Scoppierà la guerra fra Usa e Cina: l’inquietante profezia di un generale dell’Air Force. Ecco quando dovrebbe succedere e gli elementi a favore di questa tesi.
Mike Minihan, uno dei più importanti generali dell’Air Force statunitense, ha riportato in documenti ufficiali un presagio nefasto: l’imminente guerra fra la Cina e gli Stati Uniti. Non si tratta quindi di una semplice ipotesi trasparita per caso ai giornali, ma di una vera e propria dichiarazione ufficiale che il generale ha riportato anche in un memorandum confidenziale visionato da Nbc News e Fiancial Times. Qual è il motivo di questa profezia e, soprattutto, cosa c’è di vero?
Guerra Cina Usa: la data e la veridicità
La dichiarazione di Mike Minihan, considerando il contesto geopolitico, non è inverosimile. A suscitare un po’ di inquietudine è la precisione con cui il generale ha descritto le sue previsioni, stabilendo anche una data per l’inizio del conflitto. Si tratterebbe del 2025, per via di una serie di condizioni favorevoli. La capacità di analisi del generale è dovuta al medesimo motivo per cui la sua dichiarazione assume una portata esorbitante. La stessa dichiarazione, infatti, avrebbe avuto un valore quasi nullo se a pronunciarlo fosse stato un comune cittadino, anche se informato a riguardo.
Il generale, invece, ha alle spalle una carriera professionale eccellente e un passato decisamente importante. Mike Minihan è attualmente capo del Comando mobilità aerea statunitense, uno dei pilastri principali dell’aeronautica militare americana. Minihan, peraltro, è stato anche il numero due del Comando indo-pacifico delle forze armate Usa. Esperienze professionali che hanno senza dubbio portato a un’ampia capacità di analisi strategica. Quest’ultima, tuttavia, non sembra avere un ruolo importante secondo l’esperto di affari militari intervenuto su City, il quale sostiene che il messaggio di Minihan debba essere interpretato come un invito a “star pronti”.
In ogni caso, diversi alti ufficiali americani hanno stimato lo scoppio del conflitto tra il 2023 e il 2027, in seguito alla probabile invasione cinese di Taiwan.
Perché scoppierà la guerra?
Il conflitto dovrebbe avere come oggetto le note, e prolungate, tensioni fra la Cina e gli Stati Uniti e la posizione nei confronti di Taiwan. Tensioni che, secondo l’analisi del generale Minihan, dovrebbero terminare l’escalation nel 2025, sfociando in un vero e proprio conflitto armato. Nel 2024, infatti, si svolgeranno le elezioni presidenziali sia in Taiwan che negli Usa, fornendo al governo cinese un considerevole pretesto per attaccare e, al contempo, un motivo di distrazione per gli statunitensi. Ecco perché il generale Minihan ha raccomandato la massima attenzione.
L’ipotesi avanzata da Minihan si basa anche sul comportamento del presidente cinese Xi Jinping, il quale dopo aver ottenuto il suo terzo mandato al potere ha provveduto a nominare il suo consiglio di guerra. Di conseguenza, le frasi del generale sembrano piuttosto fondate, non è infatti una novità che la Cina voglia rivendicare la proprietà sulla repubblica democratica taiwanese. Negli ultimi anni, oltretutto, si sono susseguiti numerosi voli militari cinesi vicino a Taiwan e tra le varie esercitazioni militari su larga scala risalta senza dubbio quella relativa al lancio di missili verso Taiwan. Il lancio è di fatto avvenuto a fini dimostrativi, ma è naturale considerarlo come una sorta di risposta aggressiva, visto il momento scelto. Sembra trattarsi, infatti, della risposta del governo cinese alla visita di Nancy Pelosi, Speaker della Camera dei rappresentanti Usa, a Taipei. Evidentemente, la presenza di una rappresentante statunitense nella capitale di Taiwan è stata considerata da Pechino come una provocazione.
Nonostante ciò e nonostante la dichiarazione di Minihan, il segretario di Stato Antony Blinken a breve sarà in visita in Cina, proprio per lenire le tensioni fra le nazioni. Si tratta, di fatto, del primo membro dell’amministrazione di Biden a svolgere questo compito. Joe Biden, d’altro canto, nel corso del suo mandato ha sostenuto più volte che un’azione militare cinese verso Taiwan sarà ricambiata dall’intervento militare statunitense, abbandonando l’ambiguità strategica che aveva contraddistinto Washington negli anni precedenti.
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