Governo, ecco la stangata: pensioni, famiglie e stipendi, servono tagli per 20 miliardi

Alessandro Cipolla

21/06/2024

Con la procedura di infrazione la legge di Bilancio sarà “lacrime e sangue”: dalle pensioni fino agli stipendi e alle famiglie, il governo è a caccia di tagli per 20 miliardi.

Governo, ecco la stangata: pensioni, famiglie e stipendi, servono tagli per 20 miliardi

Riforma delle pensioni? Stipendi più alti? Flat tax? Taglio delle accise? Addio al canone Rai? Sostegno alle famiglie e alle fasce più economicamente in difficoltà? Tutte promesse elettorali del governo che devono fare i conti con una letterina proveniente da Bruxelles recante una poco lusinghiera notizia: l’Italia come altri sei Paesi comunitari - Francia, Belgio, Ungheria, Malta, Polonia e Slovacchia - è sotto procedura di infrazione per debito eccessivo.

Basta gettare la palla in tribuna o fare il gioco delle tre carte in attesa di superare le elezioni europee, adesso l’Italia è chiamata a fare i conti con la realtà e il prezzo da pagare sarà salatissimo: almeno 20 miliardi di tagli da fare subito, poi circa 10 miliardi ogni anno fino al 2032.

Parlare di riforma delle pensioni, del fisco o di stipendi più alti e di un rafforzamento del welfare, di conseguenza appare fuori luogo visto che le tre parole d’ordine da qui a sette anni saranno: tagli, tagli e ancora tagli.

In estate Giancarlo Giorgetti dovrà presentare il Def programmatico, ovvero indicare tutti quei numeri che in aprile sono stati depennati in nome del quieto vivere in attesa delle elezioni europee.

Come un pugile che per svariate riprese non ha fatto altro che girare intorno al suo avversario, il ministro dell’Economia - che non a caso viene dato come propenso a traslocare a Bruxelles per non fungere da capo espiatorio - a breve dovrà mettere nero su bianco i probabili 20 miliardi di tagli alla spesa che saranno necessari nella prossima finanziaria.

In questo scenario una domanda sorge spontanea: dove deciderà di risparmiare il governo? Al momento tutti i sospetti a riguardo sembrerebbero ricadere su pensioni, stipendi e sociale.

Pensioni, stipendi e famiglie, dove taglierà il governo

Negli ultimi mesi in Europa ha preso il via una raccolta firme per chiedere una tassa destinata ai miliardari, un modo questo per fare cassa racimolando soldi lì dove ce ne sono in abbondanza.

Una strada questa che il governo non sembrerebbe essere disposto a imboccare, preferendo invece seguire la via dei tagli alla spesa pubblica - scuola, sanità ed enti locali - e delle rinunce alle riforme promesse.

La cosa più logica sarebbe quella di non prorogare anche nel 2025 i tagli al cuneo fiscale e all’Irpef. Le due misure nel complesso pesano per 15 miliardi, ma il governo ha il disperato bisogno di piazzare un paio di bandierine per addolcire al meglio l’amara pillola per gli italiani.

Salvare gli aumenti degli stipendi e il primo abbozzo di riforma fiscale per milioni di italiani, significherebbe però dover fare cassa inevitabilmente sulle pensioni: addio a Quota 103, Opzione Donna e tutte le altre misure ipotizzate.

Anzi, secondo La Repubblica sulle pensioni il governo “sarà tentato di tagliare ancora l’indicizzazione degli assegni all’inflazione che da gennaio torna a essere più favorevole”. Di certo non sarebbe il massimo per chi ha fatto campagna elettorale promettendo il superamento della riforma Fornero.

Per le famiglie non andrebbe meglio. In bilico ci sarebbero tutte quelle misure introdotte dal governo Meloni nell’ultima legge di Bilancio e che dovranno essere rifinanziate nel 2025: dai mutui per le coppie giovani fino agli sgravi per le mamme lavoratrici con due figli e ai vari fringe benefit.

Non saranno prese in discussione poi le ipotesi di tagli al canone Rai o alle accise sui carburanti, mentre potrebbero sbucare fuori 600 milioni per rifinanziare la card “Dedicata a te”.

L’unica buona notizia è che tra avanzi di bilancio e nuove entrate, il governo potrebbe avere a disposizione un tesoretto da 7 miliardi: la coperta comunque resterebbe sempre corta e l’esecutivo presto sarà chiamato a fare le sue scelte

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