Facebook e Instagram diventano a pagamento (questa volta davvero), ecco a che prezzo

Alessandro Nuzzo

03/10/2023

Meta, che controlla i due colossi social, sarebbe pronta ad inserire un nuovo abbonamento a pagamento. Ecco quanto costerà.

Facebook e Instagram diventano a pagamento (questa volta davvero), ecco a che prezzo

Il visionario Elon Musk con l’acquisto di Twitter (oggi diventata X) ha fatto da apripista nel cambiare volto al mondo social, inserendo degli abbonamenti a pagamento e intuendo la possibilità di fare soldi sulla pelle degli utenti e non solo dai ricavi pubblicitari.

A sposare questo tipo di approccio alla fine è stato anche Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook e amministratore delegato di Meta, che da qualche mese ha inserito anche sui suoi social la possibilità di acquistare la spunta blu pagando un abbonamento mensile. Mark sin dalla fondazione di Facebook è sempre stato molto chiaro nel ribadire che Facebook sarebbe stato gratis per sempre. Peccato però che oltre alle funzionalità di base, sta ora implementando diverse novità fruibili dietro il pagamento di un somma mensile.

La vendita del profilo verificato ha permesso a Meta di incassare miliardi di dollari aggiuntivi ogni mese. Oggi arriva la notizia - fonte Wall Street Journal - che il colosso social starebbe pensando a un nuovo abbonamento per chi vorrebbe utilizzare il social senza pubblicità. Un modo anche per superare le nuove norme europee a protezione della privacy che sarebbero in contrasto con le policy di Meta.

A tal proposito, è arrivata anche la posizione di Meta in merito alla vicenda. Un portavoce ha infatti dichiarato che:

«Meta crede nel valore dei servizi gratuiti supportati da annunci personalizzati. Tuttavia, continuiamo a valutare opzioni che garantiscano la conformità ai requisiti regolatori in continua evoluzione. Al momento non abbiamo ulteriori informazioni da condividere».

Vedremo, quindi, come evolverà la situazione.

Facebook e Instagram: in arrivo una versione a pagamento senza pubblicità

Il colosso Meta che gestisce i social Facebook e Instagram, basa la sua ricchezza e i suoi ricavi sui proventi pubblicitari che arrivano dalle aziende o di chi decide di pubblicizzare la propria attività sfruttando i potenti mezzi social. La grande capacità di Meta per chi fa pubblicità è la possibilità di veicolare le proprie adv in modo sempre più profilato soltanto verso gli utenti potenzialmente interessati al prodotto/servizio.

Una policy, quella di mostrare annunci pubblicitari personalizzati in base alla loro attività online, che stona con le nuove norme europee a protezione della privacy e con il modo che usa Meta per farsi autorizzare a erogare pubblicità profilata. Lo scorso dicembre l’Ue ha ritenuto inappropriate le modalità con cui si fa autorizzare a mostrare questo tipo di pubblicità.

Come risolvere il problema? Erogare pubblicità non profilata sarebbe un grosso danno per Meta con le aziende che potrebbero non avere più quell’interesse a pagare per una pubblicità non mirata. Da qui l’idea di proporre un’alternativa agli utenti desiderosi di non ricevere più pubblicità quando navigano sui due social. In che modo? Tramite un nuovo abbonamento.

Già nel 2018 dinnanzi al Congresso Usa, Mark Zuckerberg aveva aperto alla possibilità di un abbonamento per gli utenti che vogliono liberarsi dalla pubblicità. In quell’occasione Zuckerberg aveva comunque affermato che Facebook resterà gratis per sempre, almeno nella versione base.

Questa sorta di versione premium di Facebook e Instagram dovrebbe essere proposta soltanto agli utenti europei, alla cifra di 10 euro da desktop per ogni account e 13 euro da mobile in virtù delle commissioni che Apple e Google addebitano per i pagamenti in-app. Ogni account aggiuntivo riconducibile alla stessa persona, costerà 6 euro in più.

Abbonandosi gli utenti non vedranno più pubblicità quando navigano sulla feed di Facebook e Instagram, quando guardano le foto di un profilo o i famosi reel. In questo modo Meta non sarà più autorizzata a raccogliere i dati lasciati sul web dagli utenti.

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