Ieri al ritorno in Casa Bianca il virologo ha definito la fine dell’era Trump e la nuova presidenza Biden come una “sensazione liberatoria”
La fine dell’era Trump? Una “sensazione liberatoria”. Non ha usato certo mezzi termini l’immunologo Anthony Fauci, ieri per la prima volta in Casa Bianca senza più avere di fronte un presidente totalmente ostile alle sue idee in materia sanitaria.
Fauci è secondo molti una delle massime autorità al mondo sulle malattie infettive, parte della task force statunitense dedicata ad affrontare la pandemia ma in continuo contrasto col tycoon negli ultimi mesi.
Tanto che per l’esperto è stato impossibile nascondere come la situazione sia diventata per lui molto meno scomoda e ostile ora che c’è un nuovo esecutivo:
“Non mi piace affatto trovarmi in contraddizione con il presidente. L’idea che io possa venire alla Casa Bianca e parlare di quello che so, di quali sono i dati di cui siamo in possesso, di cos’è la scienza e lasciare che sia quest’ultima a parlare... è una sensazione un po’ liberatoria”.
USA, Fauci su fine era Trump: “Sensazione liberatoria”
Anche se Fauci non ha commentato direttamente la sua esperienza con la precedente amministrazione, le parole pronunciate hanno fatto un chiaro riferimento ai contrasti puntualmente espressi dal tycoon nei confronti delle sue dichiarazioni.
Trump dalla sua ha sempre palesato anche pubblicamente un disprezzo per le opinioni di Fauci, e l’immunologo in tutta risposta non ha mancato di invocare “un nuovo approccio del presidente” di fronte alla gestione della pandemia.
Ignorato e messo da parte da Trump negli ultimi mesi, Fauci ha comunque contribuito a formulare una prima parte della politica Trump di contenimento del coronavirus.
Ma quando le cose hanno cominciato a peggiorare, gli assistenti di Trump hanno limitato sempre di più apparizioni pubbliche e peso delle opinioni di Fauci, estromettendolo persino dai briefing nello Studio Ovale.
Al punto più basso della loro relazione, Trump ha persino dichiarato di considerare il licenziamento di Fauci.
Ma ieri, quasi inutile precisarlo, lo scenario è stato completamente diverso. Fauci è stato il tramite del reintegro statunitense nell’Organizzazione Mondiale della Sanità voluto da Biden, ed è subito apparso in una serie di interviste televisive.
Lui stesso ha evidenziato come gli sia stato garantito ora “un nuovo approccio” , e come sia importante la trasparenza e soprattutto il “non tirare a indovinare”:
“Una delle cose che abbiamo appena chiarito con il presidente, è che occorre essere completamente trasparenti, aperti e onesti: se le cose vanno male, non si deve puntare il dito contro qualcuno, ma semplicemente impegnarsi per correggerle e per fare in modo che tutto sia sempre basato su scienza e dati precisi. Siamo ancora in una situazione molto grave, 400.000 vittime rappresentano un traguardo storico molto negativo. Ma una delle novità di questa amministrazione è che se non si conosce la risposta, non si tira a indovinare; si ammette che esistono dubbi e si fa il meglio per risolverli”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA