L’esercito chiede al governo di aumentare le spese militari, soprattutto per acquisire munizioni e poligoni per l’addestramento: la proposta è di utilizzare i fondi del Pnrr.
L’esercito chiede nuovi fondi per acquistare munizioni e poligoni per l’addestramento. E per farlo punta anche ai soldi provenienti dal Pnrr. Per l’esercito italiano i fondi attualmente a disposizione sono inadeguati e per questo la richiesta è di porre rimedio al più presto per aumentare gli investimenti in difesa.
Una richiesta che prende forza anche dall’apertura di Bruxelles sull’aumento degli investimenti soprattutto per produrre un milione di munizioni che andranno, in gran parte, all’Ucraina. E per questo l’obiettivo dei vertici dell’esercito è quello di dirottare sulla difesa anche parte dei fondi del Pnrr, proprio per raggiungere questi obiettivi.
Il capo di Stato maggiore dell’esercito, Pietro Serino, in occasione delle celebrazioni del 162esimo anniversario della costituzione della Forza armata, torna sul tema e chiede un finanziamento maggiore: vediamo per cosa e quali sono le intenzioni della maggioranza sul tema.
Le richieste dell’esercito
Serino sottolinea che le risorse per l’addestramento non sono sufficienti, “principalmente a causa di regole di bilancio di cui la cronaca dimostra ogni giorno l’inadeguatezza”. Mancano, poi, anche i poligoni, che a suo giudizio sono troppo pochi e anche troppo piccoli per le esigenze delle forze armate italiane.
Fondi del Pnrr per l’esercito?
Una delle ipotesi, quindi, è di ricorrere ai fondi del Pnrr per le munizioni, i poligoni e le spese per l’addestramento. Secondo Giuseppe Cavo Dragone, capo di Stato Maggiore della Difesa, bisogna valutare tutte le ipotesi, comprese quella dei fondi del Pnrr, per finanziare l’esercito. E anche dal presidente del Senato, Ignazio La Russa, arriva un’apertura: “L’esercito è indispensabile per la libertà e la sicurezza dei cittadini, ma molte volte si tende a dimenticarlo quando si parla di destinare i fondi, come quelli per l’addestramento”.
L’idea di destinare parte dei fondi del Pnrr alle munizioni o all’addestramento non piace però all’opposizione: il Movimento 5 Stelle, con Giuseppe Conte, ha già chiesto al governo di non considerare questa richiesta. Ma dall’esecutivo le aperture arrivano anche con il ministro delle Imprese, Adolfo Urso.
L’obiettivo del 2% del Pil in spese per la difesa
La Nato ha fissato l’obiettivo di raggiungere almeno il 2% della spesa del Pil per la difesa. Per l’Italia questo target è ancora lontano. Intanto, però, è aumentata la produzione di munizioni, con l’ampliamento di alcuni reparti. Un altro aumento dovrebbe arrivare secondo quanto previsto dal piano triennale dal 2024 (ancora da varare, ma la direzione dovrebbe essere questa). Il governo sembra intenzionato a ripristinare le scorte utili per la difesa nazionale, secondo la volontà del ministro della Difesa Guido Crosetto.
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