La globalizzazione è finita, parola di Larry Fink

Violetta Silvestri

24 Marzo 2022 - 15:39

La guerra in Ucraina impone nuove relazioni politiche ed economiche. Nella lettera agli azionisti, Larry Fink, della società di investimento più grande al mondo, spiega come stia cambiando tutto.

La globalizzazione è finita, parola di Larry Fink

L’ordine mondiale energetico, commerciale, geopolitico sta mutando probabilmente per sempre sotto le bombe russe all’Ucraina.

In questa cornice di innegabile cambiamento innanzitutto di relazioni economiche, Larry Fink, CEO e presidente del più grande asset manager del mondo, BlackRock, ha affermato che guerra Russia-Ucraina sta disegnando un globo diverso da quello emerso dalla fine della Guerra Fredda.

La globalizzazione come l’abbiamo concepita e vissuta finora non c’è più: questa una delle conclusioni dello stratega che gestisce 10 trilioni di dollari. Cosa ha detto Fink sull’ordine mondiale che sta nascendo?

Globalizzazione finita e nuovo ordine mondiale: cosa ha detto Larry Fink

“L’invasione russa dell’Ucraina ha posto fine alla globalizzazione che abbiamo vissuto negli ultimi tre decenni”, ha affermato Fink nella sua lettera del 2022 agli azionisti.

Molte comunità e persone si sentono isolate e questo ha esacerbato la polarizzazione e il comportamento estremista che stiamo vedendo nella società di oggi: questi alcuni passaggi del presidente della società di investimento più importante al mondo, BlackRock.

Che tutto stia velocemente e nettamente mutando, dalle relazioni commerciali alla strategia energetica, è sotto gli occhi dell’intero pianeta.

Lo stratega ha sottolineato che l’invasione russa dell’Ucraina rimodellerà l’economia mondiale e aumenterà ulteriormente l’inflazione, spingendo le aziende a ritirarsi dalle loro catene di approvvigionamento globali.

“Sebbene il risultato immediato sia stato il totale isolamento della Russia dai mercati dei capitali, anche le aziende e i Governi guarderanno in modo più ampio alle loro dipendenze dalle altre nazioni. Ciò potrebbe portare le aziende a effettuare più operazioni onshore o nearshore, con un conseguente ritiro più rapido da alcuni Paesi”

In questo contesto sconvolto, transizione energetica e criptovalute avranno il loro ruolo di spicco.

Fink ha sostenuto che le aziende in cui BlackRock investe devono fare di più per affrontare il cambiamento climatico. La sua lettera prevede che l’invasione russa influenzerà la transizione verso un’energia più pulita.

Inizialmente, “la ricerca di alternative al petrolio e al gas naturale russi rallenterà inevitabilmente il progresso mondiale verso lo zero [emissioni] nette nel breve termine”, ma a lungo termine sarà tutto il contrario, perché i prezzi più elevati per i combustibili fossili renderanno finanziariamente competitiva una gamma più ampia di energie rinnovabili.

Sebbene gli attivisti per il clima vogliano che gli investitori evitino completamente i combustibili fossili, Fink ha rifiutato questo approccio netto: BlackRock rimane impegnato ad aiutare i clienti a navigare nella transizione energetica. Ciò include però continuare a lavorare con le società di idrocarburi, “per garantire la continuità dei prezzi dell’energia accessibili durante la transizione, i combustibili fossili come il gas naturale saranno importanti come combustibile di transizione”.

Infine, in uno dei suoi primi commenti sulle criptovalute, Fink ha richiamato l’attenzione “sul potenziale impatto della guerra in Ucraina per l’accelerazione delle valute digitali...Un sistema di pagamento digitale globale, progettato con cura, può migliorare il regolamento delle transazioni internazionali riducendo il rischio di riciclaggio di denaro e corruzione”

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