Elezioni, l’analisi di Paglioncelli: M5s bene tra i giovani mentre il Pd vola tra gli over 65, Meloni fa il pieno tra le classi più povere e Calenda cresce in quelle più ricche.
Ora che i risultati delle elezioni politiche sono ufficiali è tempo di analisi e di bilanci. In questa ridda di numeri, percentuali e considerazioni, è molto interessante dare uno sguardo alla fotografia del voto fatta da Nando Paglioncelli per conto del Corriere della Sera, con l’istituto Ipsos che ha cercato di profilare l’elettorato italiano.
![Analisi elezioni 2022 Ipsos](IMG/png/J7I55xbgVl3si2ChuG0xbqxFEjqV2LFHnF2Mgj70.png)
Il primo aspetto che è stato preso in considerazione è quello del genere, con Giorgia Meloni che avrebbe fatto più presa tra gli uomini mentre l’elettorato femminile avrebbe votato maggiormente Pd e Movimento 5 Stelle rispetto a quello maschile.
Differenze più marcate alle recenti elezioni politiche ci sarebbero state invece per quanto riguarda il voto suddiviso per fasce di età. Il primo dato che balza all’occhio è quello dello scarso appeal che Fratelli d’Italia avrebbe avuto tra i più giovani, categoria dove invece si migliorano Movimento 5 Stelle, Verdi-Sinistra e Più Europa.
Stando a questi dati, se alle elezioni avessero votato solo gli elettori compresi tra i 18 e i 34 anni, il centrosinistra sarebbe finito davanti al centrodestra con la concreta possibilità di dare vita a una maggioranza insieme al Movimento 5 Stelle.
Nelle fasce d’età mediane invece è il centrodestra e in particolare Giorgia Meloni a fare la parte del leone, mentre tra gli over 65 il Pd sarebbe quasi ai livelli di Fratelli d’Italia, con anche Carlo Calenda e Matteo Renzi indicati come forti tra i più anziani.
I più poveri hanno votato Meloni e M5s.
Sempre per l’analisi delle elezioni fatta da Ipsos, il centrodestra sarebbe oltre il 50% tra gli elettori che hanno un titolo di studio inferiore al diploma. Tra i laureati invece avrebbero fatto il pieno dei voti il Partito Democratico e il terzo polo.
Elettorato balcanizzato anche per quanto riguarda le fasce di reddito. Movimento 5 Stelle piglia tutto tra chi ha una condizione economica bassa, mentre Giorgia Meloni è quasi al 30% tra i redditi medio-bassi.
Nella fascia elevata invece Carlo Calenda e Matteo Renzi sono oltre la doppia cifra, mentre il Pd sarebbe il primo partito tra chi ha una condizione economica medio-alta. I ricchi in sostanza, nonostante il richiamo della flat tax, avrebbero preferito il centrosinistra al centrodestra a differenza delle classi più povere che invece hanno votato in massa per Fratelli d’Italia.
Il capolavoro di Giorgia Meloni però è stato quello di riuscire a sfondare tra gli operai, categoria professionale una volta simbolo della sinistra e ora dove il Partito Democratico farebbe registrare il suo minimo.
Male invece tra gli studenti il centrodestra, che nel suo complesso non arriverebbe al 20%, mentre tra i pensionati sarebbe il Movimento 5 Stelle a deludere con il Pd indicato come il partito preferito da chi si è ritirato dal mondo del lavoro.
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