Sono sempre più comuni i cartelli che vietano l’ingresso di cibo e bevande in spiaggia, ma sono legali? Ecco la risposta degli esperti.
Fuori da alcuni stabilimenti si possono trovare cartelloni che vietano l’ingresso di cibo e bevande. Ma è legale vietare cibo e bevande in spiaggia? La verità è che non esiste una regola che vieta di portare con sé sotto l’ombrellone tutto il necessario per passare una giornata la mare, compreso il cibo.
Nella tradizione del nostro Paese è piuttosto comune portare in spiaggia molto cibo, dalla frutta alla pasta al forno. In alcuni casi, soprattutto nelle spiagge libere, si è soliti portare tavoli e sedie per un vero e proprio pranzo in famiglia. Negli stabilimenti la pratica è meno vistosa, ma c’è chi non rinuncia al pranzo al sacco con pasta fredda e panini.
Eppure ci sono degli stabilimenti, soprattutto in Puglia, che vietano categoricamente le borse refrigeranti per il cibo e le bevande. Secondo le associazioni dei consumatori questo atteggiamento è scorretto.
Cibo e bevande in spiaggia: lo stop degli stabilimenti
In Puglia, Regione dalla quale sono arrivate le maggiori segnalazioni, non si può entrare in spiaggia con cibo e bevande proprie. A decretarlo, con tanto di cartelloni all’ingresso, sono gli stabilimenti balneari. Lo stratagemma serve a far spendere all’interno del ristorante o del bar del lido, dove i prezzi arrivano alle stelle. Per un’insalata, per esempio, si può arrivare a pagare anche 20 euro.
Una giornata in spiaggia diventa sempre più costata per una famiglia. L’obiettivo, secondo alcuni commentatori, è quello di rendere le spiagge e gli stabilimenti della Puglia sempre più di lusso. Una trasformazione che va a discapito delle famiglie medie.
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Vietare cibo e bevande in spiaggia è legale? La risposta delle associazioni
Massimiliano Dona, presidente di Unione nazionale consumatori, ha pubblicato un video informativo in merito al tema del cibo in spiaggia. Nel video chiarisce come nessuno può impedire di portare cibo dentro un lido balneare. “I cartelli che vietano l’ingresso del cibo - dice Dona - sono del tutto illegittimi”. Questo perché la concessione balneare non riguarda la ristorazione.
Anche Codacons si espressa sul tema:
Semplicemente non lo possono fare. Non ne hanno l’autorità e se per questa stagione ormai è tardi, perché i tempi della burocrazia non ci consentirebbero di intervenire in tempo utile, dall’anno prossimo diffideremo chiunque si azzardi a proibire ai bagnanti di accedere al demanio con il proprio cibo.
Cibo e bevande in spiaggia: il “no” dei titolari
Da parte loro i proprietari degli stabilimenti confermano la presenza dei cartelli, ma anche che non ci sono controlli rigidi all’ingresso. Però i frigoriferi rigidi non possono entrare e se capita qualcuno all’interno del lido viene chiesto di lasciarlo in direzione. No anche a picnic e tavolate, al contrario le porzioni di cibo, così come piccole borse frigo o la bibita possono passare.
Altri sono più rigidi e chiedono ai clienti il buonsenso di fare uso del ristorante all’interno, una richiesta che però non è legittima. In caso di alimentazione differenze, come senza glutine o vegano, viene chiesto di chiamare la struttura con anticipo e viene comunque vietato l’ingresso di cibo per uso personale.
Nell’ordinanza balneare 2023 della Regione Puglia si legge che è vietato accendere fuochi o allestire picnic con sedie e tavolini, ma è sempre consentito introdurre alimenti e dispositivi medici di emergenza in apposite borse termine, nonché consumare alimenti e bevande anche se non acquistati in loco. In altre parole: vietare l’ingresso di cibo e bevande non è legale.
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