Il Libretto famiglia è lo strumento a disposizione delle famiglie per pagare le prestazioni occasionali rese da alcune categorie di lavoratori. Di seguito la guida aggiornata.
Il Libretto famiglia è lo strumento introdotto nel 2017 in sostituzione dei vecchi voucher, i buoni lavoro cartacei con cui venivano pagate le prestazioni di lavoro occasionale.
Anche il Libretto famiglia prevede l’acquisto di una sorta di buoni lavoro, da utilizzare per regolarizzare le attività lavorative svolte in maniera sporadica e saltuaria. A poterne usufruire sono tutti quei datori di lavoro - o meglio utilizzatori - privati che hanno necessità di retribuire esclusivamente le prestazioni di lavoro rese da alcune categorie di lavoratori, come ad esempio colf, badanti e baby sitter.
Attenzione, questo non significa che si può sempre utilizzare il Libretto famiglia per pagare un lavoratore domestico: l’elemento che non può mai mancare, infatti, è quello della saltuarietà della prestazione. Diversamente, sarà necessario procedere con la sottoscrizione di un contratto di subordinazione.
Proprio per questo motivo, per evitare quindi che le famiglie possano approfittare del Libretto famiglia per nascondere un vero e proprio rapporto di subordinazione, la legge pone dei limiti economici oltre i quali non si può andare. Limiti recentemente rivisti dalla legge di Bilancio 2023, ma solo per la parte riferita agli utilizzatori.
Alla luce delle recenti novità, è bene aggiornare la guida al Libretto famiglia Inps facendo chiarezza su quando si possono richiedere i buoni lavoro, a quanto ammontano e qual è il limite che non si può superare.
Chi lo può utilizzare
Per il Libretto famiglia è bene distinguere tra l’utilizzatore, ossia il datore di lavoro, e il prestatore, ossia il lavoratore occasionale. Per quanto riguarda i primi, la normativa stabilisce che possono acquistare i buoni solamente le persone fisiche non nell’esercizio dell’attività professionale o d’impresa.
Si tratta, come d’altronde si capisce dal nome, di uno strumento a disposizione delle famiglie, le quali però possono utilizzarlo solamente nei confronti di alcuni prestatori.
Per quali lavoratori
Sono tre le categorie di lavoratori che, laddove sussista l’occasionalità della prestazione, possono essere retribuiti col Libretto famiglia, quali:
- piccoli lavori domestici, inclusi i lavori di giardinaggio, di pulizia o di manutenzione;
- assistenza domiciliare ai bambini, ad esempio per la baby sitter, e alle persone anziane, ammalate o con disabilità;
- insegnamento privato supplementare, quindi per pagare le ripetizioni.
Limiti
Come anticipato, i compensi da prestazione occasionale non possono superare una certa soglia. A riguardo, è recentemente intervenuta la legge di Bilancio 2023 che ha portato a 10.000 euro la soglia limite per gli utilizzatori. Ne consegue che quest’anno i compensi da Libretto famiglia, o comunque da Contratto di prestazione occasionale, non possono superare i seguenti importi:
- per ciascun prestatore, con riferimento alla totalità degli utilizzatori, con compensi d’importo complessivamente non superiore a 5.000 euro;
- per ciascun utilizzatore, con riferimento alla totalità dei prestatori, con compensi d’importo complessivamente non superiore a 10.000 euro;
- per le prestazioni complessivamente rese da ogni prestatore in favore del medesimo utilizzatore, con compensi d’importo non superiore a 2.500 euro.
Per determinate categorie di lavoratori il limite di cui sopra si calcola sulla base del 75% dell’effettivo importo percepito. Possono essere quindi retribuiti per il 25% in più del limite previsto i seguenti lavoratori che effettuano prestazioni occasionali di lavoro domestico:
- titolari di pensione di vecchiaia o d’invalidità;
- giovani con meno di venticinque anni di età, se regolarmente iscritti a un ciclo di studi presso un istituto scolastico di qualsiasi ordine e grado ovvero a un ciclo di studi presso l’università;
- persone disoccupate, ai sensi dell’articolo 19 del decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 150;
- percettori di prestazioni integrative del salario, di reddito d’inclusione, ovvero di altre prestazioni di sostegno del reddito.
Importo
Il costo del singolo voucher acquistabile con il Libretto famiglia è di 10 euro e comprende non soltanto il compenso del lavoratore ma anche i contributi Inps e la copertura infortunistica Inail. Nel dettaglio è composto come segue:
- 8,00 euro per il compenso a favore del prestatore;
- 1,65 euro per la contribuzione Ivs alla Gestione separata Inps;
- 0,25 euro per il premio assicurativo INAIL;
- 0,10 euro per il finanziamento degli oneri di gestione della prestazione di lavoro occasionale e dell’erogazione del compenso al prestatore.
Come funziona
Per poter utilizzare i buoni lavoro bisognerà utilizzare la procedura telematica disponibile sul sito Inps (clicca qui), o in alternativa chiamare il numero verde dell’Istituto o rivolgersi a enti di patronato che svolgono il ruolo di intermediari.
Tanto l’utilizzatore quanto il prestatore devono aprire la loro posizione sulla piattaforma. Sarà compito del datore di lavoro comunicare l’avvio della prestazione, trasmettendo le seguenti informazioni al termine dello svolgimento o comunque entro il 3° giorno del mese successivo:
Il datore di lavoro domestico che intende utilizzare il Libretto famiglia è obbligato a trasmettere tramite il sito Inps o tramite il contact center Integrato i dati del lavoratore e le informazioni sulla prestazione lavorativa svolta.
- i dati del prestatore;
- il compenso pattuito (numero di titoli utilizzati)
- il luogo di svolgimento;
- durata della prestazione.
Il lavoratore riceverà notifica della comunicazione trasmessa dal datore di lavoro tramite Sms o mail, ed entro il 15 del mese successivo riceverà i compensi pattuiti a seconda della modalità da lui prescelta al momento della registrazione alla piattaforma.
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