Emine Dzhaparova: chi è e cosa ha detto sulla guerra e l’ingresso in Europa

Giorgia Bonamoneta

23/05/2022

Emine Dzhaparova è atterrata in Italia per rappresentare il Paese come viceministra degli Esteri. Ecco chi è e cosa ha detto sulla guerra e l’ingresso dell’Ucraina in Europa.

Emine Dzhaparova: chi è e cosa ha detto sulla guerra e l’ingresso in Europa

Emine Dzhaparova, la viceministra degli Esteri dell’Ucraina, è in Italia e non ha perso tempo per ricordare qual è la posizione dell’Ucraina sul conflitto e sulla richiesta di ingresso in Europa. Intervistata, in più occasioni ha ribadito che il presidente Vladimir Putin non è una minaccia solo per l’Ucraina, ma per tutta l’Europa, soprattutto per i Paesi confinanti come Moldavia e Georgia.

In merito alle affermazioni provenienti dall’Europa sull’ingresso dell’Ucraina nell’Unione Dzhaparova è stata piuttosto risoluta. Fuori dall’Università Luiss di Roma, dove è intervenuta per una lectio magistralis che discuteva proprio di Ucraina e Unione europea, ha ricordato come “le cose che non erano possibili fino a quattro mesi fa oggi sono possibili”, dall’ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato, fino all’ingresso dell’Ucraina in Ue.

Sull’ingresso nell’Ue la viceministra ha usato parole di speranza, per quanto irrigidite dal contesto e dalla pressione internazionale, mentre sulla guerra e l’operato del leader russo non fa sconti. “Voglio fare un parallelismo: prima della seconda guerra mondiale ci fu l’Anschluss di Austria e Sudeti, gli accordi di Monaco - ha risposto a una domanda Dzhaparova - Francia e Inghilterra pensarono che così Hitler si sarebbe calmato, ma non hanno capito. E così è successo con noi”.

Chi è Emine Dzhaparova e qual è il suo ruolo in Ucraina

Emine Dzhaparova è la viceministra degli Esteri dell’Ucraina. È nata il 5 maggio del 1983 a Krasnodar, in Russia, ma le sue origini sono tatare, cioè di un gruppo etnico con diverse e sfaccettate origini. Dzhaparova in particolare è di origine tatara della regione della Crimea. “Sono nata lì perché ci era proibito vivere in Crimea, e ricordo le difficoltà di trovare casa, perché i russi non ci volevano affittare niente. Siamo tornati nel 1987”, ha raccontato.

Dzhaparova si è laureata con lode in Relazioni Internazionali presso l’Università Nazionale Taras Shevchenko di Kiev e ha iniziato a lavorare nella televisione. Ha svolto il ruolo di vicedirettore capo di ZAMAN e ha scritto numerosi programmi, andati in onda su Crimea ATR, in merito alla storia dei tartari di Crimea.

Accanto alla carriera nei media, ha costruito una carriera nel pubblico, prima come addetta presso il Dipartimento per gli Affari Sociali e Umanitari del Dipartimento per la Cooperazione Culturale e Umanitaria del MAE, in seguito come consigliera del ministro della Politica dell’Informazione sulla Crimea.

“La terza guerra mondiale è iniziata ed è mediatica” dice Dzhaparova

Dal suo arrivo in Italia Emine Dzhaparova ha rispondo in maniera schietta a diverse domande sulla guerra e l’ingresso nell’Unione. “Credo che alle capitali europee dovrebbe esser chiaro che la pace in Europa è possibile perché l’Ucraina combatte questa guerra”, ha detto a Repubblica. Il riferimento è alla battaglia che l’Ucraina sta cercando di vincere, che rappresenta un muro di protezione per l’Europa. “Tutto è cambiato in un attimo”, ha aggiunto, facendo riferimento alla tranquillità delle persone che ha visto prendere un caffè in piazza a Torino.

Secondo Dzhaparova la Russia si sta comportando come la Germania prima della Seconda guerra mondiale. Ha così rievocato il parallelismo dell’espansionismo nazista, ricordando come prima della guerra mondiale “ci fu l’Anschluss dell’ Austria e dei Sudeti, gli accordi di Monaco. Francia e Inghilterra pensarono che così Hitler si sarebbe calmato, ma non hanno capito”.

L’appello della viceministra è di non fare gli stessi errori del passato e non di non lasciarsi ingannare dalla strategia di propaganda di Putin, che mette in dubbio chi è l’aggressore e chi sono gli aggrediti.

Il futuro dell’Ucraina è in Europa: la formula di Dzhaparova

Fuori dall’Università Luiss di Roma, dove Emine Dzhaparova è intervenuta per una lectio magistralis dal titolo “Ucraina e Unione europea: insieme”, la viceministra ha spiegato la sua formula per il futuro del Paese. Si tratta di “sopravvivere, risvegliarsi e arrivare. Ora stiamo sopravvivendo”, ha spiegato. Il risveglio corrisponde alla ricostruzione e l’arrivo al futuro nell’Europa.

Questo futuro sembra però piuttosto lontano. Emmanuel Macron ha infatti detto che è impossibile per l’Ucraina entrare nell’Unione Europea prima di 15 o 20 anni e sulla stessa lunghezza d’onda si trova anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Secondo Dzhaparova le regole che valevano fino a prima dell’invasione oggi sono solo formule vuote. Come era impossibile, fino a quattro mesi fa, l’ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato, così per l’Ucraina era solo un progetto lontano l’ingresso nell’Unione. Ora le condizioni sono cambiate.

Le prossime date importanti per la domanda di ingresso nell’Unione europea sono a inizio giugno, con la valutazione e a fine giugno con la riunione del Consiglio dei leader europei.

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