Gli ultimi 4 segnali negativi dall’economia globale

Violetta Silvestri

13 Maggio 2023 - 15:49

Ci sono 4 segnali di crisi economica nelle ultime rilevazioni di questa settimana: dagli Usa alla Cina fino all’Europa, cosa non quadra nell’attesa ripresa? Tutti gli allarmi per il mondo.

Gli ultimi 4 segnali negativi dall’economia globale

Osservando gli ultimi 4 segnali che provengono dalle potenze economiche mondiali, la crisi globale c’è e minaccia di rallentare e complicare la ripresa.

Dagli Usa all’Europa fino al Regno Unito e alla Cina, i dati macro e gli eventi della settimana appena trascorsa hanno confermato che l’economia mondiale è travolta da incertezze e difficoltà.

Gli ultimi segnali economici di pessimismo: cosa sta accadendo?

1. Usa sotto pressione

I fattori chiave delle pressioni sottostanti sui prezzi negli Stati Uniti hanno iniziato ad attenuarsi ad aprile, suggerendo che gli ultimi pezzi del puzzle per un ritorno a tassi di inflazione più normali stanno trovando il loro posto.

La Fed ha affermato che le banche hanno riportato standard più severi e una domanda di prestiti più debole nel primo trimestre, estendendo una tendenza iniziata prima che emergessero i recenti stress nel settore bancario.

L’indagine degli ufficiali di prestito ha mostrato che le banche hanno citato una minore tolleranza al rischio, una prospettiva economica più fioca e un peggioramento dei problemi del settore come ragioni per inasprire il credito.

Intanto, la fiducia del pubblico nella leadership della Fed di Jerome Powell è crollata precipitosamente, secondo un nuovo sondaggio, ed è ora pari o inferiore a quella dei suoi predecessori mentre la banca centrale intraprende la sua guerra contro l’inflazione. Il presidente Joe Biden ha la fiducia del 35% degli americani nell’economia, la più bassa di qualsiasi presidente da quando George W. Bush ha ricevuto il 34% durante la crisi finanziaria del 2008.

2. Regno Unito in allerta inflazione

La BoE, dopo aver alzato il suo tasso di prestito di riferimento, ha indicato che potrebbero essere necessari ulteriori aumenti se le pressioni inflazionistiche persistessero. L’inflazione nel Regno Unito è ancora molto al di sopra dell’obiettivo della banca centrale, soprattutto perché i prezzi dei generi alimentari restano ostinatamente alti.

I funzionari guidati dal governatore Andrew Bailey hanno anche apportato il più grande aggiornamento alle proiezioni di crescita da quando la BoE ha ottenuto l’indipendenza nel 1997, cancellando una recessione precedentemente prevista.

3. Europa più pessimista

Le aspettative dei consumatori per l’inflazione della zona euro sono aumentate “in modo significativo” a marzo, rafforzando la tesi dei funzionari della Banca centrale europea secondo i quali gli aumenti dei tassi di interesse potrebbero dover persistere oltre l’estate.

La produzione industriale tedesca è invece crollata di più in un anno, aumentando il rischio che la più grande economia europea sia scivolata in una recessione invernale.

4. I problemi della Cina

Le importazioni cinesi sono crollate e la crescita delle esportazioni è rallentata ad aprile con il venir meno della ripresa, sollevando timori sulla capacità del paese di rilanciare l’economia globale.

Intanto, il rapporto debito/Pil dell’economia cinese ha raggiunto un livello record nel primo trimestre, con prestiti bancari alle aziende in aumento. Il macro leverage ratio - o il debito totale in percentuale del prodotto interno lordo - è salito al 279,7%, secondo i dati della banca centrale e dell’ufficio statistico compilati da Bloomberg. L’aumento di 7,7 punti percentuali rispetto al trimestre precedente è stato il maggiore degli ultimi tre anni.

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