Legge di Bilancio 2023, tutti gli aiuti del governo Meloni ai giovani e alle coppie

Giacomo Andreoli

26 Novembre 2022 - 11:58

Nella manovra c’è spazio per alcuni provvedimenti a favore dei più giovani: in particolare gli under 36, con agevolazioni per le assunzioni, stipendi più alti e bonus per acquistare la prima vasa.

Legge di Bilancio 2023, tutti gli aiuti del governo Meloni ai giovani e alle coppie

Nella legge di Bilancio 2023 del governo Meloni ci sono diversi capitoli di spesa, alcuni più nello specifico riguardano i giovani, con incentivi all’ingresso stabile nel mondo del lavoro e all’acquisto della prima casa. Ma non solo. L’obiettivo dell’esecutivo è aumentare la platea degli under 36 che riesce ad essere occupata e avere una propria abitazione. Per farlo sostanzialmente vengono prorogati, con lievi aggiustamenti, gli aiuti dei governi precedenti, in primis Conte II e Draghi.

La manovra vale circa 35 miliardi di euro, ma per i giovani è stato destinato solo qualche miliardo. Il target principale della legge di Bilancio è infatti il caro-energia, per cui vengono messi in campo 21 miliardi di euro in deficit. Per tutte le altre misure, quindi, lo spazio di spesa era limitato a 14 miliardi di euro. Una somma che va divisa tra provvedimenti onerosi come pensioni e flat tax. Vediamo quindi nello specifico quali aiuti ci sono per i giovani.

Bonus assunzioni under 36

Nella manovra c’è innanzitutto un cosiddetto “bonus assunzioni”. Le aziende che assumono donne, giovani under 36 e percettori del Reddito di cittadinanza non pagheranno i contributi (fino a un massimo di 6.000 euro l’anno) per 18 mesi. I lavoratori, però, vanno assunti con contratto a tempo indeterminato e aumentando il numero complessivo degli addetti.

La misura vale sia per i nuovi contratti che per le trasformazioni da tempo determinato a indeterminato. Rimangono esclusi i rapporti di lavoro di apprendistato, i contratti di lavoro domestico, di lavoro intermittente o a chiamata. Ma anche i contratti a tempo indeterminato di dirigenti e le prestazioni occasionali.

Bonus prima casa

Per il 2023 viene poi prorogato il cosiddetto “bonus Draghi” sulla prima casa. Si tratta quindi delle agevolazioni per gli under 36 che già valevano quest’anno. In pratica c’è la garanzia dello Stato sul mutuo per la prima casa fino all’80% dell’importo, più l’esenzione dall’imposta di registro, ipotecaria e catastale. Migliaia di euro risparmiati subito o messi al sicuro tramite l’ombrello dello Stato.

Pochi investimenti per l’istruzione

Poco e nulla, invece, sul fronte istruzione. Il governo ha sì proceduto al rinnovo dei contratti per i lavoratori della scuola, ma nella manovra non compare praticamente nulla, se non una riprogrammazione dei fondi per le scuole paritarie, leggermente aumentati.

L’aumento di stipendio

La maggior parte dei giovani potrà invece usufruire del taglio del cuneo fiscale, che sale al 3% per i redditi fino a 20mila euro e rimane al 2% per i redditi fino a 35mila. In particolare tra i 20 e i 25 anni lo stipendio medio annuo non arriva a 10mila euro lordi.

Proprio chi riceve questa cifra euro ogni dodici mesi il bonus totale sarà di 231 euro. Per chi invece guadagna 20mila euro l’aumento è di 395 euro in un anno. Continuerà a beneficiare dello stesso aumento in busta paga degli ultimi mesi chi guadagna 35mila euro: si tratta sempre di 395 euro ogni dodici mesi.

Quando al lordo mensile: chi guadagna 1.000 euro avrà 10 euro netti in più in busta paga ogni mese. Chi ne prende 1.300, riceverà un aumento di 13 euro. Infine chi riceve 1.500 euro vedrà salire il proprio stipendio di 15 euro al mese.

Bonus matrimonio e bonus psicologo?

Nella manovra, invece, almeno per ora, non c’è spazio alla proposta della Lega di creare un bonus per i matrimoni nel 2023. L’idea era di inserire una detrazione del 20% delle spese già effettuate, collegate alla celebrazione del matrimonio. Il tetto massimo per lo sconto, secondo il Carroccio, poteva essere di 20mila euro.

Nessuna proroga, poi, del bonus psicologo, molto chiesto dai giovani. Anzi, i 25 milioni di euro messi in campo per il 2022, come denuncia a Money.it il presidente dell’Ordine nazionale degli psicologi David Lazzari, non bastano. Per questo oltre metà dei 400mila che hanno fatto domanda per il contributo entro fine ottobre rischiano di rimanere esclusi, a meno di un rifinanziamento last minute con emendamento in Parlamento alla manovra.

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