Green bond, senza l’aiuto delle Banche Centrali è solo marketing

Guido Salerno Aletta

31/08/2024

Quella di lanciare un Quantitative Easing (QE) finalizzato esclusivamente all’acquisto definitivo di Green Bond potrebbe essere una mossa risolutiva per finanziare la transizione ambientale.

Green bond, senza l’aiuto delle Banche Centrali è solo marketing

La sfida ambientale che è stata lanciata anche dall’Unione europea, nell’ambito degli obiettivi individuati in sede Onu, non può essere vinta solo contando sulla moralità dei mercati: serve il sostegno delle Banche centrali, per agevolare il piazzamento delle obbligazioni emesse dagli Stati e dalle imprese al fine di finanziare i progetti di spesa pubblica e quelli di investimento dei privati che siano coerenti con questi indirizzi.

Dopo il bilancio sociale che da anni viene redatto dalle imprese del Terzo Settore per dare conto della propria attività agli stakeholders, è stata la volta del Bilancio di Sostenibilità che riguarda gli impegni ed i risultati raggiunti in ambito ESG (Environmental, Social e Governance): sono strumenti sicuramente utili per valutare l’attività svolta, ma non sono sufficienti per modificare l’atteggiamento degli investitori, che potrebbero essere indotti a sottoscrivere specifici strumenti di finanziamento volti a perseguire questi obiettivi di interesse generale solo se c’è un ritorno concreto in termini di business.

Per i privati, vale il Regolamento (UE) 2023/2631 sulle obbligazioni verdi europee e sull’informativa volontaria per le obbligazioni commercializzate come obbligazioni ecosostenibili e per le obbligazioni legate alla sostenibilità. Per poter utilizzare la denominazione di “Obbligazione verde europea”, in lingua inglese Eu Green Bond (EuGB), gli emittenti devono rispettare una serie di requisiti: innanzitutto, devono investire integralmente i proventi di tali obbligazioni, prima della loro scadenza, in attività economiche sostenibili contemplate dalla normativa dell’Unione europea sulla tassonomia stabilita con il Regolamento (UE) 2020/852. Si tratta di finanziare spese fisse, in conto capitale ovvero operative, nonché le attività e le spese delle famiglie secondo il cosiddetto “approccio graduale”. In alternativa, possono assegnare i proventi da tali obbligazioni a un portafoglio di attività fisse o finanziarie in conformità con i requisiti di tassinomia seguendo un “approccio di portafoglio”. Eventualmente, in base al principio di flessibilità, possono investire fino al 15 % in attività economiche che hanno comunque obiettivi di sostenibilità, ma che non sono ufficialmente coperte dai requisiti stabiliti dalla tassonomia europea. [...]

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