Donna morta carbonizzata: trovato l’assassino di Stefania Crotti

Ludovica Ranaldi

20/01/2019

Dopo cinque ore di interrogatorio il presunto killer ha confessato l’omicidio della donna morta carbonizzata nel bresciano.

Donna morta carbonizzata: trovato l’assassino di Stefania Crotti

Alle prime luci del mattino la Procura di Brescia ha disposto il fermo per un indiziato di 44 anni, accusato di aver ucciso Stefania Crotti, la donna morta carbonizzata nelle campagne di Erbusco.

Il presunto assassino è stato sottoposto a un estenuante interrogatorio durato ore, a cui ha ceduto confermando le ipotesi degli inquirenti.

Donna morta carbonizzata: ecco chi è stato

Si è mossa velocemente la polizia di Brescia che venerdì, 18 gennaio, ha trovato il corpo senza vita di Stefania Crotti grazie alla segnalazione di un ciclista. Infatti a un paio di giorni dal rinvenimento, ha individuato il killer che è crollato dopo 5 ore di interrogatorio.

L’artefice dell’omicidio è Chiara Alessandri, donna milanese di 44 anni ed ex amante di Stefano Del Bello, marito della vittima. Il movente? Le indagini stanno verificando quanto dichiarato dall’assassina, ma sembra che si tratti di gelosia.

Il duro interrogatorio è terminato solo quando la donna ha confessato l’assassinio, ma nega di aver bruciato il corpo e l’accusa di premeditazione, in quanto voleva incontrare la donna unicamente per chiarirsi. L’avvocato Gianfranco Ceci, difensore di Chiara, afferma:

La mia assistita ha spiegato che l’incontro tra le due c’è stato perché Chiara Alessandri voleva chiarire i rapporti personali con Stefania Crotti visto che avevano i figli che frequentavano la stessa scuola e perché il paese continuava a parlare della relazione tra la mia assistita e il marito della vittima [...] Non aveva alcuna intenzione di uccidere. Non aveva premeditato nulla

Infatti Chiara ha tre figli di 11, 7 e 6 anni, mentre Stefania ha una bambina di 7 anni. I figli quindi sarebbero stati il motivo dell’incontro finito in tragedia per la donna di 42 ritrovata carbonizzata nella campagne di Erbusco.

Continuano quindi gli accertamenti da parte della polizia per capire la dinamica. Le prime ipotesi sembrano suggerire un atto efferrato causato dalla gelosia e confermare che non sia stato premeditato come affermato dall’accausata.

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