Europa, il settore auto sprofonda nella crisi. Crolla l’elettrico, i dati e un allarme

Violetta Silvestri

19 Settembre 2024 - 11:18

La crisi del settore auto in Europa è confermata dagli ultimi dati Acea: crollano le immatricolazioni ad agosto, con il tonfo dell’elettrico. Il comparto ha lanciato un allarme.

Europa, il settore auto sprofonda nella crisi. Crolla l’elettrico, i dati e un allarme

A conferma della crisi del settore automobilistico europeo sono arrivati i dati Acea sulle immatricolazioni di agosto.

I numeri rispecchiano la disfatta del comparto del vecchio continente, pressato dalla concorrenza cinese sull’elettrico, da una debole domanda dei consumatori, dalla disfatta di colossi tedeschi come Volkswagen.

Le vendite di auto nuove nell’Unione europea sono diminuite del 18,3% ad agosto, raggiungendo il livello più basso degli ultimi tre anni, trascinate da perdite a due cifre nei principali mercati di Germania, Francia e Italia, secondo i dati pubblicati giovedì dall’Associazione dell’industria automobilistica europea.

Il tonfo delle immatricolazioni per i veicoli elettrici è stato del 43,9%. Le vendite di automobili in Europa sono scese ben al di sotto dei livelli pre-Covid e la crescita delle vendite di auto elettriche ha subito un rallentamento, in parte a causa delle divergenti politiche sugli incentivi verdi, mentre l’Ue ha imposto tariffe elevate nel tentativo di tenere fuori dal mercato i veicoli elettrici cinesi a basso costo.

In questo contesto, l’Acea ha lanciato un allarme e rivolto un appello direttamente ai responsabili politici: “una tendenza continua alla riduzione della quota di mercato per le auto elettriche a batteria nell’UE invia un segnale estremamente preoccupante all’industria e ai decisori politici”, si legge in una nota.

L’Europa è chiamata ora più che mai a un cambio di passo non solo per la competitività perduta in generale, ma anche specificatamente per rilanciare l’industria automobilistica del vecchio continente.

La crisi del settore auto in numeri: vendite crollano ad agosto

I dati pubblicati da Acea relativi ad agosto non lasciano spazio a interpretazioni: le immatricolazioni auto nei Paesi Ue scendono e lasciano presagire un futuro cupo.

Nel dettaglio, questi i risultati di agosto sulle vendite di auto nuove nei Paesi dell’Unione:

  • -18,3% in Ue;
  • -27,8% in Germania;
  • -24,3% in Francia;
  • -13,4% in Italia;
  • -6,5% in Spagna

Per quanto riguarda i veicoli elettrici a batteria, le immatricolazioni sono crollate del 43,9% a 92.627 unità (rispetto alle 165.204 dello stesso periodo dell’anno scorso). La loro quota di mercato totale è diminuita passando al 14,4% dal 21% del 2023. Germania (-68,8%) e Francia (-33,1%) hanno trainato il tonfo.

Dall’inizio del 2024, le immatricolazioni di auto elettriche a batteria sono state pari a 902.011, il 12,6% del mercato. Vendite in calo anche per i veicoli ibride plug-in (-22,3% ad agosto) e delle auto a benzina (-17,1% ad agosto).

I quattro mercati chiave per i veicoli a benzina hanno tutti registrato diminuzioni rilevanti: Francia (-36,6%), Italia (-18,8%), Spagna (-17,4%) e Germania (-7,4%).

L’unico segnale positivo è arrivato dalla vendita di auto ibride-elettriche, aumentata del 6,6%. Gli acquirenti le considerano un compromesso conveniente tra i modelli a combustione interna e quelli completamente elettrici.

Le vendite di auto nuove dei marchi principali Volkswagen, Stellantis e Renault sono tutte diminuite rispetto all’anno precedente, rispettivamente del 14,8%, del 29,5% e del 13,9%.

L’allarme dell’industria automobilistica europea

In concomitanza con il rapporto Acea sulle immatricolazioni di agosto, l’associazione ha pubblicato un comunicato puntuale sulle richieste considerate urgenti per rilanciare il settore, soprattutto nel ramo dell’elettrico.

Nel dettaglio, l’appello recita:

I produttori di automobili europei, uniti in ACEA, invitano pertanto le istituzioni dell’UE a presentare misure di soccorso urgenti prima che i nuovi obiettivi di CO2 per auto e furgoni entrino in vigore nel 2025. Inoltre, esortiamo la Commissione europea ad anticipare al 2025 le revisioni della normativa sulla CO2 per i veicoli leggeri e pesanti, attualmente programmate rispettivamente per il 2026 e il 2027.

Non solo. il documento sottolinea come gli sforzi dei produttori traducibili in miliardi di investimenti nell’elettrificazione per immettere i veicoli sul mercato non siano stati accolti da altrettante misure favorevoli a livello politico. “Stiamo facendo la nostra parte in questa transizione, ma sfortunatamente, gli altri elementi necessari per questo cambiamento sistemico non sono in atto. Un fattore aggravante è la rapida erosione della competitività dell’UE, come confermato nel rapporto Draghi.”

Il settore lamenta l’assenza di “condizioni cruciali per raggiungere la spinta necessaria nella produzione e nell’adozione di veicoli a zero emissioni come: infrastrutture di ricarica e rifornimento di idrogeno, nonché un ambiente di produzione competitivo, energia verde accessibile, incentivi fiscali e di acquisto e una fornitura sicura di materie prime, idrogeno e batterie.

In questo contesto, il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 per auto e furgoni entro il 2025 e la transizione verso le zero emissioni rischia di fallire.

Il settore automobilistico europeo ha bisogno di una svolta supportata da una nuova politica e mentalità. Mentre le vendite di auto languono, è tutta la rivoluzione industriale già in corso che rischia di far crollare l’economia europea.

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