Elezioni Germania 2025, il piano dei partiti per salvare il “malato d’Europa”

Violetta Silvestri

3 Febbraio 2025 - 15:36

Quali sono i programmi economici dei partiti tedeschi? Mentre si avvicinano le elezioni del 23 febbraio, ecco come i vari candidati intendono salvare il Paese da una crisi profonda.

Elezioni Germania 2025, il piano dei partiti per salvare il “malato d’Europa”

Le elezioni in Germania del 23 febbraio 2025 piombano su una nazione quasi irriconoscibile, trasformata da locomotiva a “malato d’Europa” a causa di un mix di eventi nefasti accaduti negli ultimi anni.

I temi economici - oltre all’acceso e divisivo dibattito sull’immigrazione - sono al centro dell’attenzione nella campagna elettorale, oggi più che mai. Non solo i tedeschi, ma tutti i cittadini e i politici europei aspettano con una certa trepidazione il risultato del voto. Una Germania debole, incerta, senza un piano credibile di rilancio industriale è un male per tutta l’Unione, alle prese con le incognite geopolitiche, i dazi di Trump, i dubbi su un’inflazione - anche energetica - sotto controllo.

Le urne si aprono in un contesto oggettivamente negativo per il Paese tedesco: l’economia è in profonda crisi e il Pil dovrebbe contrarsi dello 0,1% quest’anno, secondo una delle più recenti affermazioni dell’associazione degli industriali BDI, avviandosi per la prima volta dalla riunificazione verso tre anni di crescita in calo.

Allo stesso tempo, la zona euro crescerà dell’1,1% e l’economia globale del 3,2%, il che indica che la Germania rimarrà uno dei “ritardatari” del blocco monetario in termini economici.

I disaccordi su come rilanciare la più grande economia europea hanno contribuito alla caduta della coalizione di governo, con la disastrosa situazione economica riflessa nella leggendaria industria automobilistica Volkswagen, costretta a un piano di tagli.

Secondo molti osservatori, la crisi economica è più di una semplice conseguenza della pandemia e dell’invasione russa dell’Ucraina. I nodi giunti al pettine riguardano anche problemi interni, come una debolezza e arretratezza strutturale per troppi anni trascurate.

La crescente concorrenza estera, gli elevati costi energetici, i tassi di interesse ancora piuttosto alti e le incerte prospettive economiche hanno avuto un impatto negativo sull’economia tedesca, che nel 2024 ha registrato una contrazione per il secondo anno consecutivo.

Il 2025 potrebbe essere addirittura peggiore se Trump avvierà il suo preannunciato piano di dazi contro le merci UE. Anche in questo caso, la Germania sarebbe la nazione più colpita.

Gli elettori chiedono soprattutto risposte economiche ai partiti che si candidano per governare: quali sono i progetti per fermare la crisi dell’economia tedesca? Uno sguardo sulle proposte dei singoli partiti, tra le quali spicca anche la tentazione della Dexit, l’uscita dall’UE.

CDU/CSU

I conservatori dell’opposizione, un’alleanza tra i Cristiano-Democratici (CDU) e il partito gemello bavarese Unione Cristiano-Sociale (CSU), propongono ampie agevolazioni finanziarie per aziende e cittadini.

Tra le proposte ci sono il taglio dell’imposta sulle società e l’introduzione di un’aliquota uniforme del 25%. La tassa sulle vendite per la ristorazione dovrebbe essere abbassata dal 19% al 7%. L’idea è anche di abolire la legge nazionale sulla catena di fornitura e promettere tariffe elettriche più basse. Non hanno detto come intendono finanziare i progetti, un punto criticato da altre parti.

Il leader conservatore Friedrich Merz, che secondo i sondaggi d’opinione dovrebbe diventare il prossimo cancelliere della Germania, ha manifestato una certa apertura verso una riforma, anche de blanda, del freno al debito, ma il partito si è impegnato a mantenerlo.

SPD

I socialdemocratici di centro-sinistra (SPD) di Scholz propongono di incentivare gli investimenti privati ​​e di modernizzare le infrastrutture con un fondo fuori bilancio da 100 miliardi di euro.

Il partito prevede anche di introdurre un premio “Made in Germany” per stimolare gli investimenti, che include un rimborso fiscale diretto del 10% sugli investimenti in attrezzature da parte delle aziende.

