Germania ancora “maglia nera” in Europa, ecco perché

Violetta Silvestri

30 Luglio 2024 - 12:14

La Germania delude le attese e nel secondo trimestre si contrae. Berlino getta un’ombra sulla ripresa di tutta l’Eurozona. Chi cresce e chi no nella regione?

Germania ancora “maglia nera” in Europa, ecco perché

La Germania resta ancora indietro nella crescita e si conferma “maglia nera” in Europa, compromettendo anche la ripresa della zona euro.

L’economia tedesca ha registrato una contrazione inaspettata nel secondo trimestre, dopo aver aggirato la recessione all’inizio dell’anno, dimostrando che la più grande economia della zona euro non riesce a decollare nonostante l’allentamento delle pressioni inflazionistiche.

Seppure con ritmi diversi, le altre potenze europee - tra le quali l’Italia - hanno invece mostrato un aumento del Pil nel secondo trimestre. La crisi tedesca diventa, così, più evidente e singolare, pur in un contesto di incertezza globale.

I risultati di crescita disomogenei nella regione evidenziano la sfida che devono affrontare i responsabili politici della Banca centrale europea in vista del giudizio di settembre sulla fragilità dell’economia della zona euro, tale da giustificare un ulteriore taglio dei tassi di interesse.

L’Europa cresce, ma non la Germania. Pil tedesco in contrazione

Secondo i dati flash dell’ufficio statistico dell’Unione europea, l’economia della zona euro è cresciuta più del previsto nel secondo trimestre del 2024.

Il Pil della regione è aumentato dello 0,3% nei tre mesi fino alla fine di giugno rispetto al trimestre precedente. I risultati rivisti e pubblicati all’inizio di quest’anno hanno evidenziato che la zona euro è entrata in recessione tecnica nella seconda metà del 2023, poiché il Pil si è contratto sia nel terzo che nel quarto trimestre dell’anno.

Tuttavia, la grande sorpresa negativa continua a essere la Germania. La più grande economia della zona euro ha registrato una contrazione inaspettata dello 0,1% nel secondo trimestre, risultando al di sotto delle aspettative degli analisti intervistati da Reuters, che avevano previsto una crescita del Paese dello 0,1%.

La Germania è spiccata come uno dei soli quattro paesi il cui Pil è sceso nei tre mesi fino alla fine di giugno, secondo l’ufficio statistico dell’Unione Europea. Lettonia, Svezia e Ungheria sono stati gli altri tre Stati che hanno registrato contrazioni.

Klaus Wohlrabe, responsabile delle indagini presso l’Ifo, ha affermato in una nota che l’economia tedesca era “bloccata in crisi” e che non ci si aspettava un grande miglioramento nel terzo trimestre.

La performance negativa tedesca getta un’ombra sulla resilienza economica di tutta l’Eurozona. Secondo il Bloomberg Economics Surprise Index, da maggio i dati economici pubblicati per l’area dell’euro sono stati in genere peggiori del previsto.

Chi cresce in Eurozona?

L’Irlanda ha registrato la crescita maggiore, pari all′1,2% nel secondo trimestre, mentre la seconda economia della zona euro, la Francia, ha mostrato un Pil a +0,3% nello stesso periodo.

La Spagna ha avuto una ripresa più del previsto a +0,8%, mentre l’Italia ha rallentato solo leggermente, mostrando un’espansione dello 0,2%.

Da evidenziare che la lettura della Francia coglie solo in parte l’impatto delle elezioni annunciate dal presidente Emmanuel Macron il 9 giugno, tre settimane prima della fine del secondo trimestre. Da allora, gli indicatori hanno mostrato un aumento dell’incertezza aziendale, poiché le imprese temono che un nuovo Governo possa aumentare i costi del lavoro e le tasse.

Questa fosca prospettiva è destinata a persistere, considerando che nessun partito è emerso dalle elezioni con un numero di seggi sufficiente a costituire una maggioranza praticabile in parlamento. Macron ha esitato a nominare un nuovo primo ministro, lasciando invece in carica una squadra ad interim almeno fino alla fine dei Giochi olimpici attualmente in corso a Parigi.

L’economia spagnola ha invece superato i suoi pari dell’area euro negli ultimi trimestri, sostenuta da una forte occupazione.

In Italia, l’esito della crescita è stato in linea con le previsioni medie degli economisti per quanto riguarda il dato trimestrale. Con un +0,9% il Paese ha superato le stime su base annuale.

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