L’effetto Trump sulla Cina e cosa ne sarà della tanto annunciata guerra dei dazi: il video dell’intervento di Federico Giuliani nella trasmissione andata in onda sul canale YouTube di Money.it.
La guerra dei dazi ci sarà davvero con Donald Trump? Dopo la netta vittoria elettorale alle presidenziali dello scorso 5 novembre, il mondo intero si sta domandando quali saranno le prime mosse del tycoon quando - a inizio 2025 - tornerà a essere a tutti gli effetti il presidente degli Stati Uniti.
Il tema dei dazi così è stato l’argomento principale della trasmissione L’effetto Trump su Russia e Cina andata in onda sul canale YouTube di Money.it, con ospite il giornalista Federico Giuliani esperto di politica estera e in particolar modo di quella asiatica.
Per Giuliani ancora è da capire se Donald Trump manterrà le promesse fatte in materia di dazi e politica economica, ma per il giornalista sarà assai probabile “assistere a una guerra commerciale 2.0 tra Stati Uniti e Cina”.
“Sul fronte economico non ci sarà mai, assolutamente mai, una sorta di compromesso - ha spiegato Giuliani durante la trasmissione -, perché da un lato abbiamo una potenza economica, la Cina , che è in ascesa, che sta sostanzialmente sfornando prodotti anche di una qualità abbastanza eccellente in numerosi settori strategici, non solo smartphone, tablet, pc, pannelli solari, ma adesso anche auto elettriche e via dicendo”.
Dall’altro lato invece abbiamo “una potenza, un’altra potenza economica, gli Stati Uniti, che si vede spuntare all’orizzonte questo dragone che minaccia di togliere, di rosicchiare mercati, di rosicchiare spazi d’azione ai grandi colossi statunitensi, ma all’orizzonte non c’è niente di buono per Washington e la reazione trumpiana è quella di chiudersi in un protezionismo assoluto, di costruire una grande muraglia economica attorno agli Stati Uniti e di affidarsi soltanto a se stessi”.
In conclusione Federico Giuliani si aspetta una “recrudescenza nella guerra commerciale” tra Stati Uniti e Cina, con il ritorno di Donald Trump che potrebbe portare gli Usa a voler riequilibrare la bilancia commerciale non solo verso Pechino, ma anche altri nei confrotni dell’Unione europea e di altri Paesi come l’India.
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