L’Eurozona non si scrolla di dosso la paura della recessione, come mostrato dal risultato sul sentiment degli investitori. In più, in focus c’è il fattore Cina e il rischio di una guerra commerciale.
Europa ancora in bilico tra una recessione all’orizzonte e i primi calcoli su potenziali ripercussioni di una guerra commerciale con la Cina, diventata non impossibile dopo le tensioni su Taiwan.
Due gli elementi nuovi in osservazione. Il morale degli investitori nella zona euro è rimasto sostanzialmente invariato ad agosto rispetto al mese precedente, con un leggero aumento, ma ancora troppo limitato per scongiurare i timori di una recessione nel blocco valutario a 19 paesi.
In più, una ricerca tedesca dell’Ifo ha evidenziato che la Germania dovrebbe affrontare costi quasi sei volte superiori alla Brexit se essa e l’Unione Europea dovessero escludere la Cina dalle loro economie.
Gli sconvolgimenti geopolitici del momento fanno tremare il sistema Europa. Dati e analisi.
Perché l’Europa teme ancora la recessione
L’indice di Sentix (che riguarda la fiducia degli investitori dell’area) per la zona euro è salito a -25,2 punti da -26,4 di luglio. Un sondaggio Reuters aveva indicato una lettura di agosto di -24,7.
Il cambiamento è assai fragile per parlare con ottimismo. “La situazione economica nella zona euro rimane difficile”, ha affermato l’amministratore delegato di Sentix Manfred Huebner in una nota. “Una recessione nella zona euro è ancora molto probabile”, secondo l’esperto, citando la debole fiducia dei consumatori, l’inflazione e i prezzi dell’energia.
Un indice Sentix sulla situazione attuale nella zona euro è leggermente salito a -16,3 ad agosto dopo essere sceso a -16,5 nel mese precedente, il minimo da marzo 2021. Un indice delle aspettative è cresciuto a -33,8, ancora vicino al suo livello di luglio, che era il più basso da dicembre 2008.
La situazione in Germania, la più grande economia d’Europa, è apparsa ancora peggiore con l’indice complessivo che è sceso a -24,4 punti, il livello più basso da maggio 2020.
Guerra commerciale con la Cina? Europa trema
In un clima già in tensione per le attuali condizioni di fiducia e di incertezza, potrebbe esplodere il caso Cina, assai pericoloso per l’economia europea.
In caso di una guerra commerciale con Pechino, il vecchio continente soffrirebbe moltissimo, con la Germania a risentirne maggiormente. L’analisi è di Ifo.
I maggiori perdenti di una guerra commerciale con la Cina sarebbero l’industria automobilistica con una perdita dell’8,47% di valore aggiunto, i produttori di attrezzature per il trasporto con una perdita del 5,14% e l’ingegneria meccanica con una perdita del 4,34%, ha affermato l’Ifo.
“L’obiettivo della politica economica tedesca e dell’Ue dovrebbe essere stabilire partenariati strategici e accordi di libero scambio con nazioni che la pensano allo stesso modo come gli Stati Uniti”, ha affermato il coautore Florian Dorn secondo quanto riportato da Reuters.
leggi anche
Cosa succede se la Cina invade Taiwan?
L’analisi ha simulato cinque scenari, tra cui un disaccoppiamento delle economie occidentali dalla Cina combinato con un accordo commerciale tra l’Ue e gli Stati Uniti.
Tuttavia, sebbene un tale accordo possa attutire gli effetti di una guerra commerciale con la Cina, non li compenserebbe del tutto. Piuttosto, si tradurrebbe in costi netti di una guerra commerciale pari all’incirca ai costi previsti della Brexit, ha affermato Ifo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA