La vera soluzione è quella di premiare la competenza, invogliando ognuno a essere più efficiente.
Nelle piccole imprese, spesso accusate a ragione di non essere dotate di competenze manageriali, esistono dei modelli di comportamento da far invidia alle principali scuole di specializzazione delle grandi aziende. Esiste in molti di noi una sorta di paradigma attraverso il quale si ritiene che più tempo ci si mette a risolverlo e più un problema è difficile oppure meglio viene svolto. Questa convinzione è derivata dal fatto che siamo abituati a trattare con lo svolgimento di compiti predefiniti e abbastanza semplici (dalle mie parti si dice” buttiamo le mani”), per i quali la regola è assolutamente valida: più tempo impiego e più compito svolgo.
Non è invece così per il lavoro manageriale. Se devo, ad esempio risolvere un problema conteranno più che il tempo la mia competenza e la mia capacità di inventarmi dei metodi, dei modelli, degli strumenti per risolverlo.
Avere come riferimento il tempo significa accettare concetti come: “Più tempo impiego e più è difficile il compito”. Questo messaggio viene letto così. “Più tempo impiego e più viene valorizzato il mio lavoro”. E di conseguenza: Più si è incompetenti e più si vale”.
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