Generali, CEO parla di blitz UniCredit, ora al centro di rumor su Mediobanca. Su pericolo Francia per BTP: ma “l’Italia ha capito?”

Laura Naka Antonelli

3 Febbraio 2025 - 16:27

Il CEO Philippe Donnet di Generali commenta l’ingresso nel capitale di UniCredit, a sua volta oggetto di indiscrezioni legate a Mediobanca, nel mirino di MPS.

Generali, CEO parla di blitz UniCredit, ora al centro di rumor su Mediobanca. Su pericolo Francia per BTP: ma “l’Italia ha capito?”

L’ingresso di UniCredit nel capitale di Generali Assicurazioni sembra aver raccolto il consenso del CEO del Leone di Trieste, Philippe Donnet, lo stesso che è sbottato ultimamente quando è stato assediato da domande in stile patriottico sull’operazione siglata con i suoi connazionali di Natixis per creare un campione nel risparmio gestito.

No, è “una bufala”, aveva risposto giorni fa Donnet, interpellato sul rischio che l’accordo potesse portare Generali a scaricare i BTP e a mettere in pericolo addirittura i risparmi degli italiani.

Nel frattempo, UniCredit sarebbe stata stata costretta secondo alcune fonti a smentire una presunta puntata su Mediobanca di cui si era parlato nelle ultime ore, con l’arrivo di nuove improvvise indiscrezioni.

Generali, Donnet commenta blitz di UniCredit nel suo capitale

Così il CEO di Generali aveva già detto giorni fa:

Il nostro processo di investimento non sta cambiando, i risparmi degli italiani sono all’interno della compagnia assicurativa e la compagnia assicurativa resterà in Italia che valuterà gli investimenti. Il processo di decisione resterà in Italia”, così, contattato pochi giorni prima di quel nuovo piano industriale presentato venerdì scorso a Venezia che ha portato le azioni a sfondare la soglia di 30 euro e a volare al record dal 2007, grazie alla promessa di più utili e di un maxi regalo dividendi agli azionisti.

Oggi le azioni di Generali mettono a segno un ulteriore rialzo, viaggiando su nuovi massimi della storia, dopo che, nel fine settimana, sono trapelati prima i rumor e poi è arrivata la conferma della grande operazione lanciata da UniCredit, la banca italiana al centro dell’attenzione da mesi, impegnata sul doppio fronte Banco BPM e Commerzbank, ora fresca anche dello shopping di una quota del Leone di Trieste.

Parlando ai microfoni di Bloomberg TV, oggi l’AD di Generali ha elogiato il piano industriale appena presentato rispondendo di aver appreso della manovra di Orcel “dalla stampa”.

Cosa pensa dell’operazione di UniCredit? Il CEO non si è esposto troppo, ribadendo quanto affermato da Piazza Gae Aulenti, ovvero che la mossa, a suo avviso, ha un significato finanziario.

Donnet ha detto di fatto di valutare la transazione alla stregua di “ un investimento finanziario, perché Unicredit, come altri investitori istituzionali, ha appetito per il tipo di ritorno che noi realizzeremo nei prossimi anni ”.

MPS-Mediobanca? Donnet: il mercato parla da solo. Il nodo Natixis-BTP-risparmi italiani

Per quanto riguarda invece l’altro dossier aperto a Piazza Affari, ovvero quello dell’OPS annunciata da MPS-Banca Monte dei Paschi di Siena su Mediobanca - OPS che ha l’appoggio ufficiale del governo Meloni e che punterebbe ad assicurare l’italianità proprio di Generali -, il manager ha confermato lo scetticismo dimostrato nei confronti dell’offerta dal mercato stesso (inclusi, va detto, gli azionisti).

Nel precisare di non essere la persona giusta per rilasciare commenti, Donnet ha puntualizzato che l’unica cosa che può dire è che “la reazione del mercato non è stata molto positiva”, parlando di scetticismo riguardo alla “logica industriale e strategica” di eventuali nozze tra il Monte dei Paschi di Siena e Piazzetta Cuccia. Insomma, ha aggiunto, “la reazione del mercato parla da sola”.

In merito invece all’intesa con Natixis tanto invisa non solo a quanto pare al governo Meloni, ma all’intera politica italiana - che ha lanciato l’alert sul pericolo del temibile straniero, paventando il peggio per i BTP che sono nella pancia di Generali e per i risparmi degli italiani - l’amministratore delegato del gruppo assicurativo è tornato a promuovere la joint venture su cui è stato siglato tra l’altro, per ora, soltanto un Memorandum of Understanding, che ha come ultimo obiettivo il rafforzamento della presenza di Generali nel mercato dell’asset management.

Il CEO ha definito l’intesa “ben bilanciata in termini di governance”. Inoltre, “abbiamo a disposizione un tempo significativo per spiegarlo, informare e per rispondere a qualsiasi domanda della politica”.

Ancora il numero uno di Generali: “E’ importante capire qualcosa che forse non è stato capito bene in Italia e cioè che esiste una grande differenza tra chi è il gestore dell’asset e chi è il proprietario dell’asset. Ovviamente il proprietario dell’asset resterà la compagnia assicurativa (dunque Generali), comprese le compagnie assicurative italiane che avranno il pieno potere decisionale sull’allocazione degli asset”.

L’orgoglio del CEO di Generali per il piano con maxi dividendi appena svelato

Da parte di Philippe Donnet, l’orgoglio per il piano appena presentato non poteva mancare: il business plan è stato definito da Donnet un piano che è sembrato “molto convincente”, e che ha portato il mercato a reagire “piuttosto bene”.

D’altronde, “abbiamo fatto bene negli ultimi anni generando dal 2016 un total shareholder return del 300%”.

Non stupisce dunque Donnet il fatto che la presentazione dello stesso abbia scatenato l’interesse di altri attori della finanza italiana. Quel piano “preannuncia molta remunerazione” per gli azionisti di Generali (leggi dividendi). Di conseguenza “non sono sorpreso che investitori istituzionali abbiano l’appetito per unirsi a noi”.

Tornando a UniCredit nelle ultime ore si sono diffusi alcuni rumor secondo i quali la banca guidata da Andrea Orcel, dopo aver lanciato e confermato la mossa su Generali avrebbe accumulato azioni anche di Mediobanca, fino a detenerne una quota pari al 2,9%. Ma UCG, stando a quanto riportato dall’Ansa, avrebbe smentito.

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