolare contratto sia un lavoratore straniero non in possesso del permesso di soggiorno, l’importo della sanzione viene aumentato del 20%.

Ecco perché assumere regolarmente e quindi riconoscere al collaboratore domestico i diritti spettanti al suo lavoro è molto importante. Ma quali sono questi “diritti”? Scopriamolo.

Stipendio

Il giusto stipendio da riconoscere a colf e badanti è indicato nel CCNL di riferimento.

Sappiamo quindi che lo stipendio minimo non può essere inferiore alle seguenti cifre:

  • orario di impiego per almeno 8 ore al giorno: dai 5,32€ alle 8€ l’ora;
  • orario di impiego part-time, massimo di 4 ore al giorno: dai 7€ ai 9€ l’ora;
  • orario di impiego per badanti conviventi (quindi reperibili h24): stipendio mensile variabile dai 733,33€ ai 1.350,88€, più vitto e alloggio.


E naturalmente, per ogni collaboratore domestico assunto il datore di lavoro ha l’obbligo di pagare i contributi all’INPS e la polizza infortunistica all’INAIL.

Orario di lavoro

Un’attenzione particolare va rivolta all’orario di lavoro; anche colf e badanti infatti hanno diritto a riposarsi per un certo numero di ore al giorno.

La normativa sull’orario di lavoro per le collaboratrici domestiche riconosce una differenza tra coloro che sono “conviventi” e tra chi invece non abita nello stesso alloggio del datore di lavoro.

Nel primo caso il limite di ore giornaliere di impiego è di 10 ore (non continuative) per un massimo di 54 ore settimanali.

Per le collaboratrici domestiche non conviventi, il limite giornaliero è di 8 ore, per non più di 40 ore settimanali distribuite su 5 o 6 giorni.

Giorni di riposo

A tutti i collaboratori domestici bisogna garantire almeno 2 ore di riposo al giorno, a meno che il lavoro non si svolga interamente in una delle seguenti fasce orarie:

  • dalle 06:00 alle 14:00;
  • dalle 14:00 alle 22:00.

Ore di riposo che comunque non vanno retribuite al collaboratore domestico.

Per quanto riguarda il giorno di riposo settimanale - diritto di tutti i lavoratori dipendenti - viene stabilito che il collaboratore domestico non convivente deve beneficiarne la domenica.

Oltre alle 24 ore domenicali il collaboratore domestico convivente ha diritto ad altre 12 ore di cui può usufruirne in qualsiasi altro giorno della settimana in accordo con il datore di lavoro.

Ferie

Le ferie sono un diritto irrinunciabile per qualsiasi lavoratore, comprese colf e badanti.

La normativa vigente prevede che queste maturano 26 giorni di ferie ogni anno, indipendentemente dall’orario di lavoro.

Per chi è assunto da meno di un anno, per il calcolo delle ferie bisogna dividere in dodicesimi i giorni di ferie spettanti (26) e moltiplicare il risultato per il numero di mesi di impiego effettivo.

Le ferie - salvo accordi diversi tra le parti - vanno godute tra i mesi di giugno e settembre.

Tredicesima

La tredicesima è un diritto di ogni lavoratore dipendente assunto con regolare contratto di lavoro. Anche colf e badanti quindi ne hanno diritto, per un importo che equivale ad un dodicesimo della retribuzione annuale lorda.

Bisogna specificare che nel caso di colf e badanti impiegate in diverse famiglie, queste hanno diritto ad una tredicesima corrisposta da ogni datore di lavoro calcolata in base alla retribuzione oraria prevista.

Non si tratta di tante tredicesime separate, ma di una sola alla quale contribuisce ogni datore di lavoro.

TFR

Quando il rapporto di lavoro con una collaboratrice domestica termina, il datore di lavoro è obbligato a pagare il TFR.

La liquidazione non dipende dalle cause che hanno portato alla fine del rapporto di lavoro, questa quindi va corrisposta sia al momento della scadenza del contratto a tempo determinato che in caso di dimissioni o licenziamento.

Così come per gli altri lavoratori dipendenti, il TFR equivale ad una mensilità calcolata per ogni anno di lavoro.

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