Per incentivare l’acquisto di auto elettriche di fabbricazione tedesca, la SPD propone di offrire agli acquirenti una detrazione fiscale temporanea. Scholz chiede inoltre una riforma moderata del “freno al debito”, che limita l’indebitamento pubblico allo 0,35% del prodotto interno lordo, per aumentare gli investimenti nella difesa, ma non ha indicato come intende farlo.

AfD

L’estrema destra Alternativa per la Germania (AfD), attualmente al secondo posto dopo i conservatori secondo i sondaggi d’opinione, chiede l’uscita della Germania dall’UE - la Dexit - con il lancio di un referendum come quello che ha avuto luogo nel Regno Unito nel 2016.

Il partito vuole che il Paese abbandoni l’euro e reintroduca il marco tedesco. AfD è impegnata nel freno al debito e propone di tagliare la spesa per la protezione del clima e i contributi alle istituzioni internazionali.

Secondo il vicepresidente dell’AfD e portavoce della commissione bilancio Peter Boehringer, il partito persegue “un’economia di libero mercato con una prospettiva sociale”, basata in gran parte sul modello del 1948 di Ludwig Erhard, il politico cristiano-democratico che pose le basi per la ricostruzione postbellica della Germania.

Qualsiasi forma di economia gestita dallo Stato prima o poi finirà in cattiva allocazione e corruzione, si legge sul programma economico, sostenendo una riduzione dei sussidi statali e un tetto fiscale, nonché l’abolizione delle imposte sul patrimonio e sulle successioni.

“Non puntiamo a un’economia di libero mercato in stile Manchester, come quella del Regno Unito nel XIX secolo”, ha affermato Boehringer in un’intervista. “Le aziende devono realizzare dei profitti affinché le economie possano prosperare e poi ci siano abbastanza soldi per promuovere i poveri: questo è il fondamento dell’economia di libero mercato basata sul benessere sociale”, ha dichiarato.

Il partito sostiene il mantenimento del salario minimo, la riforma delle pensioni e gli incentivi fiscali a favore della famiglia. Un sondaggio Forsa ha evidenziato una percentuale superiore alla media di elettori della classe operaia e disoccupati tra i sostenitori dell’AfD.

Gli altri partiti si sono rifiutati di includere l’AfD, anti-immigrazione, in qualsiasi futuro colloquio per un governo di coalizione.

Verdi

Il ministro dell’Economia Robert Habeck, candidato cancelliere dei Verdi, ha chiesto una riforma del freno al debito per consentire una maggiore spesa pubblica.

I Verdi vogliono investire nei mercati dei capitali per generare più fondi per il regime pensionistico obbligatorio, creando quello che chiamano un “fondo dei cittadini” con prestiti e risorse governative. Il fondo dovrebbe tenere conto dei criteri di sostenibilità ed essere allineato con l’obiettivo di 1,5 gradi Celsius dell’accordo di Parigi sul clima.

Ogni investimento in Germania dovrebbe essere sovvenzionato dallo Stato con un premio del 10%, limitato a cinque anni e senza includere gli investimenti negli edifici.

Il programma elettorale include anche un incentivo fiscale per i piccoli e medi redditi per l’acquisto di auto elettriche, un esempio della loro attenzione nel orientare i programmi di sussidi verso i redditi più bassi.

Il programma prevede anche l’aumento del salario minimo a 15 euro l’ora nel 2025. Attualmente è di 12,41 euro.

FDP

I neoliberisti Liberi Democratici si presentano come i più grandi difensori del freno al debito. È stato il rifiuto dell’ex ministro delle Finanze Christian Lindner, leader dell’FDP, di sospendere il limite al prestito a provocare il crollo della coalizione di Scholz.

Nel suo progetto di programma elettorale, il partito propone una riduzione dell’imposta sulle società al di sotto del 25% e dell’imposta sulle vendite per la ristorazione al 7%. Propone inoltre l’abolizione immediata del cosiddetto sovrapprezzo di solidarietà, che viene pagato in aggiunta all’imposta sul reddito ed è stato introdotto dopo la riunificazione tedesca per aiutare gli stati orientali più poveri.

L’FDP si schiera contro l’attuale obiettivo del governo di rendere la Germania climaticamente neutrale entro il 2045, affermando invece che l’obiettivo dell’UE del 2050 dovrebbe essere utilizzato come guida.

Il divieto di motori a combustione interna per le auto nuove immatricolate a partire dal 2035 dovrebbe essere revocato e la tassa sul traffico aereo abolita.

Il programma respinge inoltre un’imposta sul patrimonio e qualsiasi competenza in materia di debito per l’Unione europea.

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