Un nuovo esonero contributivo dovrebbe entrare nel decreto Ristori 5 come dichiarato dalla ministra Catalfo. Sarebbe per chi rinuncia alle nuove settimane di cassa integrazione Covid.
Nuovo esonero contributivo nel decreto Ristori 5 per chi rinuncia alla CIG, la cassa integrazione che il governo si prepara a prolungare con il prossimo, nonché ultimo, scostamento di bilancio.
Ad annunciare il nuovo esonero contributivo come incentivo per chi rinuncia alla CIG è stata la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo a margine dell’approvazione dello scostamento di bilancio da parte del Parlamento.
Non solo esonero contributivo nel decreto Ristori 5 perché lo scostamento da 32 miliardi dovrebbe prevedere anche 26 settimane di cassa integrazione, sebbene differenziate per settori maggiormente ed eventualmente, ma ancora non si hanno certezze in merito, anche una proroga della Naspi.
Esonero contributivo al 100 % nel decreto Ristori 5: ecco per chi
L’esonero contributivo del decreto Ristori 5 dovrebbe essere, stando alle prime parole di Catalfo, del 100% e non per tutti, ma solo per chi rinuncia alla cassa integrazione.
La struttura d’altronde dovrebbe ricalcare quella già prevista in precedenti disposizioni. Come anticipato infatti il decreto Ristori 5 prevederebbe un prolungamento della cassa integrazione sebbene al momento le informazioni in merito siano assai risicate.
La ministra Catalfo, a seguito delle parole del ministro dell’Economia Roberto Gualtieri e lo scostamento di bilancio da 32 miliardi approvato dal Parlamento, ha lasciato un post su Facebook annunciando le ultime novità:
“La priorità è la tutela del lavoro. Per questo fra le misure a cui sto lavorando in vista del nuovo decreto Ristori, e sulle quali nei prossimi giorni mi confronterò con sindacati e imprese, c’è la proroga della cassa integrazione Covid-19, che arriverà fino a 26 settimane per assegno ordinario e Cig in deroga, e dello sgravio contributivo al 100% alternativo all’utilizzo della cassa per chi riporta i lavoratori in azienda. ”
Esonero contributivo per chi rinuncia alla CIG
L’esonero contributivo del decreto Ristori 5 per chi rinuncia alla CIG lo ricordiamo non è una novità del prossimo e ultimo annunciato intervento del governo per l’emergenza.
Il decreto Agosto ora convertito nella legge n.126 del 13 ottobre ha introdotto l’incentivo dell’esonero dei contributi per chi rinunciava alle nuove settimane di CIG, intervento poi rinnovato con il decreto Ristori convertito nella legge n.176 del 18 ottobre che ha assorbito anche i Ristori bis, ter e quater e con la Legge di Bilancio.
Il decreto Ristori ha previsto, in alternativa alle 6 settimane di cassa integrazione, da utilizzare per periodi di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa nel periodo che va dal 16 ottobre al 31 gennaio 2021, quattro settimane di esonero dei contributi da utilizzare entro quella data. La Legge di Bilancio ha poi introdotto 8 settimane di esonero contributivo da fruire entro il 31 marzo 2021 per chi rinuncia alle 12 settimane di CIG. Il nuovo esonero potrebbe partire da quella data.
Stando alle precedenti disposizioni l’esonero contributivo del decreto Ristori 5 dovrebbe escludere i datori di lavoro privati del settore agricolo e premi e contributi dovuto all’INAIL. Al momento non abbiamo maggiori dettagli.
Per informazioni sull’esonero contributivo del decreto Ristori 5 al 100% tocca attendere il testo che dovrebbe approdare la prossima settimana in Consiglio dei Ministri.
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