Martedì 8 novembre 2022 si terranno le elezioni di medio termine (o metà mandato) negli Stati Uniti. Cosa sapere e cosa aspettarsi da questo importante evento?
Con l’avvicinarsi delle elezioni, il malcontento tra gli americani sta crescendo, mentre aumentano le possibilità che il partito dell’ex presidente Donald Trump prenda il controllo di entrambe le camere. Riusciranno i repubblicani a conquistare almeno una camera al Congresso?
Cosa sono le elezioni di medio termine?
Il nome di queste elezioni deriva dal fatto che si tengono a metà del mandato del presidente degli Stati Uniti e influiscono sulla distribuzione del potere al Congresso. Queste elezioni sono una sorta di valutazione in itinere della performance dell’attuale governo e presidente in carica. I Democratici rimarranno al potere? Biden otterrà un mandato per continuare le sue politiche?
Chi eleggeranno gli americani?
Gli americani eleggeranno l’intera Camera dei Rappresentanti, composta da 435 seggi, il cui mandato dei membri dura due anni. Al fine di ottenere la maggioranza, i Democratici devono assicurarsi 218 seggi.
Inoltre, i votanti eleggeranno circa ⅓ del Senato, il quale è composto da 24 seggi, di mandato di durata di 6 anni, così che le elezioni siano ogni due anni. Per avere la maggioranza bastano 51 seggi, o nel caso attuale di un vicepresidente di partito bastano 50 seggi. Infine, verranno eletti i 39 governatori negli stati e altri enti locali.
Solitamente, le elezioni di medio termine sono meno popolari ed hanno un’affluenza molto più bassa rispetto alle elezioni presidenziali, durante le quali si tengono anche le elezioni del Congresso. Tuttavia, queste elezioni spesso riflettono il sentimento del pubblico nei confronti dell’attuale presidente. Negli ultimi decenni, il partito del presidente in carica ha quasi sempre perso le elezioni di metà mandato. La storia si ripeterà?
Questioni principali per gli americani
Il problema principale per i Democratici è l’aumento dell’inflazione negli Stati Uniti, causa del crescente malcontento pubblico. Il forte aumento del carburante ha fatto perdere la fiducia degli elettori nei confronti di Biden, aumentando le possibilità di vittoria per il Partito Repubblicano.
La legge sull’aborto è un altro tema caldo: nel giugno 2022 è stata revocata la decisione della Corte Suprema del 1973, la quale aveva legalizzato l’aborto in tutti gli Stati. Da un lato, gli stati più conservatori sono orientati alla proposta di leggi più restrittive o addirittura il divieto totale dell’aborto.
Dall’altro, i Democratici stanno cercando di far approvare una legge federale che tuteli il diritto all’aborto in tutti gli Stati. A tal fine, l’attuale amministrazione necessita di 60 voti al Senato, obiettivo quasi irraggiungibile in questo momento.
Per quanto concerne l’immigrazione, i repubblicani sono contrari alle decisioni di Biden e dei Democratici di rimuovere parti delle politiche anti-immigrazione di Donald Trump. Gli stati repubblicani del Texas, Arizona e Florida, hanno deciso di trasportare gli immigrati dagli stati del sud al nord, ricevendo una notevole attenzione mediatica e critiche.
Inoltre, i democratici ritengono che l’eventuale ritorno dei repubblicani, e in particolare di Trump, alla presidenza nel 2024 potrebbe implicare un governo autoritario. In passato, Trump ha cercato di far ritenere invalidi i risultati delle elezioni del 2020.
Infine, per quanto concerne il tema clima e ambiente, i democratici sono orientati alla lotta alla crisi climatica, nonostante bisogna ricordare che lo stesso Biden sta attualmente spingendo le compagnie petrolifere ad aumentare la produzione nel Paese. Un ritorno repubblicano potrebbe significare maggiori investimenti nei mercati del petrolio, del gas o del carbone.
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