I debiti vengono condonati, ecco in quali casi

Patrizia Del Pidio

7 Agosto 2024 - 07:44

Per chi ha molti debiti esiste un modo per vederli condonati, ma si deve rientrare in specifiche condizioni per averli completamente cancellati.

I debiti vengono condonati, ecco in quali casi

Sanare tutti i propri debiti senza pagarli è possibile perché i debiti possono essere interamente condonati in alcuni casi grazie all’esdebitamento. Contrariamente a quello che si può pensare si tratta di una procedura per sanare i debiti che riguarda tutti, anche le persone fisiche e non solo le aziende e gli imprenditori. Anche un privato cittadino che non riesce a far fronte ai debiti contratti, quindi, può ricorrere all’esdebitazione.

A prevederlo è l’articolo 14 – terdecies della legge sull’esdebitamento (Legge n. 3 del 2012), una legge che prevede una procedura apposita per chi ha debiti e non riesce a farvi fronte. Si tratta di un accordo tra le parti (debitore e creditori) con il quale il creditore accetta di veder sanata solo una parte del debito (in base alla disponibilità economica del debitore) invece che l’importo totale; il debito residuo viene condonato e il debitore si ritrova libero.

Successivamente la legge del 2012 è stata resa più snella della Legge 155 del 2017. Anche le persone fisiche possono fruire delle procedure contenute in essa con relativa sospensione delle procedure esecutive. Il nuovo Codice della Crisi di Impresa e dell’Insolvenza, infine, entrato in vigore il 15 luglio 2022, è andato a cambiare nuovamente la procedura per l’esdebitazione estendendola a ogni debitore.

Il condono dei debiti, quando?

Sempre più spesso famiglie e privati cittadini si trovano a fare i conti con bollette, tasse, rate del mutuo, rate di rientro per prestiti e altre spese che non permettono di riuscire a far fronte a tutto. La situazione debitoria, man mano che le richieste crescono, diventa sempre più grave e per sostenerne gli oneri ci si trova costretti a chiedere altri prestiti creando un circolo vizioso da cui, poi, difficilmente si riesce a uscire.

La soluzione in questi casi è l’esdebitamento che permette il condono della parte di debiti che non si riesce a pagare, garantendo al tempo stesso ai creditori di rientrare di parte dei crediti. Il debitore, in questo modo, vede estinti i propri debiti residui (quelli che non riesce a pagare) e al contempo il suo nome è cancellato dal CRIF.

Con la procedura di esdebitamento il debitore si trova con un piano di rientro realmente attuabile che gli lascia, tra l’altro, anche una liquidità che gli permetta di condurre una vita dignitosa. La procedura, quindi, consente non solo di cancellare i debiti, pagando solo quelli che realmente ci si può permettere, ma anche di farlo con una certa serenità.

Come si pagano i debiti in modo parziale?

Ovviamente se il debitore ha delle proprietà, queste ultime dovranno essere vendute per risanare la situazione debitoria. Il soggetto, quindi, dovrà impiegare il proprio patrimonio per saldare i debiti: se il debito eccede quanto si è ricavato dalle vendite di tutti i beni, il debito residuo non rimborsabile sarà cancellato con l’esdebitamento.

Chi ha diritto al condono di parte dei debiti?

Per poter accedere alla procedura di esdebitazione è necessario che il debitore sia meritevole, ovvero che abbia avuta una condotta positiva. Si è ammessi alla liberazione dei debiti, quindi, a patto che:

  • non si sia mai stati condannati con sentenza passata in giudicato per bancarotta fraudolenta;
  • non abbia reso difficoltosa la ricostruzione del patrimonio e dei beni e non abbia fatto ricorso abusivamente al credito;
  • non abbia ostacolato o rallentato la procedura;
  • non abbia già beneficiato dell’esdebitazione nei cinque anni precedenti;
  • non aver provocato la situazione di indebitamento per frode, malafede o colpa grave;
  • non abbia già beneficiato dell’esdebitazione per altre due volte.

Il “fallimento” privato per il condono dei debiti

Il privato cittadino - come i professionisti, i piccoli imprenditori e le start up - non è fallibile, non può dichiarare fallimento (per fallimento si intende la procedura concorsuale con cui si soddisfano i creditori liquidando il patrimonio e i beni dell’impresa). Quando il cittadino non riesce a far fronte ai suoi debiti intervengono altre procedure, come il pignoramento, l’ipoteca e la messa in asta della propria casa.

Attivando la procedura di esdebitazione, però, il cittadino consente all’OCC (Organismo di composizione delle crisi da sovraindebitamento) di accedere a tutta la documentazione sulla situazione debitoria e sull’effettivo patrimonio per far fronte al pagamento di parte dei debiti.

L’esdebitamento è, quindi, una sorta di condono, un saldo e stralcio che riunisce tutti i creditori (quali Agenzia delle Entrate, Banche, finanziarie, fornitori ecc…) formando un unico macrocredito da sanare in base alle possibilità reale, lasciando, però, al debitore la liquidità necessaria per soddisfare le proprie necessità.

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