Hezbollah nega di aver lanciato il razzo che ha colpito un campo da calcio uccidendo 12 bambini, ma Israele attacca il Libano. Si teme un allargamento del conflitto. Ecco cosa vuole la milizia sciita.
Mai come ora si è vicini al rischio di un allargamento del conflitto in Medio Oriente.
Sabato 27 luglio, un missile ha colpito un campo di calcio a Majdal Shams, nelle Alture del Golan, territorio siriano occupato da Israele, dove sono rimasti uccisi 12 bambini di età compresa tra i 10 e i 16 anni. Tel Aviv ha subito puntato il dito contro Hezbollah che nega di essere artefice dell’accaduto.
A nulla però sono valse le richieste di altri Paesi arabi di non espandere il conflitto e oggi, 28 luglio, Israele per lanciato un raid in Libano, con il rischio che il conflitto in Palestina si possa estendere su scala regionale.
Fin da ottobre 2023, Hezbollah, la milizia sciita libanese guidata da Hassan Nasrallah, è rimasta una grande incognita del conflitto israeolo-palestinese, aprendo un secondo fronte a Nord di Israele, in sostegno ad Hamas.
Hezbollah si è da sempre dichiarato nemico giurato di Tel Aviv, eppure, a parte brevi incursioni sul fronte Nord, non è sembrato che il “Partito di Dio” (significato del nome di Hezbollah) avesse in mente di eseguire un attacco come quello del 7 ottobre. Il razzo caduto nel campo di calcio, però, ha rimescolato le carte sul tavolo di guerra.
E se Washington conviene con Tel Aviv nell’attribuire ad Hezbollah il missile caduto, non si è certi quale fosse il reale obiettivo se il campo di calcio, oppure un altro mai raggiunto. Siamo quindi vicini a una guerra tra Israele e il Libano? È ancora presto per dirlo ma è necessario avere un quadro più esatto possibile, ecco quindi chi è e cosa vuole Hezbollah e cosa potrebbe accadere in caso di un conflitto in Libano.
Hezbollah, chi sono: la storia dell’Organizzazione
Hezbollah è un’organizzazione paramilitare islamista libanese, nata nel giugno 1982 e diventata successivamente anche un partito politico islamista sciita del Libano. Hezbollah nasce come braccio armato durante l’invasione di Israele del Libano, grazie allo sforzo dell’Iran di aggregare gruppi di militanti sciiti libanesi in un’organizzazione unificata.
Attualmente il segretario generale è Hassan Nasrallah, succeduto nel 1992 all’eliminazione da parte israeliana del suo predecessore Abbas Al-Musawi. Grazie al supporto iraniano, la forza dell’ala paramilitare di Hezbollah è cresciuta a tal punto da essere oggi considerata la più potente dell’esercito regolare libanese.
Ispirata all’Ayatollah Khomeini, le prime azioni dell’organizzazione furono circa trenta attacchi suicidi, ma in pochi anni, nel 1985, Hezbollah si organizzò con principi e obiettivi politici. In poco tempo l’organizzazione si sostituì allo Stato, svolgendo attività statali come la tassazione, la sicurezza fino alla messa a disposizione di servizi basilari agli abitanti di quelle aree in cui la milizia era più presente, assumendo in poco tempo la forma di “uno Stato nello Stato”.
Da quando Israele si è ritirato dal Libano meridionale, nel 2000, Hezbollah ha concentrato il proprio interesse sulla politica interna del Libano. Ha poi eseguito gli ordini dell’Iran anche in Siria durante la guerra civile. Dal 2009 il partito ha partecipato alle elezioni politiche libanesi ed è il secondo partito che rappresenta la comunità sciita, dopo Amal. Ad oggi Hezbollah è l’ attore politico predominante e la principale forza destabilizzante del Paese.
Cosa vuole Hezbollah: ideologia e obiettivi
Fin dalla sua creazione come braccio armato, fino a diventare un partito sciita libanese, Hezbollah ha sempre dichiarato cosa vuole e quali sono i suoi obiettivi. Obiettivi politici che sono stati rivisti ed esplicitati nel secondo Manifesto dell’organizzazione redatto nel 2009.
Hezbollah descrivendosi come un movimento jihadista islamico sciita afferma che la sua priorità è la difesa del Libano contro la “probabile aggressione israeliana” e la creazione di uno Stato islamico in Libano. Se in origine l’organizzazione era favorevole a trasformare il Libano in una repubblica islamica teocratica come l’Iran, l’obbiettivo è stato successivamente abbandonato in favore di un approccio più inclusivo nella costituzione di uno stato islamico.
Lo scopo principale non è solo la fondazione di uno Stato islamico “come patria per tutti i musulmani”, 3 sono i nemici fondamentali del partito: Israele, Stati Uniti e l’Isis. Stando all’ideologia dell’organizzazione, l’obiettivo centrale degli Stati Uniti è quello di “un’egemonia americana” capace di “dominare a tutti i livelli le nazioni: politicamente, economicamente, culturalmente o attraverso il saccheggio delle loro risorse, soprattutto del petrolio”, mentre Israele è da considerarsi un nemico per l’egemonia imposta nella regione in cui è stato fondato lo Stato a discapito dei palestinesi.
A causa degli attacchi dell’organizzazione in Siria, alcuni paesi musulmani come Arabia Saudita, Egitto, Giordania insieme agli Stati Uniti e Israele hanno condannato le azioni di Hezbollah, classificandola come organizzazione terroristica. L’azione dell’organizzazione è invece a oggi sostenuta non solo dalla Siria e dall’Iran ma anche dalla Russia.
Israele-Hezbollah: cosa è realmente accaduto, siamo vicini a una guerra?
Fin dall’inizio del genocidio palestinese è stato chiaro che Hezbollah avrebbe sostenuto Hamas, ma fino ad ora non hai mai sferrato un attacco che coinvolgesse i civili. Infatti, lo stesso governo libanese non crede all’intenzionalità dell’attacco di Hezbollah a Majdal Shams, anzi non esclude che il gruppo, che ha negato ogni legame con l’accaduto, possa non essere coinvolto.
Parlando alla Bbc, il ministro degli Esteri libanese Abdullah Bu Habib ha affermato che la morte dei dodici ragazzini potrebbe essere stata causata da un errore israeliano, di Hezbollah o di «un’altra organizzazione». In ogni caso, Israele non ha perso tempo e ha colto l’occasione per sferrare un raid in tutto il Libano. Dopotutto l’unica cosa certa di questa guerra e del genocidio del popolo palestinese è che Israele non si sarebbe fermato finché non avesse eliminato “ogni minaccia” come Hezbollah.
Futuri raid e incursioni di Israele in Libano potrebbero portare a un allargamento del conflitto, come ricordato dal portavoce del ministero iraniano degli Esteri, Nasser Kanani, il quale ha messo in guardia sulle conseguenze di “qualsiasi nuovo avventurismo di Israele in Libano, con il pretesto di rappresaglia per gli attacchi missilistici sulle alture del Golan”. Una minaccia alla quale prima o poi l’Iran potrebbe decidere di dar seguito.
In quel caso il rischio di una guerra su scala regionale o internazionale non è da escludere. Ancora una volta i fragili equilibri del Medio Oriente sono in pericolo.
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