Andare in pensione da giovani, nel senso di smettere di lavorare presto, è possibile. Ecco il segreto per farlo.
Il lavoro non ti soddisfa, guadagni poco, non ce la fai più a fare le stesse cose per anni e anni. O, ancora, non hai alcuna intenzione di dedicare la tua vita alla carriera e lavorare fino ad arrivare all’età pensionale.
Ed è qui che in molti si chiedono: ma non è possibile andare in pensione da giovani? O, meglio, si può smettere di lavorare presto, a 30, 40, 50 anni e godere di una rendita mensile che ti permetta di vivere tranquillo?
La risposta sì. E di seguito spieghiamo, nel dettaglio, i “segreti” per risparmiare e ritrovarsi con abbastanza soldi da potersi permettere di andare in pensione da giovani.
Andare in pensione da giovani in Italia
In Italia è possibile andare in pensione - la cosiddetta “pensione di vecchia” - solamente rispettando alcuni requisiti. Occorre aver compiuto 67 anni e aver versato 20 anni di contributi. Questa regola vale sia per gli uomini che per le donne. Raggiunto l’obiettivo, si ha diritto a ricevere l’importo della pensione previsto nel proprio caso, erogato dall’INPS o dalla cassa previdenziale di riferimento. Si può riuscire a smettere di lavorare prima grazie alla pensione anticipata, con 42 anni e 10 mesi contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.
Sebbene l’aspettativa di vita in Italia superi gli 80 anni, non possiamo certo affermare che chi arriva alla pensione di vecchiaia stia andando in pensione “da giovane”.
Ma nessuno è obbligato ad aspettare di raggiungere i requisiti della pensione di vecchiaia per poter smettere di lavorare. Accumulato un buon capitale, o garantendosi delle rendite continue da attività come l’affitto di immobili di proprietà, è possibile permettersi di dire addio al lavoro a qualsiasi età.
Per affrontare al meglio la complessità del sistema pensionistico italiano, abbiamo sviluppato un corso specifico che ti aiuterà a capire come andare in pensione nelle migliori condizioni.
Il segreto per andare in pensione da giovane
Così, il “segreto” - se così possiamo chiamarlo - per poter andare in pensione presto sta nel permettersi di smettere di lavorare perché si può contare su un capitale risparmiato e/o investito che permette di proseguire con la propria vita senza avere problemi di soldi.
Ma come raggiungere tale, ambizioso, obiettivo?
Vi sono diversi modi per farlo, ma occorre aver chiaro fin da subito che smettere di lavorare in giovane età richiede una pianificazione finanziaria strategica e rigorosa.
Di seguito, elenchiamo le soluzioni più condivise dagli esperti di risparmio italiani e internazionali.
1) Pianificare la propria situazione finanziaria
La pianificazione finanziaria è un processo fondamentale per potersi permettere di andare in pensione da giovani, garantendosi un futuro finanziariamente stabile. Si inizia valutando attentamente la propria situazione, calcolando tutte le fonti di reddito mensili, come stipendi e rendite da investimenti, e confrontandole con le spese mensili suddivise in categorie quali casa, spesa alimentare, trasporti e intrattenimento.
Successivamente occorre calcolare il proprio patrimonio netto, sottraendo il totale delle passività, come debiti e mutui, dal totale degli attivi, come conti correnti, investimenti e proprietà immobiliari.
Dopo aver compreso a fondo la propria situazione finanziaria attuale, il passo successivo è la definizione di obiettivi finanziari chiari e realistici. È importante che questi siano specifici, misurabili, raggiungibili, rilevanti e temporizzati (SMART).
Una volta stabiliti gli obiettivi, bisogna creare un piano di risparmio e investimento per raggiungerli. Un buon punto di partenza è costituire un fondo di emergenza che copra almeno 3-6 mesi di spese vive. Parallelamente, è essenziale diversificare gli investimenti, includendo azioni, obbligazioni, immobili e contributi ai fondi pensione. Questa diversificazione aiuta a bilanciare il rischio e a potenziare i rendimenti nel lungo termine.
È poi importante dare priorità all’estinzione dei debiti con tassi d’interesse elevati, come i prestiti personali. Creare un piano di ammortamento aiuta farlo e, se necessario, rinegoziare le condizioni con i creditori può portare a risparmi considerevoli.
Infine, considerare la consulenza di professionisti del settore può offrire un ulteriore livello di sicurezza e ottimizzazione. I consulenti finanziari possono fornire una prospettiva esperta e personalizzata, mentre le piattaforme di consulenza finanziaria automatizzata, o robo-advisor, possono aiutare a gestire e ottimizzare gli investimenti in modo efficiente.
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2) Costruire una rendita passiva
Per potersi permettere di smettere di lavorare da giovani occorre poter contare su dei buoni capitali. Un buon modo per ottenerli è puntare sulle rendite passive. Una rendita passiva è un flusso di entrate regolari che non richiede un impegno costante di tempo e lavoro.
Investire in immobili è una delle opzioni più comuni. L’acquisto di proprietà da affittare genera dei redditi mensili attraverso i canoni di locazione. Se è vero che richiede un investimento iniziale considerevole, allo stesso tempo offre un flusso di cassa stabile se gestito correttamente. Inoltre, l’apprezzamento del valore degli immobili può incrementare il patrimonio nel tempo.
Un’altra opzione è investire in azioni che distribuiscono dividendi. Acquistando azioni di società solide e finanziariamente stabili, è possibile ricevere dividendi periodici. Questi pagamenti rappresentano una parte dei profitti della società distribuiti agli azionisti. È importante diversificare il portafoglio per ridurre il rischio associato a singoli titoli.
Anche i fondi comuni di investimento e gli ETF (Exchange Traded Funds) possono essere una fonte di reddito passivo. Questi permettono di investire in un’ampia gamma di titoli, offrendo rendimenti attraverso dividendi o interessi. Gli ETF, in particolare, sono noti per le loro basse spese di gestione e la flessibilità di negoziazione.
Un ulteriore metodo per generare rendite passive è creare contenuti digitali, come libri, corsi online, o musica, e venderli su piattaforme specializzate. Una volta creati e pubblicati, questi possono continuare a generare entrate senza richiedere ulteriori sforzi significativi.
Anche l’investimento in obbligazioni rappresenta un’opportunità di reddito passivo. Le obbligazioni sono titoli di debito emessi da governi o società che pagano interessi periodici agli investitori fino alla scadenza, quando il capitale iniziale viene restituito. Questo strumento è considerato meno rischioso rispetto alle azioni e offre un flusso di cassa regolare.
A questo proposito, gli esperti di Money.it hanno realizzato un corso specifico per conoscere tutte le strategie utili per avere un rendita passiva e smettere di lavorare.
3) Ridurre le spese
Ridurre le spese richiede un approccio sistematico e una valutazione attenta delle proprie abitudini di spesa. Per iniziare, consigliamo di monitorare tutte le spese per almeno un mese, annotando ogni uscita, per capire dove (e come) si spendono i soldi. Ciò permette di identificare le categorie in cui si spende di più e dove si può intervenire per ridurre i costi.
Analizzare i costi fissi, come l’affitto, le utenze e i trasporti, consente di capire come risparmiare. Ad esempio, si può considerare di trasferirsi in un appartamento più economico o di rinegoziare il contratto di affitto. Per le utenze, confrontare le tariffe dei vari fornitori di energia e gas può portare aiuta a scegliere le soluzioni più convenienti. Spegnere le luci quando non necessarie e ridurre l’uso di acqua calda sono entrambe delle attività che contribuiscono a tagliare gli importi delle bollette.
Sul fronte delle spese variabili, come il cibo e l’intrattenimento, consigliamo di fare una lista della spesa e attenersi ad essa per evitare acquisti impulsivi al supermercato. Pianificare i pasti in anticipo e cucinare a casa, piuttosto che mangiare fuori, può ridurre significativamente le spese al supermercato. Anche evitare di acquistare prodotti di marca quando le alternative generiche sono di qualità comparabile può portare aiutare a risparmiare.
Rivedere le proprie abitudini e cercare di limitare gli acquisti non necessari è cruciale. Prima di fare un acquisto, chiediti se è è davvero necessario o se si può fare a meno. Aspetta qualche giorno prima di comprare così da valutare meglio la reale necessità.
4) Investire in un fondo pensione
Un fondo pensione è uno strumento finanziario destinato alla costruzione di una pensione integrativa rispetto a quella offerta dal sistema pubblico, ma in alcuni casi è possibile usufruirne prima del raggiungimento dell’età pensionabile.
Attraverso i fondi pensione i lavoratori possono versare contributi volontari che, nel tempo, restituiscono un capitale utilizzabile al momento del pensionamento. Esistono due principali tipi di fondi pensione in Italia:
- Fondi pensione aperti: offerti da banche, compagnie di assicurazione e società di gestione del risparmio. Sono accessibili da chiunque, indipendentemente dal tipo di lavoro svolto.
- Fondi pensione chiusi: riservati a determinate categorie di lavoratori e gestiti spesso da associazioni professionali.
Tra i loro vantaggi spiccano la deducibilità dei contributi versati dal reddito imponibile fino a un massimo di 5.164,57 euro all’anno. Grazie poi agli investimenti in strumenti finanziari, i fondi pensione permettono potenzialmente di ottenere buoni rendimenti nel tempo. È possibile scegliere il profilo di rischio in base alle proprie esigenze.
La legge italiana prevede alcune situazioni in cui è possibile accedere alla rendita dei fondi pensione in anticipo rispetto alla normale età pensionabile:
- per spese sanitarie dovute a gravissime situazioni per terapie o interventi straordinari a favore dell’iscritto, il coniuge e i figli (fino a un massimo di 75% della posizione maturata)
- per l’acquisto o la ristrutturazione della prima casa (propria o dei figli) fino al 75% della posizione maturata, ma solo dopo un minimo di 8 anni dall’iscrizione al fondo pensione
- per esigenze non documentate fino a un massimo del 30% della posizione maturata, ma solo dopo un minimo di 8 anni dall’iscrizione al fondo pensione.
Vi è poi la possibilità di accedere alla RITA, Rendita Integrativa Temporanea Anticipata. Questa viene prelevata dal capitale accumulato nel fondo pensione; è “temporanea” perché non è vitalizia, ma versata dal momento della richiesta fino al raggiungimento dei requisiti della pensione di vecchiaia; “anticipata” poiché viene erogata sia prima della pensione di vecchiaia sia prima di quanto previsto nella sottoscrizione del fondo pensione.
Occorre rispettare i seguenti requisiti:
- al momento della richiesta bisogna essere disoccupati
- bisogna aver versato almeno 20 anni di contributi alla previdenza pubblica di appartenenza
- avere un’età inferiore di massimo 5 anni rispetto a quella richiesta per la pensione di vecchiaia
- se disoccupati da oltre 24 mesi, è possibile richiederla a 57 anni, quindi 10 anni prima della pensione di vecchiaia.
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