MPS-Mediobanca-Generali, il nuovo piano del Leone: più utili e maxi regalo dividendi

Laura Naka Antonelli

30 Gennaio 2025 - 09:52

Generali la vera preda che spiega l’operazione OPS lanciata da MPS su Mediobanca, sostenuta dal governo Meloni. Arriva nuovo piano con boom dividendi.

MPS-Mediobanca-Generali, il nuovo piano del Leone: più utili e maxi regalo dividendi

Arriva il nuovo piano di Assicurazioni Generali, il colosso assicurativo italiano vera preda dell’assalto di MPS-Banca Monte dei Paschi di Siena su Mediobanca.

Il Leone di Trieste, così come è anche nota Generali, capitanato dal CEO francese Philippe Donnet, ha annunciato oggi, giovedì 30 gennaio 2025, il nuovo piano strategico triennale.

Generali, arriva nuovo piano Lifetime Partner 27: Driving Excellence. Le sorprese utili e boom dividendi

Battezzato “Lifetime Partner 27: Driving Excellence” il piano, che porta la firma di Donnet, ha svelato “ambiziosi target di crescita per il periodo 2025-2027”, per la precisione una forte crescita degli utili (+8-10% CAGR dell’EPS), una solida generazione di cassa superiore a €11 miliardi di flussi di cassa netti cumulativi, e il maxi regalo agli azionisti attraverso la distribuzione di ghiotti dividendi.

L’aumento del dividendo per azione su cui punta il Leone è pari a +10% medio annuo con “ratchet policy”. Nel complesso, il target del Leone è di distribuire più di 7 miliardi di euro di dividendi cumulativi nell’arco del piano: praticamente, circa il 30% in più rispetto ai 5,5 miliardi di euro che erano stati erogati con il piano precedente “Lifetime Partner 2024: Driving Growth”.

In evidenza la decisione di destinare più di 3 miliardi di euro, a “piani di riacquisto di azioni proprie ed altre modalità di allocazione del capitale (i.e. M&A)”, con operazioni di buyback che, ogni anno, dovrebbero ammontare ad “almeno 0,5 miliardi”. L’importo sarà valutato dal gruppo “all’inizio di ogni anno”.

In evidenza l’impegno a realizzare almeno 1,5 miliardi di euro nel riacquisto di azioni proprie, incluso il piano di buyback da 500 milioni di euro che il gigante ha presentato sempre nella giornata di oggi.

Il commento del CEO di Generali Philippe Donnet

Così il CEO di Generali Philippe Donnet ha commentato il nuovo piano del Leone:

“Generali ha raggiunto e superato con successo gli obiettivi finanziari del nostro piano ‘Lifetime Partner 24: Driving Growth’ pur in un complesso contesto a livello globale. Intendiamo ora accelerare il perseguimento dell’eccellenza con l’obiettivo di guidare un’ulteriore crescita degli utili e della generazione di cassa, puntando alla crescita a doppia cifra del dividendo per azione che porti, nell’arco del piano, a oltre 7 miliardi di euro in dividendi cumulativi, cui si aggiunge l’impegno a realizzare almeno 1,5 miliardi di euro nel riacquisto di azioni proprie, compreso il piano di buyback da 500 milioni di euro che abbiamo presentato oggi e che avvieremo nel corso del 2025.”

Donnet ha continuato, affermando che “grazie al nostro piano ‘Lifetime Partner 27: Driving Excellence’ miglioreremo ulteriormente l’eccellenza nelle nostre relazioni con i clienti, nel nostro modello operativo di Gruppo e nelle nostre competenze chiave. Investiremo in AI, nuove tecnologie e nella formazione delle nostre persone per cogliere le opportunità che derivano dai trend emergenti, dalle aspettative dei clienti in continuo cambiamento e da un contesto di mercato in rapida evoluzione”.

Non poteva mancare il riferimento all’accordo finora non vincolante con i francesi di Natixis, che fanno capo alla banca francese BPCE, tanto osteggiato non solo dal governo Meloni ma da tutta la politica italiana.

Va ricordato che Generali vede tra i suoi maggiori azionisti Mediobanca, con una quota del 13% circa, e i due grandi player della finanza tutta made in Italy, ovvero l’imprenditore romano Francesco Gaetano Caltagirone e Delfin, la holding della famiglia Del Vecchio.

Proprio l’asse Caltagirone-Delfin, dopo varie manovre lanciate per salire nel capitale di Monte dei Paschi di Siena, ancora controllata dal Tesoro-MEF, ha portato MPS a lanciare il blitz shock su Mediobanca, con tanto di sostegno da parte del governo Meloni. L’offerta, annunciata venerdì scorso, è stata tutta rimandata al mittente dal CDA di Piazzetta Cuccia.

Generali spiega l’accordo con Natixis che fa tanto paura all’Italia

Nell’illustrare il nuovo piano di Generali l’amministratore delegato Donnet ha così continuato a illustrarne tutti i punti di forza:

“La combinazione della nostra leadership nel settore Danni e Vita con la nostra piattaforma globale di Asset Management – che potrebbe ulteriormente essere trasformata dalla nostra proposta di partnership con BPCE – rappresenta un potente fattore distintivo che può creare significativo valore. Generali è pronta, ancora una volta, ad essere al fianco delle persone, delle famiglie, dei professionisti e delle imprese e a portare, attraverso il piano ‘Lifetime Partner 27: Driving Excellence’, risultati positivi per tutti gli stakeholder”.

Nel presentare il piano, Generali ha rimarcato l’importanza di giungere a un accordo con i francesi di Natixis, ricordando il gioiello della divisione Generali Investments, che è uno dei primi 10 operatori europei, con attività in più di 20 paesi e un solido presidio in aree in crescita.

Gli obiettivi del Leone sono di “continuare ad ampliare”, “diversificare le proprie competenze di investimento, concentrandosi nei Mercati Privati e nei Real Asset”, e potenziare “la propria capacità di distribuzione e il servizio clienti, rafforzando la propria presenza nei mercati principali”.

Va così spiegata in tal senso, in linea con l’impegno strategico a lungo termine del Gruppo volto a costruire una piattaforma globale di asset management, la decisione del gruppo di firmare lo scorso 21 gennaio 2025 un Memorandum of Understanding con BPCE, banca francese che controlla Natixis, “volto a creare una paritetica società co controllata tra le rispettive attività di gestione patrimoniale, Generali Investments Holding e Natixis Investment Managers”: un accordo che rappresenta “un’opportunità unica e trasformativa per accelerare il percorso strategico del business”.

Il gigante ha sponsorizzato il deal, facendo notare che, “con oltre € 1.900 miliardi di asset in gestione (“AUM”), la combinazione creerebbe una piattaforma globale di asset management con posizioni di leadership e scala rilevante sia in Europa che in Nord America”. Inoltre, “l’attività combinata si classificherebbe al primo posto per ricavi e al secondo posto per AUM in Europa e, a livello globale, tra i primi dieci operatori per AUM e al primo per AUM nella gestione per la clientela assicurativa”.

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