Guerra in Ucraina, l’errore che non dobbiamo commettere: le conseguenze possono essere drammatiche

Giorgia Bonamoneta

08/06/2023

La fine della guerra in Ucraina potrebbe diventare, a seconda dello scenario, un errore dalle conseguenze drammatiche. Qual è l’errore da non compiere?

Guerra in Ucraina, l’errore che non dobbiamo commettere: le conseguenze possono essere drammatiche

Il 6 giugno, anniversario dello sbarco in Normandia degli alleati, diversi commentatori hanno fatto un preciso riferimento all’errore commesso nei confronti della Germania alla fine della Prima guerra mondiale e le tragiche conseguenze che hanno portato all’inizio della Seconda guerra mondiale. Oggi la Russia si trova nella stessa posizione? La guerra in Ucraina non sembra avere una data di scadenza e si rincorrono notizie di violenze, attacchi e conseguenze indirette globali.

La grande differenza tra la Germania nazista e la Russia è che quest’ultima è una potenza nucleare. La deterrenza nucleare funziona, è vero, ma non tutti sono sicuri che in caso di umiliazione, ovvero di sconfitta, non possa accadere il peggio. In alternativa proprio per evitare l’umiliazione la Russia potrebbe utilizzare le armi nucleari, scrivono altri.

La guerra in Ucraina non sembra avere una data di scadenza quindi, ma non sembra avere neanche un finale positivo. L’umiliazione della Russia potrebbe essere un’alternativa, ma sicuramente non neutrale, così come un’Ucraina mangiata in parte dalla Russia non sarebbe un finale auspicabile. Questo stallo sulla conclusione si riflette anche nello stallo sul territorio, dove le forze russe e ucraine subiscono i contrattacchi senza mai ritirarsi od organizzare un’avanzata capace di sbaragliare il nemico.

E su questo stallo pesano le decisioni di altri due Paesi, due superpotenze: Stati Uniti e Cina. In entrambi i casi non si vuole imprimere una svolta nella guerra perché nessuno dei risultati sembra essere quello giusto.

Progettare una “sconfitta strategica”: un errore o unica soluzione?

La guerra in Ucraina rappresenta lo stallo: da una parte di Stati Uniti che non vogliono la sconfitta dell’Ucraina e allo stesso tempo non vogliono coinvolgere la Nato in maniera diretta nel conflitto; dall’altra parte il leader cinese Xi Jinping che non vuole la sconfitta della Russia, né la rottura dei rapporti con l’Europa, né l’uso delle armi nucleari.

Secondo l’editoriale dell’Economist, che fa un riassunto delle ultime questioni inerenti alla guerra in Ucraina, la formula della “rana bollita” utilizzata dall’amministrazione degli Stati Uniti ha funzionato. L’idea è quella di progettare una sconfitta strategica per la Russia. Dai primi tentativi di intimidire raccontando di un’escalation nucleare sempre più possibile, con addirittura video in televisione che mostravano capitali europee colpite dalle bombe, la Russia oggi appare molto meno minacciosa.

Se una sconfitta della Russia dovesse davvero verificarsi, sarà di estrema importanza ridurre al minimo le capacità militari della Russia per evitare un ulteriore guerra di umiliazione, pensano gli analisti. Da qui il lento logoramento che si traduce nel supportare con il contagocce l’Ucraina.

Gli scenari occidentali: come si svolgerà la guerra?

Nel corso del tempo gli analisti hanno raccolto informazioni per analizzare ed esporre tre possibili scenari su come potrebbe o dovrebbe svolgersi la guerra. Di seguito:

  • il primo scenario vede una svolta per l’Ucraina, la riconquista di parte del territorio del Donbass o l’interruzione delle linee di rifornimento in Crimea. Come conseguenza Putin potrebbe perdere il potere e di conseguenza si interromperebbero, secondo gli analisti, le azioni di guerra contro l’Ucraina, riportando la pace in Europa;
  • il secondo scenario vede un lento proseguimento del conflitto che porterebbe alla perdita di potere per il presidente russo;
  • nel terzo scenario lo stallo verrebbe superato soltanto con negoziati a svantaggio dell’Ucraina. Le conseguenze sarebbero un generale senso di sfiducia verso l’Occidente e il rafforzamento dell’alleanza russo-cinese.

Nel primo e nel secondo scenario c’è un enorme problema di fondo: la fragilità del regime di Putin e la sicurezza chi verrà dopo, in caso Putin dovesse perdere il potere, non abbia intenzione di proseguire il conflitto. Il terzo scenario non prevede invece la volontà del presidente russo di proseguire verso la conquista completa dell’Ucraina, non accettando una pace e una vittoria parziale.

Putin vuole negoziare se crede di poter vincere? È molto probabile che i negoziati avvengano in una fase di stallo prolungato o di andamento negativo per la Russia. Non ci sono garanzie sulla conclusione della guerra in Ucraina ed è molto più semplice immaginare che un errore - voluto o meno - porti a conseguenze disastrose.

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