La guerra tra Usa e Russia rischia di scoppiare per colpa dell’Artico

Alessandro Cipolla

22 Luglio 2024 - 10:01

La Russia ha inviato degli aerei per respingere due bombardieri statunitensi nella zona dell’Artico: cosa sta succedendo e perché una guerra mondiale potrebbe scoppiare proprio per il Polo Nord.

La guerra tra Usa e Russia rischia di scoppiare per colpa dell’Artico

Di una guerra tra Usa e Russia se ne parla da decenni, ma l’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca ha innalzato il livello della tensione tra le due superpotenze - le prime al mondo per arsenale nucleare - a livelli mai visti anche durante la crisi dei missili durante gli anni ’60.

Una guerra mondiale con da una parte gli Usa e il resto dell’Occidente e dall’altra la Russia e suoi alleati - Bielorussia, Corea del Nord, Iran e forse Cina -, per molti esperti appare essere inevitabile, visto che il conflitto in corso da due anni e mezzo in Ucraina prima o poi andrà ad allargarsi considerando il fallimento finora di ogni via diplomatica.

In questo scenario sembrerebbe essere difficile ipotizzare che invece una guerra tra Usa e Russia possa scoppiare nelle fredde e remote regioni dell’Artico, ma da tempo ci sono molti segnali di un aumento dell’attivismo militare nella zona del Polo Nord.

Nelle scorse ore il ministero della Difesa russo ha fatto sapere che “ due caccia Mig-29 e Mig-31 hanno impedito a due bombardieri B-52n dell’Aeronautica americana di violare il confine di Stato ; quando gli aerei da guerra russi si sono avvicinati, i bombardieri Usa hanno corretto la loro rotta, allontanandosi dal confine russo”.

Bisogna notare però che i due bombardieri strategici statunitensi B-52H si sarebbero avvicinati al “confine di stato russo sul Mare di Barents”, ovvero nelle vicinanze dell’Artico. Ma perché sono in corso queste manovre militari anche al Polo Nord?

I rischi di una guerra Usa-Russia nell’Artico

I due bombardieri B-52n dell’Aeronautica americana intercettati dai Mig russi sono solo l’ultimo episodio della crescente tensione nell’Artico dove, da quando è scoppiata la guerra in Ucraina, sono state realizzate diverse esercitazioni militari da entrambi i fronti.

Dal Mar Baltico al Mar di Barents, sia la Svezia - spalleggiata dagli Usa - sia la Russia da tempo stanno rafforzando la propria presenza militare nella zona dell’Artico soprattutto dopo le recenti stime di un autentico tesoro di petrolio e gas naturale sotto il ghiaccio del Polo Nord che, a causa del riscaldamento del pianeta, si sta lentamente sciogliendo.

Stando all’Osservatorio Artico, sotto il Polo Nord l’US Geological Survey ha stimato che ci possano essere “ 90 miliardi di barili di petrolio, 1.669 trilioni di piedi cubi di gas naturale e 44 miliardi di barili di liquidi di gas naturale, di cui si prevede che circa l’84% percento sia offshore ”.

Stando alla Convenzione ONU sul Diritto del Mare, si legge ancora che “i Paesi litoranei possono rivendicare diritti di sfruttamento delle risorse naturali, biologiche e non, nella colonna d’acqua, nel fondo e nel sottosuolo marino della zona economica esclusiva” a condizione che “dimostrino che i fondali artici siano il prolungamento della loro piattaforma continentale”.

La Russia con i suoi 6.000 chilometri di coste artiche è il Paese con più litorale al mondo affacciato sul Polo Nord, ma Svezia e Stati Uniti non vorrebbero permettere a Mosca di mettere le mani su questo autentico tesoro di materie prime.

Un motivo in più per una guerra tra Usa e Russia nella parte più a Nord del Vecchio Continente, con la Svezia che non a caso si è affrettata a entrare nella Nato dopo che l’esercito russo ha deciso di invadere l’Ucraina.

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