Qualcosa si sta muovendo nel Mar Nero. In poche ore la flotta russa davanti Odessa è raddoppiata e non solo. Si teme un nuovo attacco russo su vasta scala. Ecco cosa sta accadendo.
Qualcosa si muove sulla scacchiera militare russa. Solo negli ultimi giorni la flotta marina di Mosca è aumentata, destando numerose preoccupazioni.
A lanciare l’allarme sono state le forze armate ucraine. Il comando militare di Kiev ha confermato che da giovedì 23 febbraio a oggi - domenica 26 - il numero di navi militari russe davanti Odessa è raddoppiato e si teme un attacco imminente.
Da sole 4 unità, il contingente è passato a 9 e l’ultima nave ad unirsi in assetto di combattimento è stata una fregata dotata del sistema di lancio per i Kalibr. Secondo le forze militari ucraine sarebbero ben 8 i missili a bordo.
Aumentano quindi le tensioni nelle acque del Mar Nero e del Mediterraneo. Infatti, recentemente il Capo di Stato Maggiore della Marina italiana, Enrico Credendino, ha invitato l’Italia e il resto d’Europa a non abbassare la guardia in quanto anche nelle acque mediterranee è aumentata la flotta russa. Un problema che non andrebbe sottovalutato.
Risulta quindi evidente il ruolo cruciale ricoperto dalla marina russa. È quindi opportuno fare il punto della situazione, capendo dove sono schierate le navi da guerra russe, perché e quali sono i rischi. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Guerra in Russia, allarme nel Mar Nero aumentano le navi: ecco dove
L’aumento dei contingenti russi nel Mar Nero risulta essere preoccupante, si teme che Mosca sia decisa a riaprire una ferita che sembrava rimarginata con l’affondamento della loro nave ammiraglia, l’ incrociatore Moskva colpito a metà aprile. Infatti, in soli 3 giorni, dal 23 febbraio al 26 febbraio la flotta è raddoppiata davanti Odessa, passando da 4 a “9 unità nemiche”, una delle quali è equipaggiata del sistema di lancio per i missili Kalibr.
Ma non è solo l’aumento delle navi nel Mar Nero a destare preoccupazione e allarme. Infatti se nel Mar d’Azov sono di stanza circa dieci navi militari russe senza missili da crociera, non si può ignorare la flotta - ben più minacciosa come ricorda Repubblica - che incrocia nel Mar Mediterraneo, composta da altre 10 navi russe, metà delle quali avrebbero anche loro i sistemi di lancio per i Kalibr con una dotazione complessiva di altri 72 missili da crociera.
Una minaccia che, benché non sia “diretta”, come spiegato da Credendino durante l’audizione alla Commissione Difesa della Camera tenutasi nei giorni scorsi, non deve essere sottovalutata dall’Italia e dagli Alleati che dovrebbero “controbilanciare la flotta russa”.
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Guerra in Russia, allarme nel Mar Nero: cosa può accadere e perché
Benché sia alquanto chiaro che qualcosa si sta muovendo secondo un piano strategico russo, questo non risulta essere ancora chiaro. Secondo le ipotesi delle forze militari di Kiev, questa mossa potrebbe essere una copertura dello spostamento di navi cargo, che Mosca farebbe incrociare “disattivando il sistema di identificazione automatico”, violando la Convenzione internazionale per la sicurezza in mare del 1974. Non solo. Secondo le forze ucraine la rapidità con cui è cresciuto il contingente fa presagire un attacco imminente da parte dei russi.
Questo possibile nuovo attacco missilistico su larga scala potrebbe in realtà avere la funzione di aprire nuovi fronti, facendo in modo che le forze militari di Kiev si disperdano lontano dal Donbass, dove si continua a combattere una battaglia campale. Senza contare che un numero sempre maggiore di navi russe nel Mediterraneo aumenta il rischio di incidenti.
In tutto questo non bisogna lasciar fuori da quadro ciò che sta accadendo in Moldavia e nessuno può escludere che la minaccia si traduca poi in un vero e proprio attacco.
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