A quanto ammontava il patrimonio di Silvio Berlusconi e come è stata divisa l’eredità tra i suoi cinque figli che subito hanno trovato un accordo.
Eredità Silvio Berlusconi, come è stato diviso il suo patrimonio? Dopo la morte dell’imprenditore e fondatore di Forza Italia, i suoi cinque figli hanno trovato in tempi molto rapidi un accordo.
Silvio Berlusconi era uno degli uomini più ricchi d’Italia e la sua morte ha acceso la discussione sull’eredità dell’ex presidente del Consiglio, non solo quella economica ma anche quella politica.
Gli eredi li conoscono tutti e sono i cinque figli: Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi, in rigoroso ordine di età. Dal punto di vista economico è stato trovato un accordo per la divisione del suo patrimonio in cui rientrava un po’ di tutto: dalla televisione al calcio, dall’editoria agli immobili. Quello di Berlusconi era un vero e proprio regno economico che ora è finito nelle mani dei figli. Ma in che modo? E di che cifre parliamo?
Vediamo allora a quanto ammontava il patrimonio di Silvio Berlusconi, come è stata divisa la sua eredità e cosa è successo a Forza Italia, la creatura politica dell’ex premier.
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Il patrimonio di Berlusconi: la galassia Fininvest
Secondo la rivista Forbes Silvio Berlusconi era il terzo uomo più ricco d’Italia con un patrimonio complessivo di 6,8 miliardi di euro. Nella sua vita non sono tuttavia mancati scandali e processi giudiziari di varia natura, legati alla sua carriera politica e da imprenditore.
La società che apparteneva a Silvio Berlusconi che ha più attività è Fininvest. La Repubblica ha provato a valutare le cifre che girano intorno a essa, partendo dalle tre partecipazioni importanti in società quotate in Borsa, che valgono 2,8 milioni di euro. Tra gli interessi principali di Berlusconi c’è Mediaset, che si sta espandendo in Europa, come dimostra la sede ad Amsterdam: ha rilevato il 29% dell’emittente tedesca ProSiebenSat e continua a puntare su Mediaset Spagna.
Poi c’è la partecipazione al 30% in Banca Mediolanum, una società di gestione del risparmio che è stata sempre in mano a Ennio Doris e ora, con la sua scomparsa, al figlio Massimo. Il pacchetto di Fininvest vale 1,8 miliardi, per una società che gestisce i risparmi dei clienti per un valore superiore ai 103 miliardi.
Poi c’è Mondadori: oggi ha al suo interno 50 marchi editoriali, tra cui anche Einaudi e Rizzoli. Il suo valore di mercato si attesta a 273 milioni di euro.
In totale si parla di un patrimonio da circa 4 miliardi da dividere tra i cinque figli, senza contare il valore degli immobili e delle opere d’arte che erano di Silvio Berlusconi.
I figli di Berlusconi e l’eredità
Silvio Berlusconi aveva cinque figli e tutti hanno una partecipazione diretta in Fininvest. La quota maggiore, oltre il 61%, era in mano all’ex presidente del Consiglio, che ha 22 holding personali. Poi ce ne sono altre tre che fanno riferimento ai figli: Marina e Pier Silvio hanno il 7,65% ciascuno di Fininvest.
Poi ci sono i tre figli avuti con Veronica Lario: Barbara, Eleonora e Luigi. Insieme arrivano al 21,42% di quote all’interno della Holding Quattordicesima, di cui ognuno detiene un terzo del capitale. Oggi Marina guida Fininvest e Mondadori, Pier Silvio Mediaset.
Il 5 luglio 2023 è stato aperto il testamento di Silvio Berlusconi dove l’ex premier ha indicato le modalità di divisione del suo patrimonio: le sorprese non sono di certo mancate.
Silvio Berlusconi ha deciso di dividere così il suo patrimonio: il 52% a Marina e Pier Silvio - i suoi primi due figli - e il restante 48% a Barbara, Eleonora e Luigi.
Molto si è discusso però per i lasciti da 100 milioni per Marta Fascina e Paolo Berlusconi, oltre a quello da 30 milioni in favore di Marcello Dell’Utri.
A pagare questi lasciti saranno in maniera proporzionale i cinque figli: Marina e Pier Silvio metteranno 59,8 milioni a testa, mentre ognuno tra Barbara, Eleonora e Luigi sborseranno 36,8 milioni.
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Il resto del patrimonio di Berlusconi
Il patrimonio di Berlusconi comprende anche altre società, come l’immobiliare Fininvest Real Estate & Services. In cui rientra, per esempio, Villa Gernetto, dove effettua i ritiri la sua squadra: il Monza. Poi c’è anche la società Alba Servizi Aerotrasporti, che ha la flotta dei velivoli aziendali: un elicottero e tre jet.
Ci sono anche altre quote, come il 6,8% di Soldo (società che si occupa di pagamenti aziendali) o il 2% di Satispay. Tante anche le proprietà immobiliari al di fuori di Fininvest, come per l’immobiliare Idra: tra queste rientra, per esempio, Villa Certosa. Il valore della società è di 426 milioni. Già solo sommando queste voci siamo ben oltre i 3,5 miliardi di euro di patrimonio, ma secondo Forbes parliamo di una cifra pari quasi al doppio.
Per quanto riguarda le ville anche in questo caso i figli stanno giungendo a un accordo. Come riportato dal Corriere della Sera Barbara Berlusconi ha acquistato per 25 milioni la villa di Macherio.
Villa Campari sul Lago Maggiore invece sarebbe stata presa da Marina Berlusconi, mentre Villa Certosa in Sardegna sarebbe stata messa in vendita. Infine c’è la storica residenza di Arcore dove al momento vive Marta Fascina.
L’eredità politica di Berlusconi: il futuro di Forza Italia
Non c’è solo l’eredità economica. Perché altrettanto importante è quella politica: quale sarà il futuro di Forza Italia? Chi guiderà il partito dopo la morte del suo fondatore?
Il partito così ha deciso di indicare come segretario del partito Antonio Tajani, attuale ministro degli Esteri e ora formalmente anche guida di Forza Italia.
Così come i figli di Berlusconi si sono divisi in maniera ordinata il patrimonio del padre, allo stesso modo anche per quanto riguarda Forza Italia non ci sono stati particolari scossoni.
La famiglia Berlusconi - soprattutto economicamente - è sempre vicina al partito, con una scesa in campo di uno dei figli dell’ex premier che al momento non sembrerebbe essere in programma.
Inoltre i risultati ottenuti da Forza Italia alle regionali in Sardegna e Abruzzo sono stati buoni, con i sondaggi che sembrerebbero profetizzare anche un possibile sorpasso alla Lega alle elezioni europee di giugno.
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