Le feste patronali, come sant’Ambrogio a Milano e san Pietro e Paolo a Roma, sono retribuite? E quanto? Cosa aspettarsi in busta paga.
Le feste del patrono sono retribuite come le festività nazionali? Se lo chiedono moltissimi lavoratori e, in questo approfondimento, risponderemo ai dubbi più comuni sulle festività patronali e come sono trattate in busta paga.
San Pietro e Paolo a Roma, sant’Ambrogio a Milano, sant’Oronzo a Lecce sono alcune delle feste del patrono in Italia e, come tali, vengono retribuite come le altre festività, a seconda che cadano in un giorno lavorativo o di sabato e domenica (quindi festività godute o non godute).
Che succede, invece, se la sede dell’azienda si trova una città diversa rispetto al lavoratore? La festa del patrono è ugualmente retribuita? Spieghiamo cosa prevede la legge.
Quanto e quando è retribuita la festa patronale
Le feste patronali sono equiparate alle festività rosse sul calendario in tutto e per tutto, quindi sono retribuite come un normale giorno lavorativo. L’importo esatto della retribuzione è indicato nel CCNL della categoria di riferimento.
Se nel giorno del patrono il dipendente è assente dal lavoro per malattia, maternità o ferie, ha comunque diritto al pagamento in busta paga, al pari degli altri colleghi.
Il dipendente che, per scelta o necessità aziendali, lavora nel giorno del patrono riceverà una retribuzione maggiorata per il lavoro festivo (come avviene a chi lavora a Natale o a Pasqua).
L’importo della maggiorazione è stabilito dal CCNL di appartenenza; ad esempio per gli impiegati nel settore turistico all’importo giornaliero bisogna aggiungere il 20%.
Che succede se dipendente e azienda si trovano in città differenti
La festa patronale è legata alle tradizione di una determinata città, ma può capitare che uno o più dipendenti lavorino da casa in un luogo diverso da quello in cui è collocata l’azienda. In tal caso, al fine del pagamento in busta paga, conta il Comune in cui l’azienda è situata e non quello di domicilio/residenza del dipendente.
Quindi se un lavoratore vive e lavora a Milano per un’azienda che ha sede a Roma non avrà diritto a percepire la retribuzione per il giorno di Sant’Ambrogio (patrono del capoluogo lombardo).
Se l’azienda ha più filiali in diverse zone d’Italia conta la sede abituale del dipendente, ovvero quella in cui lavora ogni giorno o per la maggior parte dell’anno.
Festa del patrono a Scuola
Per quanto riguarda gli insegnati e il personale non docente, il CCNL Scuola prevede 4 giornate di riposo ai sensi della legge 937/1977 tra cui si considera giorno festivo la ricorrenza del Santo patrono della località in cui si presta servizio, purché cada in un giorno lavorativo.
La festa patronale è comunque retribuita come una normale giornata lavorativa, senza variazioni in busta paga.
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