La Turchia sta vivendo una situazione drammatica dopo il terribile terremoto dei giorni scorsi.
La Turchia è in ginocchio a causa del devastante terremoto che ha colpito il sud-est del paese. Adana, città abitata da oltre 2 milioni di persone, è stata una delle zone più colpite. Le squadre della protezione civile lavorano senza sosta per recuperare eventuali sopravvissuti dalle macerie e offrire aiuti alla popolazione colpita. Esra, una bambina di 9 anni, è l’esempio di come la disperazione abbia preso il sopravvento in alcune parti della città. Ha strappato la sua coperta rosa da un cumulo di macerie, nonostante i soccorritori le avessero chiesto di allontanarsi dalla zona per la sua sicurezza.
Questo gesto ci fa comprendere di come la disperazione e la paura siano padrone dopo il sisma. Il palazzo di 14 piani in cui viveva Esra è stato distrutto da una scossa di magnitudo 7.9, seguita da una seconda scossa di terremoto. Quando ha colpito la seconda scossa, dodici persone si trovavano all’interno dell’edificio, erano rientrate per recuperare alcuni effetti personali. Purtroppo, solo tre di queste sono sopravvissute, estratte vive dalle macerie. Le altre nove sono ancora disperse.
Questo terremoto è stato uno dei più violenti mai affrontati dalla Turchia negli ultimi vent’anni, e il bilancio delle vittime continua ad aumentare. Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha dichiarato lo stato di emergenza per tre mesi nelle dieci province colpite dal sisma e ha definito il disastro «uno dei più grandi nella storia mondiale». L’ospedale di Adana è al collasso a causa del flusso continuo di feriti e di persone in cerca di cure.
Ci sono immagini che stanno facendo il giro del mondo: una di queste vede protagonisti una coppia di trentenni, all’entrata del pronto soccorso, in lacrime, un loro parente è morto nel sisma. Un’immagine simbolo del dramma. Alper Aslan, un ex giornalista sportivo di 45 anni, parlando alla stampa, ha raccontato di aver perso la sua casa e la sua attività commerciale a causa del terremoto: «Ho perso tutto quello che avevo costruito in questi anni», ha detto. «Non so come andrà avanti la mia vita da qui in poi. Tuttavia, sono grato di essere ancora vivo e di essere in grado di aiutare i miei cari in questo momento difficile». La comunità internazionale si sta unendo per fornire aiuti umanitari e supporto ai sopravvissuti del terremoto.
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Molti volontari stanno affluendo in Turchia da tutto il mondo, il loro aiuto sarà fondamentale per la ripresa delle comunità colpite e per la ricostruzione delle città distrutte. La Turchia sta affrontando una delle sfide più difficili della sua storia, ma la solidarietà e la cooperazione internazionale sono un segnale di speranza per un futuro più luminoso. Nonostante la distruzione, la comunità turca sta dimostrando grande forza e resilienza.
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