False compensazioni e 115 milioni di Iva evasa scoperti da Agenzia delle Entrate e GdF

Guendalina Grossi

6 Febbraio 2018 - 16:35

Indebite compensazioni: scoperte operazioni illecite per 186 milioni di euro e 155 milioni di Iva evasa grazie all’azione congiunta di Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza.

False compensazioni e 115 milioni di Iva evasa scoperti da Agenzia delle Entrate e GdF

Indebite compensazioni: attraverso il comunicato stampa pubblicato il 6 febbraio 2018 Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza comunicano i risultati delle azioni di contrasto alle false compensazioni di crediti fiscali.

Sono state scoperte società che, con la collaborazione di professionisti compiacenti, creavano crediti tributari fittizi, ceduti poi a una serie di imprese per compensare debiti d’imposta. Le dichiarazioni fraudolente e le successive cessioni di “pacchetti” di crediti fiscali artificiosamente creati sono state, di massima, predisposte da professionisti che intervenivano in maniera sistematica nel circuito della frode.

Vediamo di seguito nel dettaglio i risultati delle indagini effettuate da Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza finalizzate al contrasto delle indebite compensazioni di crediti fiscali.

Indebite compensazioni: le operazioni fraudolente

Sono finite nel mirino dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza alcune società tra Lombardia ed Emilia Romagna che, grazie all’aiuto di professionisti compiacenti, avevano creato crediti tributari fittizi, ceduti a una serie di imprese, beneficiarie della frode, per compensare debiti d’imposta.

Lo schema fraudolento si articolava in diverse fasi:

  • costituzione di società “cartiere” prive di struttura organizzativa e intestate a prestanome gravati da precedenti penali e/o di polizia;
  • utilizzo di fatture per operazioni inesistenti al fine di generare falsi crediti d’imposta;
  • cessione dei crediti di imposta fittizi e risultanti da dichiarazioni fraudolente a società cosiddette “beneficiarie della frode”, anche mediante la stipula di atti pubblici o scritture private autenticate da notai altresì compiacenti, utilizzati per compensare debiti fiscali o previdenziali.

I risultati delle indagini di Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza

Le analisi effettuate congiuntamente dalla Guardia di Finanza e dalla struttura antifrode dell’Agenzia delle Entrate hanno portato ai seguenti risultati: oltre alle illecite compensazioni d’imposta per 186 milioni di euro, all’Iva evasa scoperta per 155 milioni e alla segnalazione alle Autorità Giudiziarie di 135 responsabili di reati che vanno dall’associazione a delinquere alla dichiarazione fraudolenta, dall’occultamento e distruzione di documenti contabili all’omessa e infedele dichiarazione, dall’indebita compensazione alla truffa e alla bancarotta fraudolenta, fino al riciclaggio, all’auto-riciclaggio e al reimpiego di denaro e altre utilità di provenienza illecita, sono state eseguite 30 misure restrittive della libertà personale, tra arresti in carcere, domiciliari e altre forme di limitazione della libertà personale.

Sono state inoltre individuate 176 tra aziende e società coinvolte negli illeciti meccanismi di frode e sono stati scoperti 1.370 lavoratori irregolari.

Per ulteriori informazioni i lettori possono consultare il comunicato stampa congiunto dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza pubblicato il 6 febbraio 2018 allegato di seguito.

Comunicato stampa congiunto dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza pubblicato il 6 febbraio 2018
Ecco il comunicato stampa dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza in cui vengono riportati i risultati delle indagini effettuate congiuntamente

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