Ecco come la globalizzazione ha stravolto l’industria automobilistica italiana

Guido Salerno Aletta

02/01/2025

I prezzi delle auto sono globali, ma i costi di produzione restano locali: come nel tessile e negli elettrodomestici, ora si producono auto in Marocco e Turchia per l’Italia.

Ecco come la globalizzazione ha stravolto l’industria automobilistica italiana

Chi si straccia le vesti per quello che sarebbe l’abbandono dell’Italia da parte di Stellantis, per via della cassa integrazione che si prolunga di mese in mese, dovrebbe guardare all’indietro: la colpa non è di Tavares, come non lo era stata neppure di Marchionne, colui che avrebbe convinto il Presidente americano Barack Obama a cedergli la proprietà della Chrysler, sempre sull’orlo del fallimento dopo la gloriosa ma breve epoca di Lee Jacocca, in cambio della cessione di tecnologie motoristiche esclusive.

La fusione mirabolante che ne conseguì, con la FCA (FIAT Chrysler Automobiles), era stato un sogno coltivato a lungo: nessuna azienda europea avrebbe avuto la forza di accordarsi con la FIAT, e tantomeno lo avrebbero fatto i giapponesi. Lo stesso accordo stipulato dalla Alfa Romeo con la Nissan, per produrre la Arna in Italia, si era concluso in un disastro.

L’abbandono dell’Italia da parte della FIAT ha dunque radici e soprattutto ragioni lontane, visto che risale alla tentata vendita del 20% del gruppo da parte dell’Avvocato Agnelli alla General Motors, in cambio della partecipazione italiana al 15% nell’azienda americana. Quello che fu negoziato a lungo tra il 1998 ed il 2000 da Lee Jacocca, un manager americano di lungo corso nella GE che era stato assunto in FIAT con lo scopo precipuo di arrivare a quell’accordo globale, non era affatto l’inizio di una grande alleanza, ma solo una brutta copia del “modello Opel”, l’iniziativa con cui la casa americana aveva sempre stentatamente di presidiare il mercato europeo costruendo in Germania. La progettazione dei nuovi modelli da parte della FIAT era stata sospesa da tempo: si vendeva capacità produttiva, impianti vuoti. [...]

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