Una guerra Russia-Ue entro il 2030? L’allarme della Germania

Alessandro Cipolla

19/12/2023

Per il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius la Russia potrebbe attaccare l’Ue entro il 2030: dopo 22 mesi di guerra con l’Ucraina, quanto è possibile un’escalation?

Una guerra Russia-Ue entro il 2030? L’allarme della Germania

La Russia potrebbe attaccare l’Unione europea entro il 2030. No, non è la sceneggiatura di un film di guerra o la previsione di qualche indovino in vista dall’inizio di un nuovo anno, ma l’allarme lanciato niente di meno che dal ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius.

Sulle colonne del settimanale Welt am Sonntag il ministro Pistorius, uno degli esponenti socialdemocratici che compongono il governo Scholz sostenuto anche da Verdi e Liberali, ha voluto mettere in guardia il suo Paese e gli alleati comunitari su una possibile guerra tra la Russia e l’Unione europea.

Le minacce del presidente russo Vladimir Putin contro gli Stati baltici, la Georgia e la Moldavia devono essere prese molto sul serio - ha spiegato Boris Pistorius -. L’Europa potrebbe trovarsi ad affrontare dei pericoli entro la fine di questo decennio”.

In sostanza la Russia che da ventidue mesi sta portando avanti una sanguinosa e dispendiosa guerra contro l’Ucraina, una volta raggiunti i suoi scopi nei confronti di Kiev potrebbe non fermarsi e mettere nel mirino altri Stati ex sovietici come Lettonia, Lituania, Estonia, Georgia e Moldavia, con quest’ultimi due Paesi che presto potrebbero entrare a far parte dell’Ue.

Se così fosse si tratterebbe di una vera e propria dichiarazione di guerra della Russia nei confronti degli Stati membri dell’Unione europea che, stando ai Trattati, sarebbero chiamati a difendere gli alleati che sono stati attaccati.

Una guerra Russia-Ue entro il 2030?

Per Boris Pistorius il pericolo di un attacco all’Ue da parte della Russia è così probabile che ha spiegato come i Paesi comunitari “hanno circa cinque-otto anni per recuperare il ritardo sia per quanto riguarda le forze armate sia per quanto riguarda l’industria e la società”.

Non è un mistero infatti che gli Stati dell’Unione europea - dopo aver dato all’Ucraina importanti forniture militari e dopo aver trascurato per anni le spese in materia di difesa - al momento non sarebbero in grado di sostenere una guerra totale contro la Russia.

Come noto i Paesi della Nato hanno rinnovato l’impegno di portare la propria spesa militare al 3% del proprio Pil; nonostante la buona volontà e un sensibile aumento rispetto al passato, l’Italia nel 2024 mancherà questo obiettivo non avendo in cassa soldi a sufficienza.

Resta il fatto però che lo scenario evocato dal ministro tedesco Pistorius appare essere poco probabile. Anche la Russia infatti avrebbe non poche difficoltà ad affrontare una guerra del genere, visto che per conquistare il 10% del territorio ucraino finora avrebbe perso oltre 300.000 soldati e bruciato una quantità enorme di risorse.

Attaccare l’Unione europea poi significherebbe tirare dentro il conflitto anche Stati Uniti e Regno Unito, due potenze nucleari come la Francia. Insomma per la Russia non sarebbe affatto una passeggiata anche nel caso di supporto da parte di Iran e Corea del Nord, con solo la Cina che potrebbe spostare gli equilibri in campo.

Dopo il 24 febbraio 2022 però né in Europa né nel resto del mondo ci sono certezze: una sorta di terza guerra mondiale per molti appare essere inevitabile visti i rapporti non più recuperabili tra il blocco occidentale e quello sino-russo, con tutto che appare essere nelle mani di Vladimir Putin che a marzo otterrà alle elezioni in Russia il suo quinto mandato presidenziale.

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