Mentre la controffensiva ucraina volge al termine, i due Paesi in guerra si preparano per l’inverno. La Russia isolata e l’Ucraina impoverita dovranno fare scelte difficili.
Poche ore fa, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha ritenuto l’annessione del territorio ucraino occupato dalla Russia illegale. 143 Paesi hanno votato a favore della condanna dell’azione, mentre 35 si sono astenuti e 4 hanno votato contro. I tre sostenitori del Cremlino erano Corea del Nord, Siria e Nicaragua, mentre India e Cina si sono astenuti.
Così, la comunità internazionale ha ufficialmente dichiarato illegale il referendum e la successiva annessione. Nel frattempo, l’Ucraina ha continuato a riconquistare il territorio intorno alla città di Kherson, o almeno così sostiene Kiev. In particolare, The Guardian riporta che 5 nuovi villaggi alla periferia della città potrebbero essere stati liberati. Kyiv ha anche elogiato l’arrivo di nuovi sistemi missilistici dalla Germania. Il ministro della Difesa Oleksiy Reznikov ha twittato un messaggio di gratitudine: «Una nuova era della difesa area è iniziata in Ucraina. Gli Iris-Ts dalla germania sono già qui. Stanno arrivano i Nasams dagli Stati Uniti. Questo è solo l’inizio, e ci serve di più. Non ci sono dubbi che la Russia sia uno Stato terrorista. Proteggere il cielo ucraino per salvare il nostro popolo è un imperativo morale»
A new era of air defence has begun in 🇺🇦. IRIS-Ts from 🇩🇪 are already here. 🇺🇸 NASAMS are coming. This is only the beginning. And we need more. No doubt that russia is a terrorist state.
There is a moral imperative to protect the sky over 🇺🇦 in order to save our people. pic.twitter.com/jvbXUwDjc8— Oleksii Reznikov (@oleksiireznikov) October 11, 2022
Ma la controffensiva ucraina sembra perdere slancio (come ogni offensiva). Probabilmente Kyiv ha pianificato di riconquistare quanto più territorio possibile prima dell’inizio della stagione fangosa. La guerra in quella regione è fortemente limitata tra ottobre e novembre a causa delle piogge e del fango (il famigerato Rasputiza, che ha rallentato molti generali nel tempo) che impediscono lo spostamento di macchinari pesanti.
Sfortunatamente per l’Ucraina, Kherson rimarrà probabilmente nelle mani dei russi almeno fino alla ripresa del combattimento. E con Kherson, anche Nova Kakhovka, la città vitale sul fiume Dnepr che fornisce acqua fresca alla Crimea.
Entrambe le parti trascorreranno il mese del Rasputiza a riorganizzarsi. Russia e Ucraina devono far fronte a una carenza di munizioni, macchine e, soprattutto, manodopera. Il rischio è che questo orribile conflitto si trasformi in una guerra di logoramento: un gioco morboso a chi prima esaurisce le risorse. E le scommesse sono aperte.
Chi vincerà la guerra delle risorse
È la storia di Davide contro Golia, ma questa volta Davide potrebbe davvero perdere. L’Ucraina è in una situazione molto difficile: l’Occidente sta raggiungendo il limite di armi che può inviare a Kyiv e dopo potrebbe essere lasciata sola.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha già affermato che la Francia ha inviato tutto ciò che poteva, e gli Usa hanno smesso di inviare i vitali Himars, in attesa che ne venissero prodotti di nuovi. Inoltre, una volta che la controffensiva ucraina si fermerà, Kyiv non sarà in grado di recuperare l’equipaggiamento russo dalla terra riconquistata.
Soprattutto, l’Ucraina ha una popolazione esigua rispetto a quella russa, e quindi un numero limitato di soldati. Anche la recente campagna di rappresaglia del Cremlino, in seguito all’attacco al ponte di Kerch, ha mostrato che l’Ucraina non dispone di adeguati sistemi di difesa.
Ma questo mostra anche la forza dell’Ucraina: i suoi alleati. L’alto funzionario statunitense Mark Miley ha affermato che Washington è pronta a sostenere il sistema difensivo dell’Ucraina con una rete interconnessa di missili antiaerei. L’implementazione sarà «complicata» ma «realizzabile», ha riportato la Cnn.
Inoltre, la Russia potrà essere uno Stato più vasto, ma il suo completo isolamento potrebbe farle esaurire prima le risorse. «Hanno bisogno di una catena di approvvigionamento e gran parte delle loro risorse non erano in Russia, provenivano da tutto il mondo, compresa l’Europa e includendo, in effetti, anche l’Ucraina», ha affermato il ministro della Difesa britannico Ben Wallace.
Quindi, i 300.000 nuovi coscritti potrebbero rivelarsi meno utili di quanto Putin pensasse, se la Russia non ha le capacità per rifornirli.
La guerra in Ucraina è ancora un campo di battaglia aperto: la controffensiva ucraina di settembre potrebbe essere l’epitaffio finale di Kyiv, così come il punto di svolta della guerra.
Articolo pubblicato su Money.it edizione internazionale il giorno 2022-10-13 19:16:17. Titolo originale: Russia and Ukraine are running out of resources. Who will be first?
© RIPRODUZIONE RISERVATA