Il sondaggio di Money.it: sei favorevole o contrario ai dazi alle auto elettriche cinesi decisi dall’Unione europea?
Sei favorevole ai dazi alle auto elettriche cinesi? Questo è stato il sondaggio che Money.it ha voluto proporre ai suoi lettori ora che si stanno iniziando a far sentire i primi effetti della stretta decisa in estate da parte dell’Unione europea, con anche il Canada ora pronto a imboccare la stessa via tracciata da Bruxelles.
SONDAGGIO CHIUSO QUI I RISULTATI
Lo scorso 5 luglio sono entrati in vigore i dazi comunitari sulle importazioni di auto elettriche cinesi; la decisione è stata presa a giugno e la Commissione europea ha deciso poi di andare avanti dopo il nulla di fatto delle trattative con il governo di Pechino.
L’Ue ha deciso di punire le auto elettriche del Dragone a causa dei sussidi statali definiti come sleali e che rappresentano un problema non da poco per i produttori dei Paesi comunitari.
Si tratta comunque di dazi provvisori che dureranno fino al 2 novembre, poi la Commissione presenterà i risultati di una sua indagine agli Stati membri che voteranno per estendere eventualmente le misure per cinque anni.
Nel dettaglio è stato decretato un dazio individuale del 17,4% per BYD, del 19,9% per Geely e del 37,6% per SAIC. Si tratta di tre autentici colossi del settore in Cina, mentre per altri produttori cinesi che hanno collaborato nel corso dell’inchiesta di Bruxelles è scattato un dazio medio ponderato del 20,8%, che aumenta al 37,6% per i produttori non collaborativi. A queste tariffe poi si deve aggiungere il balzello del 10% già in vigore.
Lo scopo di questo sondaggio, che ricordiamo non ha un valore scientifico ma soltanto indicativo non essendo realizzato a campione, è stato quello di capire si i lettori siano favorevoli o contrari ai dazi Ue nei confronti delle auto elettriche cinesi.
Dazi Ue macchine elettriche cinesi: il sondaggio
Il sondaggio di Money.it è arrivato nel momento in cui le aziende cinesi produttrici di auto elettriche stanno cercando di giungere a un accordo con la Commissione europea, visto che in questi due mesi sono crollate le loro vendite nel Vecchio Continente a causa dei dazi che hanno portato a dei rincari in alcuni casi quasi del 50%.
La scure di Bruxelles si è abbattuta anche su quelle aziende occidentali che producono le loro vetture in Cina, ma la Commissione è stata benevola con Tesla che ha ottenuto dei dazi molto contenuti: solo il 9%.
Negli ultimi anni i produttori cinesi hanno conquistato una buona fetta del mercato automobilisti europeo. Per capire il motivo basta legger cosa ha scritto a marzo la Gazzetta dello Sport “a gennaio 2024 il prezzo medio di un’elettrica europea era di 66.928 euro, una giapponese 52.208 euro, una cinese 46.710 euro”.
Politico adesso avrebbe rivelato che l’industria automobilistica cinese sarebbe pronta a stabilire un prezzo minimo per le Bev importate nel Vecchio continente, il tutto per evitare che a novembre l’Unione europea confermi i dazi per cinque anni.
Il rischio però è quello di una sorta di guerra commerciale tra Ue e Cina, visto che Pechino ha annunciato ritorsioni contro la mossa di Bruxelles e ora starebbe indagando sui sussidi comunitari ai latticini e, nel caso di misure simili, per l’Italia sarebbe un duro colpo.
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