GM batte le attese sugli utili, alza guidance e riduce i costi. Perchè scende a Wall Street?

General Motors ha sorpreso il mercato annunciando un ulteriore rialzo delle previsioni finanziarie per il 2023, dopo i brillanti risultati riportati nel secondo trimestre dell’anno che hanno superato le aspettative degli analisti. Il titolo tuttavia cede oltre 3 punti percentuali alla borsa di New York (NYSE), a 38,05 dollari.

Nel secondo trimestre, l’utile per azione rettificato ha toccato la cifra di 1,91 dollari, un valore che ha lasciato a bocca aperta Wall Street. Ma le sorprese non sono finite qui: i ricavi generati sono stati di ben 44,75 miliardi di dollari, superando ampiamente i 42,64 miliardi di dollari che gli esperti avevano previsto.

Il colosso automobilistico di Detroit ha dichiarato di essere pronto ad adottare misure ancora più rigorose per ridurre i costi, con l’obiettivo di tagliare ben 3 miliardi di dollari entro il prossimo anno. Una decisione che supera le precedenti previsioni, inizialmente fissate a 2 miliardi di dollari di riduzione di spese.

Questi risultati sorprendenti e la strategia di contenimento dei costi adottata da General Motors sembrano riflettere una gestione attenta e oculata delle risorse aziendali, proiettando l’azienda verso una futura prospettiva finanziaria positiva.

La notizia ha avuto un forte impatto sul mercato, con gli investitori che ora guardano con crescente interesse e fiducia alla crescita di General Motors nel settore automobilistico. L’azienda si pone dunque come un protagonista indiscusso nel panorama industriale, dimostrando di sapersi adattare efficacemente alle mutevoli condizioni economiche e di mercato.

General Motors, risulati secondo trimestre 2023

Ecco gli highlights economico-finanziari di General Motors per il secondo trimestre:

• Fatturato: GM ha registrato un fatturato di 44,7 miliardi di dollari nel secondo trimestre 2023, evidenziando un notevole aumento del 25,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
• Utile netto attribuibile agli azionisti: l’utile netto attribuibile agli azionisti è stato di 2,6 miliardi di dollari nel secondo trimestre 2023, segnando un impressionante incremento del 51,7% rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso.
• EBIT rettificato: GM ha riportato un EBIT rettificato di 3,2 miliardi di dollari nel secondo trimestre 2023, mostrando una notevole crescita del 38% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
• Addebito per nuovi accordi commerciali: i risultati finanziari includono un addebito di 792 milioni di dollari, legato ai nuovi accordi commerciali stipulati da GM con LG Electronics e LG Energy Solution. Questo addebito riflette la decisione di GM di servire i clienti in modo innovativo durante il richiamo di Chevrolet Bolt EV e Bolt EUV, e l’azienda sta intraprendendo misure per ridurre i costi e migliorare i margini dei veicoli elettrici nel tempo.
• Guidance migliorata per l’anno 2023: GM ha rivisto al rialzo la sua guidance per l’intero anno 2023, per il secondo trimestre consecutivo. L’utile netto attribuibile agli azionisti è ora previsto in un range tra 9,3 e 10,7 miliardi di dollari, superando la precedente previsione di 8,4-9,9 miliardi. Allo stesso modo, l’EBIT rettificato è ora previsto tra 12 e 14 miliardi di dollari, superando la precedente previsione di 11-13 miliardi.

Perchè General Motors scende a Wall Street?

I risultati finanziari di General Motors riflettono una performance eccezionale nel secondo trimestre 2023, dimostrando una crescita significativa del fatturato, dell’utile netto e dell’EBIT rettificato, nonostante l’addebito per i nuovi accordi commerciali. La revisione al rialzo della guidance per l’anno mostra la fiducia dell’azienda nella sua prospettiva finanziaria positiva per il futuro.

Tuttavia il mercato ha accolto con freddezza questi dati, con i prezzi di General Motors in calo di circa il 3% al NYSE, a 38,08 dollari circa. Il motivo potrebbe essere questo:

Consegne veicoli GM Fonte Fool

I dati relativi alle consegne di veicoli nelle diverse regioni del mondo mostrano il secondo calo consecutivo negli Stati Uniti e in Cina e un rallentamento in Brasile rispetto ai trimestri precedenti.