L’inflazione è il pensiero fisso delle banche centrali, anche della BCE. Lo ha ribadito De Guindos, rinnovando l’attenta osservazione dei prezzi in rialzo e sottolineando preoccupazioni.
L’inflazione preoccupa la BCE e la sua transitorietà potrebbe non essere confermata.
Nell’ultima dichiarazione del numero due dell’istituto di Francoforte, De Guindos, sono emersi alcuni timori sulla durata dell’impennata inflazionistica.
Nel pieno della crisi energetica, con i prezzi alle stelle del gas che premono sull’inflazione europea, il vicepresidente della BCE ha espresso nuove osservazioni. Aumenta la preoccupazione sui prezzi in Europa?
De Guindos: inflazione in aumento anche per motivi strutturali
“ll recente aumento dell’inflazione nella zona euro ha un “driver” strutturale nelle interruzioni dell’offerta e la BCE deve prestare attenzione a qualsiasi segnale di aumento dei salari”: questa l’ultima dichiarazione del vicepresidente della Banca Centrale Europea, Luis de Guindos.
A Francoforte ci si aspetta ufficialmente che la crescita dei prezzi in Eurozona, che ha toccato il 3,4% il mese scorso, torni al di sotto dell’obiettivo del 2% l’anno prossimo, ma molti ora temono nuovi ostacoli.
De Guindos ha ripetuto le proiezioni della BCE, ma ha avvertito che alcuni dei fattori trainanti del recente picco di inflazione, come i colli di bottiglia dell’offerta e l’aumento dei costi energetici, stanno avendo un impatto strutturale e potrebbero influenzare le percezioni dei lavoratori e le richieste salariali.
Il vicepresidente ha aggiunto che la risposta di politica monetaria della BCE dovrebbe cambiare se l’inflazione diventasse permanente a causa di questi fattori che durano più a lungo del previsto o perché stavano iniziando ad avere un impatto sulle negoziazioni salariali.
Per adesso, aumenti nei salari non si sono ancora registrati in modo davvero importante. Tuttavia, le parole di De Guindos hanno messo in evidenza la crescita dei timori sulla traiettoria dell’inflazione. La sua temporaneità non è più così sicura.
Fonti Reuters hanno annunciato che il mese scorso diversi responsabili delle politiche della BCE si stavano preparando affinché l’inflazione superasse le stime - già aumentate -della banca del 2,2% per quest’anno, dell’1,7% per il prossimo e dell’1,5% per il 2023.
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