L’esercito americano chiede 6 milioni di dollari a The Rock per un fallito accordo pubblicitario con la United Football League. Ecco cosa è accaduto e cosa rischia l’attore.
L’esercito americano contro The Rock. Così si apre uno dei capitoli più interessanti delle controverse cause negli Stati Uniti.
L’esercito americano ha richiesto un risarcimento da 6 milioni di dollari al celebre attore e ex-wrestler Dwayne Johnson, noto per la sua carriera di successo e la sua immagine pubblica impeccabile, e che ora si trova al centro di un’importante disputa legale.
Il motivo? Un accordo di marketing con la United Football League (UFL), di cui l’attore ed ex giocatore di football è comproprietario che, anziché produrre i benefici sperati, sembra aver fallito clamorosamente. Sembra, infatti, che l’esercito contasse su un aumento significativo degli arruolamenti grazie alla visibilità offerta dalla UFL e alla promozione sui social media da parte di Johnson.
Peccato però che i risultati ottenuti non fossero all’altezza delle aspettative: il numero di reclute non è aumentato, e la campagna ha addirittura causato una perdita netta di arruolamenti. Ora, l’ente militare cerca di recuperare parte dell’investimento e ha deciso di fare causa all’amato attore di Hollywood. Ecco quali erano gli accordi presi con l’esercito e cosa rischia l’attore americano.
Esercito americano, quali erano gli accordi con The Rock
La controversia giudiziaria nasce da un ambizioso accordo di marketing da ben 11 milioni di dollari stipulato dall’esercito americano con la United Football League (UFL), una lega di football professionistico di cui Johnson è comproprietario.
L’accordo, firmato all’inizio di questo 2024, aveva l’obiettivo di promuovere l’arruolamento nell’esercito attraverso una serie di iniziative pubblicitarie e sui social media. Parte integrante del piano prevedeva la visibilità del marchio dell’esercito sulle divise dei giocatori e non solo.
In aggiunta, era previsto che The Rock, con i suoi imponenti 396 milioni di follower su Instagram, avrebbe pubblicato cinque post dedicati alla promozione dell’esercito. Ogni post, valutato dall’esercito 1 milione di dollari, avrebbe dovuto contribuire significativamente alla campagna di reclutamento. Tuttavia, la campagna ha clamorosamente deluso le aspettative: i post pubblicati da Johnson sono stati solo due - l’ultimo dei quali è apparso ad aprile - e non hanno generato il numero di reclute sperato.
Esercito americano contro The Rock: cosa rischia l’attore
Il mancato successo della campagna pubblicitaria e il mancato rispetto degli accordi da parte dell’attore americano hanno spinto l’esercito a richiedere il risarcimento di 6 milioni di dollari per recuperare parte dell’investimento effettuato, portando alla luce una serie di interrogativi su come le partnership pubblicitarie possano influire sui risultati attesi.
L’accordo, firmato all’inizio dell’anno, era finalizzato a promuovere il reclutamento nell’esercito attraverso visibilità e pubblicità. Tuttavia, l’investimento non ha prodotto i risultati sperati, anzi, la situazione è ulteriormente compromessa, poiché una revisione ha evidenziato una perdita di 38 arruolamenti a causa della campagna promozionale.
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Questo risultato ha spinto l’esercito a ridurre al minimo i danni finanziari, e attualmente l’ente sta cercando di recuperare 6 milioni di dollari dall’UFL di Johnson. Un portavoce dell’esercito ha dichiarato che sono in corso trattative per determinare l’importo finale da recuperare. Tuttavia, sia l’UFL che il portavoce di Johnson non hanno rilasciato commenti ufficiali sulla questione.
Attualmente, sembra che l’attore famoso per il suo impegno sociale corre solo il rischio di risarcire l’esercito senza conseguenze legali. E mentre Johnson prende tempo per riflettere se sostenere o meno Kamala Harris contro Trump, dopo che aveva annunciato che non avrebbe sostenuto di nuovo Biden alle elezioni, anche i suoi legali prendono tempo per raggiungere un accordo vantaggioso per il loro cliente: tutto dipende da come andranno le trattative.
In ogni caso, questa vicenda è l’ennesimo caso che ci spinge a riflettere sull’efficacia delle partnership di marketing, portando numerosi enti a domandarsi sulla reale efficacia delle collaborazioni con influencer e attori.
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