Eurispes, un italiano su due mette mano ai risparmi: colpa della crisi?

Marco Ciotola

31/01/2019

Un rapporto dell’Eurispes evidenzia un 45% degli italiani costretto a intaccare i propri risparmi per arrivare a fine mese

Eurispes, un italiano su due mette mano ai risparmi: colpa della crisi?

Quasi un italiano su due deve mettere mano ai risparmi per arrivare a fine mese. Lo rileva il 31esimo Rapporto Italia dell’Eurispes - Istituto di Studi Politici Economici e Sociali - che fa un quadro economico complessivo del Belpaese e nota come il 45% degli italiani dichiari di non riuscire a fronteggiare per intero le spese mensili senza fare ricorso al cosiddetto ’salvadanaio’.

Non si risparmia più quindi, piuttosto si è costretti a spendere quei risparmi accumulati negli anni dalle famiglie. Colpa della crisi? Non esattamente, o almeno non se si guarda al recente studio dell’istituto, che evidenzia dati molto diversi tra loro, in alcuni casi anche conflittuali.

A fronte di un ricorso sempre più massiccio al cosiddetto gruzzolo messo da parte e di un’economia che resta stabile, aumenta l’ottimismo, con il 41,8% dei cittadini che vede una situazione economica invariata nell’arco degli ultimi 12 mesi e un 38,6% che rileva invece un peggioramento (-2,9% rispetto al 2018).

Si assesta al 12,7% la percentuale degli ottimisti, mentre il 27,7% dei cittadini deve far fronte ad abituali difficoltà a pagare le utenze.

Eurispes, un italiano su due deve mettere mano ai risparmi

Il 45,1% degli italiani dichiara di trovarsi costretto ad intaccare i propri risparmi per arrivare a fine mese; numero che registra una decisa mossa al rialzo rispetto al 40,7% registrato nel 2018.

Per un 33% le spese non sono invece un problema, e il 22% afferma di non fare fatica a mettere da parte risparmi con una certa regolarità.

Il 32,6% ammette di aver fatto ricorso all’aiuto economico dei familiari, mentre il 10% si è trovato a dover chiedere prestiti, a banche o a privati; una circostanza, quest’ultima, ben evidenziata dal presidente Eurispes, Gian Maria Fara, pronto a far notare come tutti questi aiuti stiano svolgendo la funzione di veri e propri “ammortizzatori sociali”:

“In Italia la lunga crisi ha avuto esiti diversi a causa della saldatura tra due fenomeni: nel primo caso, il disagio e la protesta hanno trovato sbocchi istituzionali che si sono evoluti, dalla presenza in Parlamento sino al Governo del Paese. Il secondo fenomeno è il sommerso che ha svolto, negli anni più duri della crisi, la funzione di vero e proprio ammortizzatore sociale”.

Per quel che riguarda i consumi, fa rumore il +17,3% per le spese relative alle badanti, a cui si affianca il +29,6% alla voce ’spese di baby sitter’: tre italiani su dieci hanno sborsato somme più alte a riguardo.
Crescono anche le cifre spese per l’istruzione privata, le attività sportive e ricreative dei figli.

Sul fronte fiducia invece aumenta quella verso le istituzioni, con un +7,8% rispetto al 2018, mentre diminuisce il numero di disillusi. Cresce anche l’apprezzamento per il governo (+15%), per il parlamento, la magistratura e le forze dell’ordine - i vigili del fuoco restano in testa, forti di un vero e proprio plebiscito: ne ha piena fiducia l’87,3% degli italiani.

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