Con la pubblicazione dei verbali, la Federal Reserve è tornata protagonista dei mercati. Pur ribadendo l’impegno forte contro l’inflazione, i timori di una eccessiva aggressività sono emersi.
I verbali Fed guidano l’umore dei mercati stamane.
Le azioni asiatiche perdono terreno e i Treasury sono saliti dopo che il resoconto della riunione scorsa della Federal Reserve ha mostrato quanto i funzionari siano chiamati al delicato atto di bilanciamento tra repressione dell’inflazione e allontanamento di una recessione. Intanto, gli investitori valutano anche le deboli prospettive economiche cinesi.
Le perdite in Giappone, Cina e dell’indice tecnologico di Hong Kong hanno indebolito l’Asia,. I contratti statunitensi hanno vacillato dopo che le azioni di Wall Street sono diminuite per la prima volta in quattro giorni, incluso un calo di oltre l’1% dell’indice Nasdaq 100.
I funzionari della Fed hanno visto la necessità di rallentare il ritmo degli aumenti dei tassi di interesse e hanno messo in guardia contro un irrigidimento eccessivo che potrebbe danneggiare l’economia, ma hanno anche segnalato il rischio che le pressioni inflazionistiche si rafforzino.
Fed, inflazione, Cina: i mercati non trovano sollievo
L’inflazione rimane l’indicatore più seguito nel secondo semestre. Diminuirà gradualmente o resterà elevata, costringendo la Fed a continuare ad aumentare i tassi in modo aggressivo? La domanda se la pongono gli investitori e i verbali Fed appena pubblicati non hanno aiutato ad avere una risposta chiara.
Il verbale della riunione di luglio della banca centrale Usa ha mostrato che si stava contemplando la possibilità di ridurre il ritmo dei futuri rialzi dei tassi in linea con un rallentamento dell’inflazione, ma ha visto “poche prove” tuttavia che le pressioni si stavano allentando.
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Gli investitori hanno interpretato il comunicato come un segno che il ciclo di inasprimento degli Stati Uniti potrebbe essere meno aggressivo del previsto, ma hanno anche constatato che i politici della Fed si sono impegnati ad aumentare i tassi fino a quando i prezzi non saranno sotto controllo.
“Le persone sono un po’ eccessivamente ottimiste su quanto sia probabile che possiamo risolvere il problema dell’inflazione rapidamente e in un modo in cui non dobbiamo includere più politiche e tassi crescenti”, Kathryn Kaminski, capo stratega della ricerca e portafoglio di AlphaSimplex Group manager.
Nel frattempo, gli economisti di Goldman Sachs hanno declassato le loro previsioni per l’espansione per l’intero anno della Cina dal 3,3% al 3%. La nazione è ostacolata da una crisi immobiliare, dai cordoli del Covid e da stress nelle forniture energetiche.
I media statali cinesi hanno affermato che i governi locali potrebbero vendere oltre 229 miliardi di dollari di obbligazioni per finanziare investimenti in infrastrutture e colmare le lacune di bilancio nel tentativo di sostenere la crescita.
“Dobbiamo ancora assorbire ciò che sta accadendo in Cina e ottenere maggiore trasparenza”, ha dichiarato a Bloomberg Television Loreen Gilbert, amministratore delegato di WealthWise Financial.
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