Come ha già dimostrato, la Federal Reserve non ha bisogno di aspettare un meeting specifico, può agire in qualsiasi momento.
Dopo il maxi taglio del costo del denaro varato martedì scorso, la Federal Reserve è pronta a mettere in campo nuove misure per fronteggiare l’impatto del Coronavirus sull’economia statunitense.
Parola del governatore della Federal Reserve Bank di St. Louis, James Bullard.
Con la riduzione messa in campo a sorpresa martedì 3 marzo, era dal 2008 che non assistevamo a un taglio di 50 punti base e ad una decisione “intrameeting”, la Federal Reserve “ha settato, alla luce di quanto sappiamo finora, il costo del denaro al livello corretto”.
Federal Reserve: Bullard, possiamo incontrarci in qualsiasi momento
Bullard, intervenuto a Bloomberg Television, ha annunciato “che tutte le soluzioni sono al vaglio”. Subito dopo l’annuncio fatto dalla Federal Reserve martedì scorso, Eric Winograd, economista di AllianceBernstein, ha stimato che già dalla riunione in calendario per il 17-18 marzo la Federal Reserve potrebbe annunciare una nuova riduzione dei tassi statunitensi.
Al momento, la view di Winograd è prevalente tra gli analisti, che stimano una nuova riduzione dei tassi sui Fed Funds di 50 punti base nel meeting della Federal Reserve in calendario tra poco più di 10 giorni (attualmente il tasso benchmark è all’1-1,25%). “Siamo in grado di fare di più, stiamo monitorando la situazione. Possiamo incontrarci in qualsiasi momento”.
Il dilagare del Coronavirus ha portato a forti ondate di vendite sui listini a Wall Street cui sono seguite altrettanto violente ricoperture. Il saldo delle ultime cinque sedute dello S&P500 segna un rialzo di un punto e mezzo percentuale mentre rispetto a un mese fa l’indice principale di Wall Street segna un -9%.
Wall Street parte in profondo rosso
“Alla gente voglio dire solo una cosa: non focalizzatevi su un giorno in particolare (quello del meeting, ndr)”, ha detto Bullard. Il Fomc (Federal open market committee), il braccio operativo della Federal Reserve, “vi ha già dimostrato, Jay Powell vi ha già dimostrato, che possiamo agire anche tra i meeting”.
“Se nel meeting di marzo non dovessimo fare cambiamenti, andrebbe bene lo stesso. Ma se, dopo 10 giorni, la situazione dovesse registrare un deterioramento, potremmo agire”.
A pochi minuti dall’avvio delle contrattazioni a Wall Street, il Dow Jones segna un calo del 2,74%, lo S&P500 scende del 2,89% e il Nasdaq perde il 2,8%.
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